VARSAVIA, 17.11.2012 – ( di Giuseppe Giallara) – Sul ring innalzato nell’Hotel Hilton di Varsavia, nel clou della serata di gala intitolata “Wojak Boxing Night”, organizzata dai promoter Tomasz Babilonski e Andrzej Wasilewski, il cagliaritano Antonio Cossu (12-1-1, 6 ko) ha fallito la conquista del vacante titolo Intercontinentale WBO dei pesi piuma di fronte al ventunenne polacco Kamil Laszczyk (11-0-0, 6 ko) di 17 anni più giovane di lui. Battuto ai punti, il trentottenne supergallo sardo ha perso anche l’imbattibilità, ma bisogna dire che affrontava per la prima volta le dodici riprese e si esibiva per la prima volta all’estero, per di più in una categoria che non è la sua. Tutte cose che Cossu e il suo team avevano messo in conto prima di accettare il match, per cui sapevano che non si sarebbe trattato di un’impresa facile. Al peso, entrambi i contendenti hanno fatto registrare kg 57.200. Questi i cartellini dei giudici: 120-108, 119-109 e 118-110, tutti in favore di Laszczyk. 

Andando oltre il risultato, quel che più conta è che Antonio Cossu non è volato a Varsavia con l’animo dello sconfitto in partenza ma, al contrario, ha fatto tutto quello che ha potuto per vincere contro un co-challenger agguerrito con il quale ha dato vita a duri scambi, facendosi apprezzare dal pubblico. E anche dal suo antagonista, a quanto pare. “E’ stato un bel match – ha detto Cossu – e ho ricevuto anche i complimenti del mio avversario. A un certo punto mi sono attestato al centro del ring e ho costretto Laszczyk a combattere di rimessa nonostante lui sia un fighter. Ho perso, ma sono soddisfatto perché ho fatto la mia parte e sono riuscito a mettere a segno dei buoni colpi. Spero di poter combattere presto per il titolo italiano dei supergallo, la mia naturale categoria di peso”. Il boxeur sardo è calato un po’ nella parte finale del combattimento ma, come già si è detto, non era mai andato oltre le otto riprese nei suoi precedenti incontri. Inoltre, i 21 anni del boxeur polacco hanno certamente avuto il loro peso perché, pur essendo Cossu ancora integro, per un pugile 38 anni non sono pochi. In pratica, quanto all’età, si è trattato quasi di un match tra padre e figlio. Tutto questo per dire che il supergallo isolano, per questa volta piuma, ha i suoi buoni motivi per essere soddisfatto della sua prova con la quale ha dimostrato di avere ancora delle cose da dire prima di appendere i guantoni al chiodo. Di questo è convinto anche il suo maestro Paolo Carta, che ha seguito dall’angolo la prova del suo allievo. “Antonio – ha detto Carta – ha disputato un match che mi ha soddisfatto. Certo, vincere sarebbe stato il massimo, ma posso assicurare che Laszczyk non ha fatto una passeggiata contro un avversario che gli ha tenuto testa. Adesso, dopo un meritato periodo di riposo, il ragazzo riprenderà a lavorare in vista di altre opportunità nei supergallo dove le sue chance sono certamente maggiori”. Si è chiusa così la parentesi polacca di Antonio Cossu che ha rotto diversi strati di ghiaccio: primo match per un titolo, esordio su un ring estero, dodici riprese affrontate per la prima volta e prima sconfitta a torso nudo. A prima vista (per restare in tema), tante circostanze negative. Ma, a pensarci bene, è tutta esperienza che al non più giovanissimo boxeur isolano potrà certamente tornare utile in un prossimo futuro. Quanto al promettente Kamil Laszczyk, nato a Wroclaw in Polonia e residente a North Bergen nel New Jersey (USA), il futuro potrà essere suo alleato, considerate anche le opportunità che possono derivargli dal vivere e combattere negli States (in Polonia, a torso nudo, ha sostenuto appena quattro match). Spetterà a lui riuscire a coglierle. Nel corso della serata, il ventiseienne guardia destra polacco Krzysztof Glowacki (18-0-0, 12 ko) ha difeso per la prima volta il titolo intercontinental WBO dei cruiser battendo prima del limite all’undicesimo round il britannico Matty Askin (14-2-0, 9 ko).

Di Alfredo