di Alfredo Bruno

julio_cesar_chavez_jr.jpgSi avvicina implacabile, quasi a passi di gigante, la data del 26 aprile in cui Giuseppe Tobia Loriga affronterà a Queretaro (Messico)  dentro la Plaza de Toros Juriquilla Julio Cesar Chavez jr, un cognome che provoca forti sensazioni e ricordi tra la gente messicana. Il giovane figlio di Chavez si presenta con i favori del pronostico a questo appuntamento etichettato “Latin Fury”, dove Latin si attanaglia a entrambi i pugili che oltrettutto hanno la caratteristica di essere imbattuti. Il messicano ha ventidue anni ed ha esordito nel professionismo a 17 anni, saltando tranquillamente la fase dilettantistica con pochi match. Si è avvicinato per scherzo alla boxe e ora si ritrova con un ruolo di responsabilità nei riguardi dei suoi concittadini dopo 35 successi (28 per ko) e un pari, peraltro vendicato.

Nei piani del Promoter Bob Arum dopo la sfida con Loriga dovrebbe vedersela con il figlio di un altro grande rivale del padre come Hector Camacho jr, che tra l’altro combatterà nella stessa serata, per poi arrivare più tardi al campione del mondo dei medi Kelly Pavlik. Un programma che appare agli occhi degli esperti per ora troppo ambizioso anche se la giovane età e un cognome leggenda sembrano pretenderlo.
Intanto il messicano dovrà vedersela con Tobia Loriga, che ha preso il posto di Michele Orlando, il siciliano che per primo era stato programmato ad affrontare Chavez jr, che ha dato forfeit per problemi medici. Un’ occasione d’oro quella presentatasi al calabrese di Bologna che Marcello Paciucci e Lamberto Petrecca, suoi procuratori, hanno afferrato al volo consapevoli che a volte il treno giusto passa solo una volta. Tobia ha 31 anni, è campione italiano dei superwelter, e giustamente vede con la realizzazione di questo match un suo indubbio avanzamento nella considerazione del  ranking mondiale.
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Il nostro pugile combatterà in uno scenario impensabile come quantità di pubblico e tifo, al quale finora non ha mai pensato se non in un ipotetico sogno ad occhi aperti. Ma Loriga ha doti caratteriali di primo piano e non è apparso in soggezione come ha dimostrato in un’ intervista rilasciata a fightnews, il più importante sito specializzato americano, prima della sua partenza da Los Angeles per il Messico. Per lui si presenta la prima sfida all’estero dopo cinque anni di carriera, ma non ci sarà emozione per questo, e farà di tutto per vincere. Nel suo record ( + 24, 6 per ko, = 1) figura una bassa percentuale di vittorie prima del limite. La risposta non si fa attendere: “ E’ vero ma ho tenuto sempre i miei avversari sul chi va là, per me ogni match è storia a sé”. Chavez jr. è un pugile che pressa i suoi avversari e questo può creare qualche difficoltà. Loriga afferma di aver già affrontato simili avversari: ricorda molto bene il match disputato a suo tempo contro Sven Paris, anch’egli imbattuto, col quale vinse dopo un incontro entusiasmante. Comunque il suo stile tende a conformarsi a quello dell’avversario. Per l’intervistatore Chavez jr. sembra più forte fisicamente, visto anche la giovane età, del pugile italiano. La risposta è secca:” Non c’è problema abbiamo la stessa altezza e lo stesso peso”. E’ anche possibile che il nostro pugile senta la pressione e l’interesse per questo match come un peso, ma rassicura: “ Non è un peso, ma un onore combattere per la mia nazione”. Come può cambiare la sua vita dopo questo match, se dovesse vincere? La risposta è semplice: non resta che aspettare il responso del 26 aprile. 

Di Alfredo

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