In occasione dell’ultima riunione della Commissione Medica Nazionale, il Settore Sanitario della FPI, coordinato dal Dott. Sante Bucari, nonché Consigliere Federale, ha proposto di abbattere i limiti di età previsti dal regolamento federale per i pugili professionisti italiani, che finora potevano salire sul ring fino a 40 anni, per un periodo di tre anni di studio e verifica che serviranno a valutare la fattibilità stessa del cambiamento.


Tale proposta, che è stata presa dopo un’accurata analisi di quelle che sono le condizioni attuali del pugilato professionistico a livello mondiale, in primis per evitare la discrepanza tra i pugili italiani e quelli stranieri, è stata presentata nel Consiglio Federale svoltosi sabato scorso presso il Palazzo delle Federazioni Sportive di Viale Tiziano a Roma.
Il Consiglio Federale ha aderito alla proposta inoltrata dal Settore Sanitario della FPI per le seguenti ragioni: primo, perché non esistendo una normativa europea e mondiale che delimiti l’interruzione della carriera pugilistica professionistica a 40 anni, i pugili italiani intenzionati a continuare la loro carriera sono stati costretti ad emigrare all’estero; secondo, perché si ritiene che non è l’età cronologica a stabilire quando il pugile debba ritirarsi dalla scena pugilistica ma le sue reali condizioni psicofisiche, opportunamente valutate e accertate da chi di dovere; terzo, il Settore Sanitario della FPI ha ritenuto opportuno prendere questa decisione purché i pugili che abbiano superato il quarantesimo anno di età e che non abbiano interrotto l’attività agonistica nei tempi che verranno definiti dall’articolato, si sottopongano ad un attento e periodico controllo da parte della Commissione Medica Nazionale, attraverso visite che prevedano la risonanza magnetica cerebrale ogni sei mesi e non più, come nel regolamento vigente, ogni anno; quarto, il ritorno sotto l’egida della FPI dei pugili italiani ultraquarantenni tesserati all’estero consente una tutela sanitaria molto più efficace di quella della maggior parte delle Federazioni Professionistiche a livello mondiale; quinto, perché l’Italia era l’unica Federazione che ancora manteneva una simile normativa che rappresenta altresì una limitazione all’attività lavorativa autonoma anche in contrasto con la vigente legislazione europea in tema di lavoro.

Ufficio Comunicazione FPI
Michela Pellegrini

Di Alfredo

20 pensiero su “I pugili professionisti italiani sul ring dopo i 40 anni”
  1. Ciao a tutti ! Cari ragazzi, innanzitutto buon 2013 a tutti !
    Leggevo con curiosita’quanto sopra, in effetti avrei voglia di combattere anch’io ( sul ring ) ! Sono stufo di battermi per strada con gli idioti che incontro al bar in quel di Parigi ! Certo che avrei piacere di organizzare un incontro con Pierpaolo. Sono allenato ( da 2 anni ho ripreso gli allenamenti di boxe e devo dire che sto meglio e, sono piu’forte di quanto avevo 20 anni ) : premetto che sono cresciuto con lo sport e, a volte sono stato anche campione. Purtroppo in Francia ebbi lo stesso problema di cui voi parlate sopra… dopodiche’… visti i risultati… mi hanno proposto di partecipare al campionato dei veterani ! Beh, peso 86 kg e sono alto 1,72 ( non c’ho un filo di grasso ) ! Voglio combattere con te’Pierpaolo. A presto.

  2. Perché l Italia deve essere diversa Dell Europa perché il passaggio a prof si deve fare a 32 max perché ?. Che cambia se si fa a 35 ?oggi mi ritrovo sensa combattere ho appeso i quantoni sensa saperlo per le regole della f p i voglio ritornare sul ring mi manca e stata la mia vita un saluto a tutti quelli che fanno la boxe con amore e passione e a pier Paolo che combatté per un giusto motivo un pugile deve combattere fino a quando passa tutte le visite idonee per l agonismo non dico 60 ci mancherebbe ma sicuramente no ha 37 …. Spero che cambierà qualcosa in Italia voglio e vogliamo combattere nel nostro paese siamo italiani …….

