di Bruno Alfredo

russo.jpgSi è svolta ieri nell’ Aula Magna della Scuola dello Sport all’Acqua Acetosa la conferenza stampa di presentazione e di benvenuto al prof. Vasilij Filimonov, tecnico moscovita di 57 anni, nuovo Coordinatore della Programmazione e della Metodologia dell’Allenamento della Nazionale. Michela Pellegrini dopo una presentazione dell’ospite passa la parola e il microfono a Franco Falcinelli, presidente della Federazione, che esordisce salutando i presenti a cominciare dalla stampa per continuare con il dottor Fabio Pigozzi e il M.d.S Roberto Fabbricini, dirigenti CONI, per arrivare a dirigenti federali,t ecnici federali e ad alcuni pugili della Nazionale (Alfonso Pinto, Ivano Del Monte, Roberto Cammarelle, Clemente Russo, Vincenzo Picardi). Falcinelli dopo i convenevoli d’obbligo entra nel dettaglio: “ Mancano meno di due anni alle Olimpiadi di Pechino e la Federazione ha voluto fare una scelta relativa all’assetto tecnico, dopo che Nazzareno Mela è andato ad occupare all’interno della Federazione un importante ruolo riguardante il settore economico con il titolo di Vicesegretario. E’ stato quindi necessario ricorrere ad un’esperienza altamente qualificata in campo internazionale e la scelta è caduta tra coloro che da sempre esprimono la leadership tecnica del pugilato olimpico”.

 

 

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Falcinelli, forte della sua grande esperienza nel mondo della boxe, dribbla con abilità una possibile domanda: “ Qualcuno mi potrebbe parlare dei cubani, ritenendoli superiori ai russi. Voglio ricordare che con la caduta del regime Batista e con l’avvento di Fidel Castro un gruppo qualificatissimo di tecnici russi soggiornò per circa 10 anni nell’isola caraibica, tant’è che il mitico Teofilo Stevenson non fu il prodotto di Alcides Sagarra, ma di Cervonenko, grande tecnico dell’Unione Sovietica. Abbiamo voluto riallacciarci a questa scuola, perchè più affine a noi riguardo alle valutazioni di ordine tecnico con l’avvento delle Scores Machines, prodotte per la prima volta proprio in Russia e messe in prastica durante i Campionati del Mondo del 1989 a Mosca. Questa scuola adottò e adattò questa macchina alla sua teoria stilistica e tecnico-tattica. Noi abbiamo cercato di dare il meglio ai nostri atleti. Abbiamo ben 5 nazionali che per la prima volta nella storia si propongono per disputare una seconda Olimpiade.

 

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Si tratta di atleti prestigiosi che sono saliti sul podio; parliamo di Alfonso Pinto, Vincenzo Picardi, Domenico Valentino, Daniele Betti, Clemente Russo e Roberto Cammarelle. Questo fatto ci ha convinto che i nostri atleti, con il venire meno di Nazzareno Mela, dovessero essere supportati da un elemento qualificato, che insieme a tecnici, volenterosi di apprendere come Francesco Damiani, Maurizio Stecca, Raffaele Bergamasco, possano dare quella necessaria tranquillità al nostro staff in proiezione Pechino 2008. Dobbiamo anche essere grati al CONI che ci ha consentito di coprire economicamente l’operazione come preparazione olimpica. Non so se questa scelta contribuirà a darci più medaglie e a portarci sul podio di Pechino. Però lo abbiamo fatto, prima di tutto, nell’interesse dei nostri atleti, nell’interesse di offrire loro il massimo per la conduzione di una squadra, senza voler penalizzare nessuno, senza rinnegare la nostra storia e il nostro passato”.

Michela Pellegrini, addetto stampa FPI, bypassa il microfono al dottor Fabio Pigozzi, da sempre molto vicino alla Federazione: “ Sento già aria di Olimpiadi, non solo qui, ovviamente in tutti i consessi federali. Si cerca di dare ai nostri atleti la possibilità di più chances possibili per raggiungere obiettivi, che non sono a portata di mano. Faccio un in bocca al lupo sincero al nuovo coordinatore della squadra nazionale insieme ai tecnici, che ho conosciuto nelle precedenti edizioni olimpiche”.

