


di Giuliano Orlando
Foto di Antonino Caldarella
MILANO – Lo zoccolo duro dei fedelissimi del Teatro Principe a Milano, non tradisce mai. Neppure se proponi la boxe alla domenica sera, quando solitamente hai altri impegni. Segno di fiducia alla OpiSince’82 ma soprattutto ad Alex Cherchi, il più giovane della saga dei Cherchi, che nella boxe ci naviga da oltre mezzo secolo. Dopo aver scaldato l’ambiente con nove confronti in maglietta, seguiti con attenzione e passione da un bel gruppo di appassionati, sperando di scovare tra questi battaglieri ragazzi il campione del futuro, l’atmosfera è quella giusta per dare il via ai professionisti. Quando salgono sul ring i leggeri Andrea Sito, 19 anni uno degli ultimi acquisti della Opi82, e un ottimo passato in maglietta toccando l’apogeo col tricolore youth, contro il meno titolato Osvaldo Gagliardi del team Francis, che sta lavorando molto bene a Milano e dintorni, con ottimi risultati, la sala è quasi al completo. La sfida a giudizio personale arriva troppo presto per Sito al secondo match, per l’esame Gagliardi, un torello fisicamente già formato, vincitore tra l’altro di Donatello Perrulli, che sulla carta aveva tutti i favori del pronostico. Il match poteva essere un rischio non calcolato. Sfida conclusa in parità e tutto sommato ci può stare. Confermando la migliore impostazione tecnica di Sito e la maggiore consistenza atletica di Gagliardi, che incurante dei colpi veloci e precisi ma leggeri di Andrea. Al terzo tempo, ridotta la mobilità sulle gambe, Sito ha subito gli assalti di Gagliardi, che l’ha costretto alle corde, tempestandolo di pugni, molti su braccia e guantoni, ma anche a bersaglio. Sito ha dimostrato carattere e inesperienza, come previsto. Alex Cherchi ha risposto al perché abbia accettato il match: “Andrea ha voluto passare pro molto giovane, pensando di proseguire ad allenarsi come da dilettante. Non è così: o cambi sistema o resti al palo. Gagliardi glielo ha fatto capire. Spero che il ragazzo caspica e cambi registro impegnandosi da vero professionista. Tra qualche tempo faremo la rivincita e vedremo il risultato”. Merafina (2), il supermedio che a 30 anni ha deciso di fare il salto, sembra bene intenzionato. Non è un fenomeno e lui lo sa. Ma piace per la sua irruenza e anche la forza e ogni volta incrementa il numero dei fans. Stavolta ha costretto alla resa il serbo Stojilikovic (0-2) che non ha gradito i massaggi al corpo, che Merafina ha scaricato dall’inizio del primo round. In particolare al fegato, colpito più volte. Il serbo, senza fiato e senza forze, si è piegato in due e bene ha fatto l’arbitro a chiudere dopo 2’14” del round iniziale. Per il supermedio verbanese Ivan Zucco (3) l’inizio del match contro l’altro serbo Stefan Paunovic (1-2), 19 anni, è stato dei peggiori. Colpito a freddo dal destro, finisce al tappeto, tra la sorpresa del pubblico. Bravo è stato a recuperare, ripagandosi con la stessa moneta nella ripresa successiva e tenere in pugno il resto del match, vincendo ai punti. Prova di carattere, ma anche il segnale di un’impasse tecnica che va presa in considerazione. Il confronto più atteso riguardava il confronto tra i welter Alex Caccia (16-1-1) già tricolore e il meno esperto Edoardo Del Vecchio (7-3-2) sotto le cure di Vincenzo Ciotoli alla Forza e Coraggio a Milano, mentre il ferrarese si allena da Carlo Serio – ex medio di buon valore, attivo dal 1988 al ’93, dopo aver tentato inutilmente di conquistare il tricolore a Sanremo nel ’91 contro Francesco Dell’Aquila – in quel di Cento nel ferrarese. Il match aveva il compito di indicare nel vincitore un possibile sfidante di Nicola Cristofori (9-1-1) fresco tricolore a spese di Michele Esposito (11-4-1) dopo una battaglia intensa. Il successo in modo chiaro, ma non facile è andato al favorito Caccia. Dicevo non facile. Nel primo round, il ferrarese va incontro al sinistro di Del Vecchio e viene contato. Una sorpresa sgradevole che Caccia riesce a cancellare con attacchi a non finire, mettendo più volte in crisi il rivale, capace di non cedere mai. Sulla vittoria nessun dubbio, sulle prospettive, Caccia deve migliorare per dare corpo alle ambizioni. La sosta di due anni, lascia ruggine che non cancelli in due incontri. Il pensiero di Alex Cherchi, su Zucco e Caccia è convincente ed esauriente: “Zucco al momento si allena a Verbania, ovvero da solo, senza sparring. Caccia ha bisogno di oliare l’ingranaggio e puntare al tricolore entro l’anno. Cristofori non è un drago, ma per batterlo devi fare un piccolo capolavoro”. Nel frattempo, aspettando il 19 maggio, in cui vedremo Devis Boschiero (44-5-1) contro Faroukh Kourbanov (Bel.15), per il titolo dell’UE superpiuma, l’esordio con la OPI del superwelter Orlando Fiordigiglio (27-2), il rientro di Nik Esposito, oltre a Maxim Prodan, Merafina e Frascella, un italo-svizzero, la boxe in Lombardia non si ferma. Il 14 aprile torna al Principe per l’organizzazione di Francis Boxing Club, con il cruiser Rondena e la rivincita tra Gagliardi e Perrulli, un match al calor bianco. Il 24 aprile nel lecchese, per l’organizzazione di Gilardi, tornano sul ring i gemelli residenti a Novara, Joshua e Samuel Nmomah, un richiamo notevole per la nuova piazza, che potrebbe avere sviluppi interessanti. Segnali incoraggianti per una rinascita dell’attività non solo al Principe. Piccoli ma significativi passi per ricreare una continuità agonistica ferma da anni.