Indimenticabile grande Torino, orgoglio d’Italia. Dall’A alla Z, una carrellata da Arpino a Zustovic, per ricordare e commuoversi. FVCG. – BradipoLibro editore – Pag. 340 – Euro 15.00.
Quando un editore si immedesima nella storia granata al punto di diventarne coautore, appare chiaro che si tratta di un libro scritto di pancia, che è il complimento più bello, perché sa di amore infinito. Per questo la sigla FVCG è una miniera inesauribile di informazioni, un puzzle variopinto, come i protagonisti che hanno l’onore di venire citati, ognuno legato a vario titolo a quel magico color granata, una fede che sembra riprodursi col tempo e nel tempo. Bacigalupo, Gabetto, Mazzola, Grezar, Ossola, Menti, Aldo e Dino Ballarin, Grava, Loik, Maroso, Martelli, Castigliano, Fadini, Bongiorni, Operto e Schubert sono nomi che fanno venire i brividi, vittime di quel maledetto 4 maggio 1949, nomi cancellati in un battito di ciglia, ma scritti a lettere cubitali nella pietra degli eroi dello sport. Il libro non parla solo di questi ragazzi, ma è una lunga pellicola in bianco e nero che racconta un secolo di quel calcio duro e romantico, fatto di grandi scontri e non solo sul campo, quasi sempre rispettoso di un codice d’onore che andava oltre ripicche e peccati. Bell’idea che si sviluppa in un corposo contesto di informazioni e foto d’epoca che le riportano attuali, irrompendo con fragore nell’oblio del silenzio. Benfica, Boniperti, Cavallero, Guerrin Sportivo, Guzzi, Fascio Littorio, Guareschi, Marsengo, Meazza,Nazionale, Nordahl, Novo, Panza, Piacentini, Pozzo, Rocca, Rosetta, Sperone, Tuttosport e Zustovic, cognomi scelti a caso nella vastissima platea che ha citazione nel dizionario. Libro che consigliamo a chi ama lo sport, perché oltre al cuore granata ci sono ricordi che ricamano la storia di una squadra che come dice la stupenda prefazione “…La più forte squadra di club di tutti i tempi, un pilastro imprescindibile, insostituibile nella ricostruzione dell’Italia fatta a pezzi dalla Seconda guerra mondiale, diventando fonte di vanto e rivincita per la Nazione”. Nulla da aggiungere.
Giuliano Orlando