  3. Solo io è Dio sappiamo quando ho sofferto una vita dedicata alla boxe e poi per motivi personali ho dovuto lasciare ma sempre col pensiero fisso di ritornare sul ring invece a 35 anni faccio la d domanda per passar prof….. Rifiutata per l età booooo a 32 puoi chiederla e combatti fino a 40 invece se la fai a 35 no boooooo che cambia ? Mi manca il ring era ed è la mia vita non voglio combattere fuori dalla mia bella Italia fare qualcosa …… A presto e è la boxe chi la fa con passione e cuore e è la gente come pier Paolo che lotta per una giustizzia …..

  4. io pratico e conosco la boxe da 14 anni o 35 anni e penso che dai 35 anni o 40 anni non si dovrebbero fare le gare di boxe perche’ non c’e’ piu’ la resistenza nel combattimento agonistico o amatoriale di quando si aveva 20 anni

  5. APPROVO LE PAROLE DI CARDINALI.A 40 ANNI NON TI FA COMBATTERE NESSUN PROMOTORE IN ITALIA,TRANNE SE SEI CAMPIONE DEL MONDO,MA ANCHE A 37 ANNI è UGUALE ,ECCO PERCHè SI VA ALL’ESTERO A COMBATTERE . IN ITALIA USANO ANCORA LA TEORIA DI PROTEGGERE IL PUGILE GIOVANE GIà PROFESSIONISTA PREDILETTO FACENDOGLI FARE UN RECORD FACILE X POI ARRIVARE AL TITOLO E PER FARE SOLDI GLI ORGANIZZATORI.BE IO CREDO CHE è PIù STIMABILE PAOLO CARDINALI CHE HA SEMPRE PERSO MA CON PUGILI VERI ALL’ESTERO CHE CAMPIONI COSTRUITI .SE POI PAOLO è ARROGANTE E PROVOCATORE SOLO PERCHè LANCIA LE SFIDE AGLI ORGANIZZATORI ITALIANI è DA CAPIRE,UN PUGILE COME LUI CHE HA FATTO 200 MATCH DA DILETTANTE X L’ITALIA E POI VIENE ABBANDONATO QUANDO è ORA DI FARE IL PROFESSIONISTA.

  6. Per i rancorosi, invidiosi e incapaci di salire sul ring non c’e’ risposta ! Per gli altri improvvisati Dottori ….altrettanto. ma un consiglio ve lo do! se avete le palle potete salire sul ring e sfidarmi , quando volete, anche se pesate 20 o 30 chili piu’ di me! se accettate la sfida prendete contatti con me tramite la palestra di Luciano Sordini, ove mi alleno! Saluti! Pier Paolo Cardinali

  7. vorrei prendere contatto con il dotti pier paolo cardinali perchè sto scrivendo un libro sulla boxe e mi interesserebbe conoscere il suo parere su alcuni aspetti. il mio recapito telefonico a Trieste è 040 420078
    grazie

  8. che vuol dire che se tu non fossi riuscito a diventre medico e restato un mediocre pugile, ti saresti depresso…comunque se non ci fossereo medici di quelli bravi ed onesti la malattia non avrebbe cura..penso che tu rispondendo cosi non sarai uno di quelli bravi

  9. cARI FERNANDO, mICHELE E pEPPINO LE VOSTRE RISPOSTE RANCOROSE SONO IL PRODOTTO DELLA VOSTRA INVIDIA:VI SAREBBE PIACIUTO ANCHE A VOI DIVENTARE MEDICI E FARE ATTIVITA’ PUGILISTICA ? ….E INVECE VI LIMITATE SOLO A CRITICARE SENZA DIRE QUELLO CHE SIETE O FATE NELLA VITA!

