di Alfredo Bruno
Simone Califano ieri sera al Palazzetto Polivalente dell’Acqua Acetosa ha consumato la sua vendetta che covava da un anno, da quando il pugile gitano lo superò ai punti togliendogli l’imbattibilità e conquistando allora la Coppa Italia dei leggeri. Il match dell’Acqua Acetosa è durato solo tre riprese, ma sono state sufficienti per il loro alto contenuto spettacolare a racchiudere la storia avvincente di questi due gladiatori e di scrivere uno dei capitoli più importanti della storia di Roma pugilistica.
I due in qualche maniera hanno accontentato l’on. Michele Baldi, sono stati un formidabile spot per la boxe in generale e siamo soddisfatti che oltre alle tremila e più presenze dell’ Acqua Acetosa hanno potuto visionare la bellezza di questo sport anche i milioni di telespettatori che grazie a RaiSportSat e a Rai2 hanno avuto l’occasione di sintonizzarsi su questi canali.
La boxe oltre alla condizione fisica fa leva anche sulla psicologia dei pugili. L’immediata impressione fin dai bei preliminari dell’inno è stata quella di vedere un Califano concentrato e determinato da una parte e un Di Silvio meno tranquillo di quello apparso nel match precedente. Si sa sono impressioni che a volte cambiano rotta per un colpo solo. Chi aspettava un inizio di studio riceverà una cocente ma piacevole delusione perché Di Silvio parte come un razzo con una serie dalla corta distanza che si va a infrangere nella maggior parte contro la guardia stretta di Califano. Il campione tesse una ragnatela di colpi con l’intenzione forse di ammorbidire la chiusura ermetica dell’avversario, oppure scaricare una tensione interna ben nascosta ai presenti. Non c’è storia nei primi tre minuti favorevoli a Di Silvio, anche se la domanda sorge spontanea : “E’ possibile mantenere un simile ritmo?”. La risposta affermativa viene subito data nel secondo round con lo stesso clichè del primo ma con una variabile causata dalle risposte di Califano che spara vere e proprie fiondate, e su un destro improvviso Di Silvio sbarella. Non è escluso che quel destro sia stata la firma di una fine annunciata. Di Silvio per certi versi snatura un po’ la sua boxe attaccando senza sosta, mentre Califano replica con colpi isolati e improvvisi. “El Puma” porta serie rabbiose, ma Califano coglie il momento opportuno con un sinistro d’incontro che costringe l’arbitro Mosella a contare l’ avversario. Si capisce subito che è un momento difficile per il campione, che lega con affanno per far rimanere nelle intenzioni la micidiale potenza dell’avversario. Gli eventi precipitano e l’arbitro è costretto a richiamare Di Silvio per trattenute. “El Puma” cerca di cambiare rotta al match con una serie fino a quando un destro terrificante di Califano spegne le luci del rivale che accusa e si sorregge a lui per fermarlo. Mosella è vicino, si mette fra i due e fa l’inconfondibile segno che il match è finito. Mancano solo 10” alla fine del round, forse lo stop è stato prematuro, ma c’è comunque la sensazione che il match aveva imboccato il binario unico sulla linea di Califano. L’arbitro fa appena in tempo a fermare il match che il ring è invaso dai numerosi fan di Simone, ce n’erano davvero tanti. Si rischia l’impatto tra le due tifoserie, la vigilanza funziona bene e prevale il senso di responsabilità da parte di tutti. E’ una bella serata di sport: l’abbraccio tra i due pugili e la stretta di mano di Di Silvio ai tifosi di Califano ne è la conclusione perfetta. Poi la festa e la gioia per la BBT con l’abbraccio entusiastico dell’immancabile “Califfo”, che sembra essere diventato per “Chico” oltre che un tifoso un vero e proprio portafortuna.
