di Giuliano Orlando
Prime importanti trasferte delle nazionali azzurre in proiezione degli impegni dell’anno preolimpico. Tredici azzurri al Golden Belt, torneo fissato a Marrakesh in Marocco dal 2 al 10 febbraio e quasi in contemporanea un’altra compagine italiana sarà presente a Sofia, allo storico Memorial Strandja, giunto alla 74° edizione di assoluto livello qualitativo, con Europa, America e Asia sul ring con pugili titolati. Lo scorso anno l’Italia prese parte al torneo di Sofia con una spedizione massiccia: 19 maschi e 10 donne. Il bilancio finale risultò inferiore alle attese, con 3 bronzi al maschile (Russo, Malanga e Commey), un argento (Prisciandaro) e un bronzo (Charaabi) al femminile. In Marocco, con l’adesione di oltre 50 nazioni, l’Italia presenta sei maschi: Francesco Iozia (57), Salvatore Cavallaro jr. (71), Salvatore Cavallaro (75), Alfred Commey (80), Aziz Mouhiidine (92) e Diego Lenzi (+92) e sette azzurre: Roberta Bonatti (48), Giordana Sorrentino (50), Sirine Charaabi (52), Olena Savchuck (54), Irma Testa (57), Alessia Mesiano (60) e Assunta Canfora (63), guidati dal d.t. Emanuele Renzini, con i tecnici Riccardo D’Andrea e Gennaro Moffa e il fisioterapista Pierluigi Pantini. Renzini ha preferito portare la squadra più robusta in Marocco, dove peraltro il podio avrà un premio anche in dollari: 4000 per l’oro; 2000 per l’argento e 1000 col bronzo. Il torneo fa parte del circuito gestito dall’IBA denominato World Boxing Tour, giunto alla terza tappa, le prime due disputate in Slovenia e Messico nel 2022. Le successive avranno luogo in aprile a Yerevan in Armenia, a Maribor in Slovenia nel mese di luglio, quindi a novembre in Messico. La fase finale con l’assegnazione del Diamond Belt ai vincitori di categoria dovrebbe avere come sede gli Emirati Arabi. La manifestazione marocchina avrà luogo nella struttura Avenue Annakhil M’Hamid, capace di 2500 posti. Gli organizzatori hanno fatto sapere che sarà presente Cuba guidata da Julio De La Cruz, che vanta cinque ori mondiali, record assoluto e la doppia iridata Lin Yu-Ting di Taipei, vincitrice in finale a Istanbul 2022 di Irma Testa. Il Marocco, presente con una ventina di atleti, e punta su Mohamed Hamout e Khadija Mardy. Molto indovinata da parte della Comunicazione-Marketing della FPI (Michela Pellegrini e Tommaso Cavallaro) la promozione su internet pc e cellulari, con gli interventi di Renzini, Testa e Mouhiidine, sulla partecipazione in Marocco. Complimenti. Il punto cruciale della stagione in proiezione ai Giochi 2024, per l’Europa in guantoni è a Cracovia in Polonia, dove dal 23 giugno al 2 luglio scatta il cammino verso Parigi, con alcune novità imposte dal CIO, che gestisce tutta l’attività concernente le olimpiadi. Come fece, molto male, per Tokyo. I cambiamenti riguardano la diminuzione delle categorie maschili, da otto a sette, mentre le donne salgono a sei. Per i maschi la riduzione sembra inarrestabile, a Pechino 2008 figuravano 11 categorie, a Rio 2016 scendono a 10, ridotte a 8 a Tokyo e a Parigi solo 7. Mentre quelle femminili sono in continuo aumento. A Londra 2012 e Rio 2016 erano 3, a Tokyo sono salite a 5 e a Parigi arriveranno a 6. Nella capitale francese saliranno sul ring 124 uomini e altrettante donne. L’Europa ha diritto a 44 atleti equamente divisi. Nel contesto europeo si assegneranno 22 pass per le donne e altrettanti per gli uomini. Ogni nazione può qualificare un solo atleta per ciascuna categoria di peso. In assoluto questi i posti maschili per ogni categoria (16 nei 51 kg, nei 92 kg e nei +92 kg., 18 nei 57 kg, 20 nei 63,5 kg e 71 kg, 18 negli 80 kg.). Stesso numero (124) di atlete donne suddivise nelle sei categorie. 22 posti nei 50 kg, 54 kg, 57 kg e 60 kg.; 20 nei 66 kg e 16 nei 75 kg. Le altre qualificazioni continentali sono così ubicate. L’America (22 ottobre-5 novembre) a Santiago, del Cile, nel corso dei Giochi Panamericani. L’Oceania (19 novembre-2 dicembre) a Honiara nelle Isole Salomone, ai Giochi del Pacifico. L’Asia (23 settembre-8 ottobre) ha scelto Hangzhou in Cina, ai Giochi Asiatici. L’Africa sceglierà i suoi primi titolari nel corso dei Giochi Africani ad Accra nel Ghana dal 4 al 19 agosto. Nel 2024 si concluderanno le qualificazioni con due raggruppamenti mondiali. Nel primo si assegnano 28 ticket maschili e 21 alle atlete. Nel secondo 20 agli uomini e 23 alle donne. In entrambi i tornei ogni nazione può iscrivere solo un atleta nelle categorie nelle quali è ancora esclusa. La Francia che ospita l’evento ha diritto a 6 posti (3M/3F), Infine l’Universality Places, formata dagli esperti scelti dal CIO, dispone di 4 pass maschili e 5 femminili.
Il CIO a tempi brevi deve confermare o meno l’iscrizione del pugilato ai Giochi di Los Angeles 2028. Diversi membri del Comitato Olimpico, a sostegno del presidente, il tedesco Thomas Bach in carica dal 2013, sono favorevoli alla cancellazione della disciplina, una delle più storiche presente ai Giochi, mentre americani e in parte asiatici e africani propendono per dare un’ennesima opportunità all’IBA entro un tempo ragionevole per mettere a posto le voci negative, in particolare la finanza più trasparente, la situazione arbitri e giudici, infine la governance proposta dal gruppo del professor Hass, che chiede dal 2021 un cambio di cultura.
A tempi brevi il CIO deve decidere. Salvo cambiamenti quest’anno si dovrebbero tenere le elezioni IBA per il rinnovo delle cariche. Purtroppo il rischio di una scissione appare concreto. Parecchie nazioni europee, guidate dalla Francia e dall’Inghilterra e buona parte dell’America, sembrano orientate alla non riconferma del russo Kremler e si ipotizza anche la creazione di due federazioni in antitesi. Il problema, se questo avvenisse, è quale delle due verrà riconosciuta dal CIO?