Alberto Brasca, vicepresidente della Federazione illustra il calendario internazionale: “Fino alle prossime Olimpiadi abbiamo circa un anno e mezzo e scorrendo il programma di attività non trovo buchi a partire da ora. Nei prossimi giorni alcuni atleti andranno ad uno stage a Mosca, altri in Brasile. Subito dopo si avrà il Torneo di Plovdiv dove gli azzurri hanno la possibilità di misurarsi con i migliori atleti europei ed extraeuropei. Seguiranno altri Tornei importanti inframmezzati da stages in Russia e a Bucarest, per arrivare al Campionato dell’Unione Europea a Dublino. A fine luglio poi ci sarà un Torneo importantissimo in Cina, che verrà considerato come una simulazione delle Olimpiadi. Dopo la Coppa del Mondo ci sarà il “Grande Evento”, che sarà rappresentato dai Campionati del Mondo in Russia. E’ un programma che fa paura. Noi riteniamo di avere una squadra molto forte e competitiva a livello mondiale. Oltre ai 5 (per la verità sono 4 visto che Betti sembra essere chiuso da Russo), che rappresentano la punta di diamante, abbiamo nelle altre categorie atleti di rilievo che potrebbero qualificarsi. L’apporto del professor Filimonov è molto importante. Ho già avuto modo di vederlo sia nei rapporti umani, sia nei primissimi allenamenti che ha fatto dal giorno del suo arrivo. Mi ha dato l’idea di un uomo che può aiutarci a fare un salto qualitativo nelle metodologie di allenamento, trovando buona rispondenza da parte dei nostri tecnici e dei nostri atleti. Questa è una scommessa che noi facciamo, ma la facciamo con grande razionalità. Tengo a sottolineare un punto: sottoporsi ad un allenamento con questi ritmi e con queste scadenze comporta inevitabilmente un’attività a tempo pieno. Non potremmo farlo se non fossimo in condizione di garantire ai nostri ragazzi nella misura del possibile un minimo di tranquillità, per questo colgo l’occasione di ringraziare per la grande opportunità che ci è offerta da due istituzioni pubbliche: l’ Esercito Italiano e la Polizia di Stato”. Brasca chiude il suo intervento ricordando che oltre ai tecnici federali(Damiani, Stecca, Bergamasco) offriranno il loro apporto fondamentale tecnici del valore di Giulio Coletta (Fiamme oro) e Cesare Frontaloni (Esercito).

Breve e conciso appare l’intervento di Roberto Fabbricini, M.d.S. responsabile della preparazione olimpica del CONI: “Devo dire che questa Federazione si è messa in moto il giorno dopo Atene. Non ha mollato un attimo cominciando a intraprendere nuovi percorsi. Questi ragazzi e questi tecnici sono in linea con quelli del passato, tenendo ben presente che il pugilato di allora non è quello di oggi. Richiede qualità decisionali più complesse. Saremo vicini alla Federazione e ne ammiriamo gli sforzi”.

Tocca quindi al professor Vasilij Filimonov dire la sua, s’intende con l’aiuto di una interprete: “In primo luogo ringrazio la Federazione e il CONI per l’ opportunità che mi è stata data di lavorare con una squadra di così alte capacità. Ringrazio Franco Falcinelli. Siccome il pugilato si fa con due mani. Io con il mio lavoro voglio basarmi sia sulla mia esperienza(n.d.r. mostra il pugno destro chiuso) sia sulla collaborazione con Mela, con il Presidente, con i tecnici (n.d.r. mostra il sinistro, paragonandosi al dito mignolo, che con la collaborazione degli altri, riesce a chiudere il pugno). La base delle mie metodologie unisce i migliori punti e i migliori aspetti delle metodologie sovietiche. Dagli atleti mi aspetto tanto impegno e di credere nelle proprie capacità.Il nostro slogan sarà: quello che prima era impossibile lo dobbiamo rendere possibile”.

Dal professor Filimonov si passa a Nazzareno Mela, in una sorta di passaggio delle consegne, dovuto alla promozione del nostro Maestro dello Sport: “Sicuramente l’avvento di un collaboratore così esperto è una bella risorsa che la Federazione Pugilistica Italiana ha a disposizione. Noi abbiamo una squadra molto forte. Il rischio sta quando fai un tipo di allenamento uguale, potrebbe comportare una riduzione tecnica. Inserendo cognizioni nuove con un lavoro differenziato da quello svolto in precedenza ci sarà senz’altro un incremento. Io dico ai ragazzi di puntare per la qualificazione tutto ai Mondiali, piuttosto che in Tornei con numerosi iscritti, che si giocano il tutto per tutto”.

Ha i piedi ben piantati per terra Nazzareno Mela e dopo l’intervento di Riccardo De Girolami che illustra i nuovi loghi che accompagneranno la nostra nazionale il presidente Falcinelli cala il suo asso: “Siamo stati prescelti dall’AIBA ad organizzare la Champion Cup, che molto probabilmente verrà effettuata al Casinò di Saint Vincent verso la fine di giugno. Saranno presenti atleti di ben 4 Continenti. Le trattative con il Casinò e con la regione della Val d’Aosta sono state avviate in maniera positiva”.

di Alfredo Bruno

Di Massimo