DSC_5199 DSC_5318 DSC_5322Francesco Sarchioto (30, – 5), 19 anni, è un’altra delle rivelazioni del boxing laziale. Cresciuto all’ombra del fratello Giovanni, che tra l’altro è più giovane di un paio d’anni, sembra non risentire assolutamente della fama raggiunta dal fratello in Nazionale e a livello internazionale. Francesco non ha l’estro di Giovanni ma migliora di match in match con la sua boxe senza fronzoli e molto incisiva, e per certi versi anche lui sta bruciando le tappe.

Il tuo impatto con la boxe come è avvenuto?

“Ho iniziato si può dire nel 2011, anno in cui ho esordito. In palestra in verità c’ero entrato un anno prima. La passione per questo sport ce l’avevamo io e mio fratello già da piccoli, perchè ce l’aveva trasmessa nostro padre”.

Come ve la trasmetteva?

“Per certi versi ce la siamo trasmessa da soli, perchè la boxe ci è piaciuta subito. Guardavamo in continuazione un paio di vecchie cassette dove era ripreso mio padre da pugile. Eravamo noi che gli rompevamo le scatole, anche se all’inizio lui era un po’ restio. Anzi voleva che facessimo un altro sport, magari il calcio. In tutta risposta gli chiedevamo di allenarci e di insegnarci a portare i colpi. Alla fine ha ceduto e ci ha segnati ad una palestra”.

Il giorno più bello e quello più brutto?

“Scegliere mi rimane difficile. A me sembrano tutti uguali. Sicuramente i brutti sono le sconfitte e i belli le vittorie”.

L’avversario che ti ha impressionato di più?

“L’ultimo con cui ho combattuto, Geografo, soprattutto per la sua esperienza”.

Cosa ti dà il pugilato?

“Mi trasmette sicurezza”.

Che fai nella vita?

“In pratica faccio il pugilato, poi aiuto mio padre in palestra”.

Cosa invidi a tuo fratello Giovanni?

“Non lo invidio, anzi lo ammiro e per me è un punto di riferimento. Qualche volta facciamo i guanti insieme. E’ un soggetto difficile da inquadrare. Vedi subito che ha una tecnica particolare”.

Tu segui anche al di fuori la boxe?

“Si mi piace quasi sempre essere presente alle riunioni con tutta la famiglia; quando non possiamo andare vediamo i match in  Televisione, su Streaming”.

Il tuo pugile preferito?

“Di solito cambio, perchè ti vengono delle fisse. Ultimamente mi piace Gamboa per come porta i colpi. Anche Rigondeaux non mi dispiace. Per dirla in breve mi piace lo stile cubano”.

Tu hai visto qualche filmato di tuo padre e cosa ne pensi?

“A essere sinceri di lui ho visto un match solo. Era forte fisicamente, molto potente. Da quello che ho capito non si allenava molto e poi non aveva la fortuna nostra di essere seguito da maestri validi”.

Come ti trovi con tuo padre all’angolo?

“Non mi lamento e non lo cambierei. A differenza degli altri genitori che seguono i figli non ti condiziona. Anche quando s’incavola mi trovo bene”.

 (Al. Br.)

Di Alfredo