copia-di-mitri-tiberio-contro-la-mottaQuando si pensa  a Trieste vengono in mente la bora, i caffè, la sua tradizione letteraria. Ma tra il 1945 ed il 1954, quando non si sapeva se la città sarebbe finita sotto la dittatura di Tito o sotto la repubblica di De Gasperi, a comandare la transizione rimasero battaglioni di Marines americani e di soldati inglesi e Trieste visse, come una cicala, una sorta di dolce vita.
Quegli stessi anni di foibe, continue lotte, manifestazioni, attentati organizzati dalle opposte fazioni politiche, portarono i triestini a scoprire le sigarette Philip Morris, i primi blue jeans mai visti in Europa, le insegne al neon, le calze di nylon sotto alle gonne sempre più vicine al ginocchio e le notti a base di Martini e boogie-woogie nei fumosi locali e nei night dei stretti vicoli di Cavana. Mentre gli stessi film hollywoodiani arrivavano prima nei piccoli cinema di viale XX Settembre della città giuliana che nel resto d’Europa.


Adesso quei nove anni di attesa, che videro salire e scendere l’astro di Tiberio Mitri, stella del pugilato italiano e campione d’Europa a poco più di 20 anni e di Fulvia Franco, eletta Miss Italia appena diciannovenne nel 1948 e attrice con Totò in alcune pellicole (Totò e il giro d’Italia e Totò a colori) sono raccontati nel documentario TRIESTE, UN RING SULL’ADRIATICO, in onda su History Channel (canale 407 di SKY) venerdì 27 marzo alle 21.00.

Mitri e la Franco, entrambi triestini, costituivano una delle coppie più chiacchierate e glamour d’Europa e riempivano i giornali e la radio. Dopo le decine di copertine per il loro matrimonio, tentarono la via del sogno americano: Mitri decise di partire per New York e sfidare il campione del mondo: Jack La Motta, “il toro del Bronx”, immortalato da Robert De Niro nel film di Martin Scorsese, mentre la Franco era stata invitata da alcuni Studios di Hollywood per dei provini. Mitri, sfiancato dopo 15 riprese dai micidiali pugni di La Motta, non si riprese più dalla sconfitta. Si separò presto dalla moglie, rea forse di qualche debolezza di fronte alle galanterie hollywoodiane e di Cinecittà, e abbandonò il pugilato. Approdato anche lui al cinema, Mitri recitò dapprima in ruoli di secondo piano in pellicole di successo come La Grande Guerra e I due nemici, per poi apparire in film di “serie B”. Alla fine fu costretto a fare lavori saltuari a Roma. Diventato un senzatetto, morì investito da un treno il 20 febbraio 2001.
 
La storia di Mitri e della Franco si intreccia con quella di Trieste. Dopo anni di scontri e tribolazioni, nel 1954 la città giuliana ritornò ufficialmente sotto il governo di Roma e le cicale cominciarono ad avere freddo: i dollari non circolavano più e il grande porto senza le portaerei e i mercantili USA era destinato ad un lento declino.

Il documentario è stato prodotto da SD Cinematografica.

History Channel è solo su SKY (canale 407)
www.historychannel.it

Di Alfredo

2 pensiero su “Su History Channel la storia di Mitri e di Trieste”
  1. Un saluto di cuore a Giovanni Parisi, che ci ha tragicamente lasciati oggi per colpa del solito, maledetto incidente automobilistico.
    Campione Olimpionico nel 1988 e Mondiale nei leggeri e superleggeri negli anni 90, è stato tra i pochi a donarci il gradino più alto del podio a livello internazionale, riempiendo l’Italia di vero orgoglio.
    Addio Giovanni.

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