TevezCarlito’s Way vita e opere di Tevez

Matteo Musso – Ultra Sport Heroes – Pag. 142 – Euro 12,90

L’apache venuto dal barrio argentino. L’infanzia nel ghetto alla periferia di Buenos Aires. L’esplosione per approdare alle grandi squadre, senza tradire le origini.

 L’ultimo approdo nella casa della “vecchia Signora” sembra averlo appagato e tranquillizzato. I tratti di Carlo Tevez sarebbero piaciuta a Pasolini: faccia assi metrica, zigomi alti da indio, occhi penetranti come i tiri che indirizza in porta. Carlitos arriva dall’Argentina, meglio dal barrio di Buenos Aires, una zona inventata dalla dittatura per traslocare gli straccioni che popolavano un quartiere centrale, in occasione dei mondiali del 1978. Famiglia numerosa, compagnie da brivido e il pericolo quotidiano di finirci dentro. Il ragazzino ha una sola passione: il calcio e su questa strada va avanti nonostante tutto. Mentre tanti amici si perdono, lui è duro come la roccia e continua a giocare., Dopo averla rappresentata ai Giochi di Atene nel 2004, lascia l’Argentina per il Brasile, poi approda in Inghilterra, dove ha l’ardire di passare dal Manchester United al City, sempre protagonista, nonostante l’istinto selvatico, che lo porta spesso a discussioni. Memorabili quelle con Mancini. La stagione scorsa passa alla Juve, che mette a segno il colpo giusto. Tevez dimostra con i fatti d’essere il valore aggiunto che mancava alla squadra di Conte. Con la vecchia signora non ci sono polemiche e neppure con la stampa. Carlitos è casa e squadra. Ruvido e concreto, sembra abbia trovato l’ambiente ideale, dove alla parole si antepongono i fatti, ovvero gioco e gol.

 

Giuliano Orlando

Di Alfredo