Il mondo degli sport del ring è in grande evoluzione attualmente. In realtà lo è sempre stato, ma è solo in questi ultimi mesi che il processo di evoluzione si sta assestando e dando quindi un suo ordine.
Negli anni ’80 il boom di Kickboxing & Co. era straordinario, superava persino la Programmazione che le allora sparute Federazioni cercavano di darsi. FIAM WAKO di Falsoni da una parte con il Contact, la IAKSA di Bollettini con un po’ di tutto, la FENASCO con Rinaldi e me, con Thai Boxe, Kick e Savate, più una miriade di organizzazioni locali. Era il pionierismo: grandi campioni attraversavano l’Italia tenendo stage e divulgando il verbo. Dopo gli americani (Billy Fallace e “The Jet” Urquidez), arrivavano i mitici Olandesi Rob Kaman, Fred Royers e Ramon Dekkers, seguiti dagli immancabili thailandesi. A queste incursioni sul suolo italico, seguivano gli esodi dei maestri nostrani, in Francia, Olanda e Thailandia (questi ultimi animati non solo da spirito guerriero…) per apprendere il verbo “colà dove nacque”. Poi, al rientro in Italia di costoro, nascevano altre organizzazioni…insomma, negli anni novanta non si contavano più i Campioni Mondiali di questa o quella sigla di Kick o di Thai Boxe.
Nel contempo nascevano grandi gala con decine di migliaia di spettatori, e la TV (ITALIA UN in particolare) copriva le gesta dei moderni gladiatori del ring. Tutto questo creava una ampia base di praticanti e una ancora più allargata fascia di appassionati, di intenditori del genere “calci e pugni”. Tutto ciò nasceva spontaneamente! Alla faccia delle programmazioni delle federazioni che, nella Guerra fratricida, non coglievano il fondo della questione, che è poi semplicissimo.
GLI ANNI 2000
Se tutto ciò è cresciuto nel caos più completo è dovuto alla estrema concorrenzialità, anche dissennata, che si è sviluppata nel ventennio che ci precede. Infatti, un’offerta così ampia di stage, gare ed eventi in generale, in un momento di così alto interesse, mai più sarà possibile, perché i tempi sono cambiati e l’economia non permette più investimenti di tale tipo (investimenti in cui più di un promoter si è “bruciato” i fondi personali…). Oggi è arrivato il momento di raccogliere i frutti e di dare una regolamentazione al settore. Ecco perché è nata l’esigenza di aggregazione intorno ad un progetto prima, ed ad una Federazione poi.
PROGETTO CONI
Lo sviluppo di una disciplina sportiva non può essere disgiunto da una politica sportiva regolamentata dallo stato. Tale esigenza nasce dal fatto che solo così si può accedere a contributi, agevolazioni, convezioni e quanto altro può farci compiere il salto successivo ma determinante: l’ufficializzazione delle nostre discipline presso Istituzioni e Media. Ecco la necessità di ottenere il riconoscimento del CONI che è solo il primo passo verso l’ufficializzazione dei nostri sport.
FIKB E CONI
Pur essendo stato fiero oppositore di Ennio Falsoni, il Presidente delle FIKB, ho personalmente lasciato da parte ogni mia personale animosità nel momento in cui la FIKB ha prima ottenuto il riconoscimento del CONI e poi quello del più importante GAISF. La FIKB ha in sé le potenzialità per raggiungere importanti obiettivi. Ci riuscirà? Solo se al suo interno si coaguleranno le forze valide di questo movimento sportivo con l’ambizione di entrare in competizione non più fra di noi ma con gli altri sport: basket, pallavolo, sport invernali e, perché no, calcio e motociclismo (i leader attuali). Ecco il motivo per il quale con gran parte della FIST (la mia originale federazione di apparteneza) abbiamo aderito alla FIKB, entrando così nel CONI. Il nucleo centrale è infatti questo: è terminato il tempo delle guerre per iniziare a cogliere i frutti di tanti anni di lavoro. E’ sempre meglio una discreta pace che una bella guerra!
Da ciò nasceranno iniziative comuni, gare con centinaia di iscritti e migliaia di spettatori, coperture Tv importanti, contributi Istituzionali e Articoli sulla stampa generalista (la mitica Gazzetta dello Sport!!). Un sogno? Non direi- Già in occasione di OKTAGON a Milano tutto ciò succede, ma una volta sola all’anno. La scommessa è di farlo succedere tutto l’anno in tutta Italia. Ci riusciremo, ‘questa è la sfida’.
a cura di Carlo di Blasi
PROSSIMI EVENTI:
14 APRILE 2007
Milano MazdaPalace
OKTAGON K1
Il Gala più esplosivo dell’anno
Il Torneo K1 Style dei Super Massimi
Selezione per l’Europa del circuito K1