Quando un match dura un solo round c’è poco da scrivere, ancor meno da commentare. Ieri notte sul glorioso ring del Madison Square Garden così è finito il match tra Guido Vianello e Moses Johnson, un pugile che già fisicamente era improponibile rispetto al nostro. Il pugile di colore per ben cinque volte è andato giù di fronte ad un Vianello determinato prima che l’arbitro lo “salvasse” rimandandolo all’angolo. Detto dell’americano passiamo al nostro “Gladiator” che logicamente ha destato una buona impressione sciorinando miglioramenti sopra ogni punto di vista a cominciare da una maggiore consistenza e determinazione nel portare i colpi, cosa essenziale per un massimo che madre natura ha creato coi suoi due metri ben distribuiti. Adesso sta a chi lo dirige capire che questi match non fanno più storia, ma soprattutto non fanno neanche “esperienza”. E’ il momento per la Top Rank di effettuare il vero lancio, in giro ci sono buoni atleti pronti a battersi con l’italiano, buoni atleti che come lui se la giocano per “un posto al sole”.

Di Alfredo