I pugili della Tifata campioni d'Italiadi Alfredo Bruno

Due giorni di festa e di boxe, organizzati dalla Tifata Boxe Prisco Perugino in una cittadina ricca di cultura, di bellezze archeologiche e artistiche. Anche la serata delle finali si è svolta nel Palasport di Curti davanti ad un pubblico numeroso e a tutte le autorità istituzionali di Santa Maria Capua Vetere. La serata ha avuto un suo decorso ben preciso che ha visto per primi protagonisti i pugili della Sicilia, in lotta con il tempo per raggiungere aeroporto e destinazione. E fatto più unico che raro i quattro ragazzi hanno fatto bingo e la Regione un poker perfetto.

Salgono per primi sul ring  i 46 kg. con Conselmo e Perrone. Il primo sfrutta bene il suo allungo maggiore, ma accetta pure lo scambio come è avvenuto nel secondo round. Qualche problema per il naso di Perrone che sanguina, ma il ragazzo stringe i denti in cerca di soluzioni impossibili per i colpi d’incontro di Conselmo. Match di un certo equilibrio nei 54 kg. tra Di Maria e Carafa. Quest’ultimo cerca di tenere l’iniziativa, ma Di Maria appare più preciso e diventa campione. Dai piccoli si passa ai grandi di peso con i 75 kg. di Mingrone e Ranno. Ranno spara subito bordate al corpo senza lasciare l’iniziativa per tutto il primo round. Nel secondo round Mingrone viene contato dopo un duro scambio. Il piemontese ha problemi che richiedono l’intervento del medico. Il match finisce qui quando Ranno è in vantaggio per 6 a 0. Il match successivo è ancora più breve tra gli 80 kg., perché Laudani, buon sangue non mente, è una furia che trova impreparato Colonna. Quest’ultimo viene subito contato e dopo la successiva serie viene fermato per intervento medico quando il risultato viaggia già sul 5 a 0.
La serata dopo i siciliani riprende il suo filo conduttore con i 48 kg. Il sardo Sanna ha poca esperienza, ma molto coraggio. Di Matteo impone subito  la sua aggressività e maggiore esperienza. Il pugile di Giugliano tiene sempre il centro del ring e nel terzo round si scatena tenendo Sanna sotto pressione. Per Guerrini nei 50 kg. Gasparri rischia di diventare un incubo. Il pugile del Lazio ha un allungo superiore e porta colpi dritti di una certa caratura, bella una sua finta di sinistro seguita da un destro improvviso e sibilante. Un richiamo complica la vita a Guerrini che finisce il secondo round per 5 a 1. Il piemontese nell’ultimo round tenta il tutto per tutto, non concede tregua all’avversario che dimostra di non gradire. Un richiamo a Gasparri e i colpi di Guerrini riequilibrano le sorti fino al rush degli ultimi secondi dove le macchinette d’incanto segnano i tre punti della vittoria per quest’ultimo a tempo di record. Non va bene neanche all’altro pugile del Lazio Marongiu che nei 52 kg. si trova a fronteggiare Cremonese, pugile di casa sospinto da un tifo da stadio. Marongiu lascia l’iniziativa al suo avversario cercando la soluzione con i colpi d’incontro. Cremonese però impone un ritmo indigesto che l’avversario soffre senza trovare soluzioni. Derby campano nei 57 kg., oltrettutto disputato da due pugili di una certa consistenza. Il match è acceso e nervoso. Lo scambio nel secondo round è da cardiopalma. Pirozzi non ci sta e Pelosi deve tribolare per avere ragione con un 6 a 3. Il derby campano continua nei 60 kg. tra Contestabile, beniamino di casa, e Scarpino. Il primo round è intenso: Scarpino subisce un conteggio e un richiamo, ma replica bene. Il match diventa farraginoso per le continue trattenute, che costringono l’arbitro agli straordinari. Nel terzo round Contestabile pone il marchio alla sua prestazione costringendo Scarpino ad un nuovo conteggio causato da un gancio sinistro e a subire una dura serie quasi allo scadere.
C’è attesa e commozione nel vedere salire sul ring Giuseppe Perugino nei 63 kg.. A scanso di equivoci parliamo già di un campione nel vero senso della parola e lo capisci subito quando Puccetti non riesce a contrastare la varietà di colpi del suo avversario Nel secondo round il conteggio diventa quasi liberatorio per il ligure come pure l’intervento del medico che decreta la fine del match. Tra Scialla e Morello nei 66 kg. è un match di fioretto, trattandosi di due tecnici. Scialla prova a tenere l’iniziativa anche se arrivare a segno con Morello è un’impresa. Match equilibrato fino all’ultimo secondo con Morello in guardia destra che vince per un punto e ha la soddisfazione di essere premiato da Domenico Valentino, ospite d’onore. Parte bene Appolloni nei 70 kg. che sorprende Ottorini. Il match diventa equilibrato a partire dal secondo round quando il pugile del Lazio pescato d’incontro viene contato. I due accettano lo scambio a viso aperto e rischiano di finire il match prima del tempo. Appolloni nel finale trova un residuo di energie in più, quello che gli dà la vittoria per un punto. Federici rientra negli 86 kg, ha un fisico possente e porta belle serie che s’infrangono nella guardia stretta di Savino. Nel secondo round il laziale si dimostra più preciso e accumula quei punti necessari, che lo mettono al sicuro dal ritorno di Savino nell’ultimo round. Nei 96 kg. la gara tra Turchi e Cesaro sembra chiudersi in un lampo, quando quest’ultimo pescato al volto accusa e viene contato. Per Savino, che ha all’angolo Biagio Chianese, rimane solo la soluzione e la soddisfazione di arrivare alla fine delle tre riprese, rimediando tra l’altro due richiami. 
Cala il sipario dopo due giornate intense e piene di spunti. Il taccuino di Maurizio Stecca sembra non avere più spazi per nomi di giovani da seguire, segnalare, e da cui cominciare una nuova avventura in previsione delle Olimpiadi del 2.016. La Tifata Boxe Prisco Perugino, con l’aiuto incondizionato di Enrico Apa, presidente del Comitato ha organizzato la manifestazione in maniera perfetta. Non solo c’è anche un’altra realtà da segnalare visto che tra i Cadetti la Società organizzatrice ha sfornato ben 4 campioni: la realtà si chiama Antonio Perugino, un maestro che sta bruciando le tappe.

 

Di Alfredo

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