Taranto (14-02-14) Primo derby stagionale della società Quero-Chiloiro. Domenica 16 febbraio, alle ore 11, presso la palestra “Phoenix Sun” di Matera, la società tarantina incontrerà la “gemellata” Accademia Pugilistica Panettieri. Il tecnico Aldo Quero lancerà sul ring otto dilettanti che avranno la possibilità di crescere combattendo, compresi gli atleti della società “satellite” Pugilistica Taranto.

IL PROGRAMMA Categoria Elite 69 kg: Alessio Morabito (24 vittorie, 11 pari, 14 sconfitte) contro Matteo Marchetti. Senior 75 kg: Francesco Castellano (11 vittorie, 1 pari, 2 sconfitte) contro Davide Paradiso; Gaetano Schillaci (3 vittorie, 2 pari, 4 sconfitte) contro Emanuele Persia; Giovanni Genghi (1 vittoria, 1 sconfitta, 2 pari) contro Simone Barbaro.Senior 69 kg: Giovanni Gistani (5 vittorie, 3 pari, 2 sconfitte) contro Francesco Zaccaro; Giuseppe Di Pierro (atleta di Trani tesserato con la Quero-Chiloiro: una sconfitta) contro Michele Laudadio.Youth 60 kg: Alfredo Tagliente (una vittoria) contro Maurizio Falcicchio.Youth 64 kg: Fabio Nistri (6 vittorie e 2 sconfitte) contro Roberto Burgi.

 QUERO: “LA CRESCITA DEGLI ATLETI ED I PUGILI SENZA CASCHETTO” Prosegue freneticamente l’attività agonistica della Quero-Chiloiro Taranto. A Matera sarà la terza riunione in due settimane. “E’ fondamentale far combattere i nostri atleti – dice il tecnico Aldo Quero -. In questa maniera hanno la possibilità di crescere, confrontandosi con gli avversari sul ring. In palestra si respira aria positiva, con molti frequentatori, tra dilettanti ed appassionati”.

 Le nuove regole federali, imposte dall’organismo internazionale AIBA, per i pugili “Elite” (ex Elite Prima Serie), impongono i combattimenti senza casco ed il giudizio con i cartellini sull’onda del professionismo. Questo è il giudizio dell’allenatore Quero: “Si tratta di regole che servono a responsabilizzare di più l’atleta, proiettandolo sul mondo dei pugili di alto livello. Questo testimonia il fatto che c’è una maggior attenzione sul settore dilettantistico. Duellare senza caschetto può provocare un maggior numero di ferite, ma questo fa parte delle regole del gioco e serve a rendere più maturo un atleta sotto il profilo mentale”.

 Addetto stampa Quero-Chiloiro

Alessandro Salvatore

 

Di Alfredo