Prima del match clou c’è stata la finale di Coppa Italia, un’iniziativa della quale si comincia finalmente a capirne l’importanza. Sono saliti sul ring due pesi massimi leggeri. Gianluca Cima, di fatto è un ragioniere, ma anche sul ring come nel lavoro usa bene il cervello. Lo dimostra iniziando con prudenza di fronte all’albanese Kadri Xhulay, pugile massiccio accreditato anche di buona potenza. L’ “Imperatore” della zona Prati usa il sinistro come il fioretto, mentre Xhulay cerca prevalentemente il bersaglio grosso per sfiancare l’avversario. Sembra avere qualche problema di respirazione il romano dopo essere stato colpito al naso da un destro. Nella terza ripresa tutti i dubbi vengono dissipati vedendo Cima più preciso prendere decisamente l’iniziativa. Dopo un bello scambio tra i due il gancio destro dell’allievo di Testasecca, portato alla perfezione, centra la mascella di Xhulay che crolla al tappeto per il più classico dei ko. Per l’”Imperatore” un’altra importante vittoria con la bella Coppa ricevuta personalmente dalla sempre affascinante Serena Grandi, come il “Califfo” una new entry preziosa del boxing romano.
Negli altri incontri più che positiva la prova di Alessio Domarin, nato in Germania con origini della Martinica. Il giovane ha fisico e bella scherma, forse difetta in continuità, ma è tutto da scoprire. Il bulgaro Kostov non era un avversario facile nè remissivo, ha cercato anche la via del successo, ma Domarin non si è fatto incantare conquistando una vittoria netta. Il pubblico delle grandi occasioni ha fatto la sua prima conoscenza con il professionismo delle donne. Sonja Mirabelli, 33 anni, vincitrice agli Assoluti dilettanti, campionessa di sport da combattimento, ha esordito in maniera più che brillante sul ring dell’Acqua Acetosa conquistando le simpatie dei numerosi presenti. La serba Suzana Radovanovic si è dovuta trasformare, suo malgrado, in una sorta di punching ball che ha calamitato una notevole varietà di colpi che Sonja gli ha indirizzato senza tanti complimenti.
Trovare un avversario per Sergey Demchenko sta diventando sempre più dura in attesa di match valevoli per un titolo. Il croato Jalusic ci ha voluto riprovare( lo aveva già fatto qualche anno fa perdendo ai punti). Il risultato non è cambiato e per il Sergey di casa nostra, sempre ben catechizzato all’angolo dal battagliero Aurelio Pili, le sei riprese hanno rappresentato un buon test con colpi affondati e velenosi allo scadere.
La serata, organizzata alla perfezione dalla Unicorner, è stata movimentata non solo sul ring, ma anche fuori con la voce melodica di Marco Facchini, presentatore emulo di Frank Sinatra, e da due bellissime brasiliane del noto locale Mambo King che giravano danzando tra il pubblico estasiato. La serata ha riproposto anche un altro tema molto interessante visto che siamo in periodo di elezioni per la Federazione( previste a Chianciano per il 15 marzo). Erano presenti in prima fila Franco Falcinelli, attuale presidente ricandidatosi, e lo sfidante alla massima carica, vale a dire l’avv. Antonella Minieri, una delle prime donne arbitro, attuale componente della Corte Superiore di Giustizia della FPI. Tra le autorità erano ben visibili anche l’ex arbitro olimpico Claudio De Camillis, il dottor Francesco Montini, presidente delle Fiamme Oro, l’on. Michele Baldi, il dottor Antonio Del Greco, Vice presidente FPI, accompagnato dal figlio Emanuele, noto giornalista e regista televisivo, mentre per Stefania Iuppa, neoeletta, è stata la sua prima uscita ufficiale da vicepresidente del Comitato Laziale FPI.
RISULTATI
Superwelter: Alessio Domarin (Unicorner – kg. 69, 450) b. Roumen Kostov (Bulgaria – kg. 69,200) a.p. 4.
Leggeri: Sonja Mirabelli ( Unicorner – kg. 60,8009 b. Suzana Radovanovic ( Serbia – kg. 61,300) a.p. 4.
Mediomassimi: Sergey Demchenko ( BBT – kg. 89,000) b. Josip Jalusic( Croazia – kg. 81,350) a.p. 6.
Massimi leggeri: Gianluca Cima (De Clemente – kg. 89,800) b. Kadri Xhulaj (Boxe Loreni– kg. 90, 200) per ko 3. Finale di Coppa Italia.
Leggeri:. Simone Califano ( BBT – kg.59,600) b. Pasquale Di Silvio ( Unicorner – kg. 61,00) per kot 3 . Titolo Italiano.
Arbitri: Barrovecchio R. (c.r.), Marzuoli, Lamusta, Mosella, De Cicco, Avola, Boscarelli.
Medico: dott. Massimiliano Bianco, dott. Andrea Fabbricatore, dott. Francesco Leonelli.