  10. la risonanza magnetica non espone alle radiazioni ionizzanti dottor cardinali

  11. dr. pier paolo se hai qualche problema irrisolto in termini di ego che uscirebbe fuori o nella vittoria o nella sconfitta e quindi nella vittoria, nella esaltazione in questa tramite resocono successivo davanti un boccale di birra al pub, mentre lo racconti a qualcuno che ti sta ad ascoltare, e addirittura nella sconfitta e nell’aggiudicare questa a cause esterne e non personali…tipo arbitraggio, crampi muscolari…matruata aime in venranda età atletica….le cellule non sono più quelle di una volta,fatti vedere da un buon psicanalista. il pugilato fa male a chi prende tanti colpi e non tanto male a chi ne prende pochi. chi di solito ne prende pochi è perchè è giovane ben allenato e motivato mentre chi ha di fronte lo è dimeno ne prende un po di piu….i cazzotti nel pugilato è come la goccia cinese nella tortura cinese…quuindi questo sport a mio avviso VA FATTO SOLO DA GIOVANE SECONDO LE DOVUTE ACCORTEZZE ED ENTRARE NEL MONDO DEI PROFESSIONISTI E RESTRACI QUANTO è NECESSARIO RESTARCI MA DA VINCITORE NON DA PERDENTE.

  12. Caro pier paolo tu non combatti all’astero ma stai accumulado una sfilza di sconfitte prima del limite che sono diventate la barzelletta del boxing mondiale, vogliono proporti al guinnes dei primati, parli di una ridicola cintura in palio in austria…come può un uomo con un record di 8 intri e 8 sconfittr per ko essere lo challenger per una cintura? forse quella della cintura dei pantaloni, chi ti fa i complimenti è un ipocrita e incompetente.
    Michele

  13. non sono daccordo dopo i 40 si possono fare tante cose ma non combattere , pur essendo un
    PERSONA CHE HA FATTO SEMPRE ATTIVITA’SPORTIVA, MI ACCORGO CHE LE MIE CAPACITA’ MOTORIE NON SONO PIU’COME QUELLE DI UNA VENTENNE

  14. L’Italia garantista della salute dei suoi pugili, in ritardo, rispetto a tutti gli altri Stati del mondo delibera di consentire il pugilato professionistico agli ultraquarantenni:E’l’unico Stato che obbliga pero’a effettuare la RMN.Come e’ l’esame?invasivo e costoso.Ti bombardano con rumori nelle orecchie per 20 minuti al buio.Oltre a prendere le radiazioni rischi di dissociarti psichicamente.Niente male come esAME PREVENTIVO AI TRAUMI!cONTINUERO’ A COMBATTERE ALL’ESTERO, GRAZIE . DR. PIER PAOLO CARDINALI

  15. condivido pienamente anche se ho 20 anni e non 40. a mio avviso o meglio quello che dicono molti è che i pugili di prima a confronto con quelli di adesso sono molto più bravi.
    a parte l’età come ho gia scritto sull’articolo “settimana favorevole alla boxe loreni” c’è un epidemi in seno al pugilato italiano. non so se tanti anni fa c’erano pugili stranieri con 0 match vinti e 50 persi

  16. ben detto pier paolo approvo totalmente……
    gli organizzatori cercano solo avversari cuscinetto per i loro protetti!!!!

  17. SONO DISPONIBILE PER TUTTI GLI ORGANIZZATORI DI PUGILATO IN ITALIA A COMBATTERE CONTRO OGNI TIPO DI AVVERSARIO. TANTO SONO TUTTI UGUALI,PER COME E’ STATA CONDOTTA LA LORO PROTETTA CARRIERA.DIMOSTRATE UN PO’ DI CORAGGIO. FATE DIMOSTRARE AI VOSTRI PUGILI CHE SONO IN GRADO DI BATTERE SENZA PROBLEMI UN PUGILE DI 46 ANNI. COMPRENDO IL RIFIUTO! SE IL VOSTRO PUGILE PERDE CON UN VECCHIO L’INVESTIMENTO VA PERSO!

  18. TANTO IN ITALIA NON TI FA COMBATTERE NESSUNO DOPO I 40 ANNI! CHI RISCHIEREBBE DI PERDERE CON UN ULTRAQUARANTENNE?E’ MEGLIO AVERE LA CERTEZZA DI VINCERE CON UN VENTENNE SLOVACCO INCAPACE CHE FA LA BOXE PER FAME CHE COMBATTERE CON UN PUGILE ITALIANO VERO MA VEC CHIO

  19. E’ LO STESSO! TANTO IN ITALIA DOPO I 40 ANNI NON TI FA COMBATTERE NESSUNO. A CHI CONVIENE RISCHIARE DI PERDERE CON UN ULTRAQUARANTENNE?

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