di Giuliano Orlando
L’European Boxing Confederation si è data appuntamento per eleggere i vertici dell’Ente Europeo del pugilato dilettantistico, scegliendo uno dei punti di riferimento di maggior rilievo al mondo come la città di Assisi, capitale morale della Pace, in un momento tanto tragico. Assisi accoglie in questa occasione i rappresentanti di una delle discipline storiche più antiche, alla cui presidenza è rimasto per un decennio Franco Falcinelli, la cui carriera iniziata qualche decennio addietro, partendo dall’agonismo diretto, per salire alla responsabilità tecnica della nazionale, ottenendo risultati memorabili, esaltati dagli ori olimpici in ben quattro edizioni. Presidente federale per tre mandati, ai vertici dell’AIBA fino ai giorni nostri, ha fatto crescere l’ente europeo come una creatura prelevata dalla culla e resa maggiorenne ed esemplare con l’aumento delle varie categorie d’età, dando l’impronta di quella modernità e managerialità che deve dimostrare lo sport e il pugilato in particolare. Sotto la sua presidenza sono nati e cresciuti gli europei delle categorie più giovani, si sono sviluppati tornei in nazioni fino a quel momento silenti. Ha cercato con ogni mezzo di creare nuovi sistemi per rendere più equo il giudizio dei giudici, ritenendo che le macchinette, nate più per motivi politici che tecnici, non fossero la terapia giusta, semmai una cura peggiore del problema da risolvere. Anche se non è riuscito appieno, almeno le macchinette sono solo un pessimo ricordo.
Domani 30 aprile aprirà i lavori salutando i presenti e augurando tanta fortuna a chi lo sostituirà. Non sarà facile, lo dice un giornalista che ha seguito Falcinelli fin dai tempi in cui era pugile. Con Franco ci siamo confrontati apertamente da sempre. Ognuno con le proprie opinioni, a volte diverse, senza mai travalicare i limiti dell’etica e dell’educazione. Ero presente e attivo quando da giovane tecnico con idee innovative, dovette combattere con i vertici federali che l’ostacolavano. Posso affermare con orgoglio di essere stato al suo fianco e i risultati diedero ragione ad entrambi. L’ho seguito in molti dei suoi trionfi sia all’angolo da responsabile dell’Italia che da dirigente in giro per il mondo. Confesso una certa malinconia ad assistere al suo commiato, anche se sono certo si tratti di un distacco più teorico che pratico. Il mondo della boxe non può fare a meno dell’esperienza e della capacità organizzativa di Franco Falcinelli. Che ha dimostrato tutta la sua classe ospitando nella sua Assisi, in termini di accoglienza, l’appuntamento per il suo distacco ufficiale.
Riprendo il comunicato che informa. Il Congresso Ordinario per l’elezione del Presidente e dei membri del Board of Directors per il prossimo quadriennio, si terrà sabato 30 aprile 2022, alle ore 9.00 presso l’Hotel Cenacolo a Santa Maria degli Angeli. Il 9 aprile scorso i membri del Board of Directors dell’EUBC si sono incontrati per l’ultima volta prima del Congresso concentrandosi sulla preparazione e organizzazione dell’evento del 30 aprile. Presidente attualmente in carica da un decennio è Franco Falcinelli, che conclude un’attività dirigenziale che considera tra le migliori esperienze della sua lunga carriera sportiva. Sotto la sua guida la Confederazione Europea di Pugilato ha raggiunto risultati eccellenti. I pugili europei hanno conquistato nelle tre edizioni dei Giochi Olimpici di Londra, Rio de Janeiro e Tokyo rispettivamente 27 medaglie olimpiche a Londra, 19 a Rio 2016 e 23 a Tokyo 2021. In totale alle Olimpiadi sono stati vinti 17 ori, 17 argenti e 35 medaglie di bronzo, mentre ai Campionati del Mondo femminili Junior/Youth/Elite: 53 ori, 68 argenti, 121 bronzi e ai Campionati del Mondo maschili Junior/Youth/Elite: 47 ori, 59 argenti, 111 bronzi (bilancio e numeri dell’attività dell’Eubc dell’ultimo decennio sono nel file allegato a parte al comunicato).
L’EUBC è la Confederazione più efficiente, più organizzata e più ricca di competizioni internazionali di tutto il mondo. “Questi risultati – il saluto di Franco Falcinelli – non possono essere raggiunti senza un alto livello qualitativo delle 51 Federazioni Nazionali affiliate alla Confederazione. E pertanto anche il livello qualitativo dei dirigenti, dei tecnici e delle strutture tecnico-organizzative hanno sempre espresso il massimo delle loro capacità per realizzare obiettivi sportivi ed etico-sociali. In Europa l’evoluzione di uno sport antichissimo e popolare ha sempre guardato con ottimismo al proprio futuro evitando di commettere errori e scelte che in questi ultimi anni ne hanno messo in dubbio la credibilità manageriale, ma non i suoi contenuti educativi, formativi, etico-sociali, ma anche ricreativi e terapeutici che la pratica del pugilato offre alle giovani generazioni e agli adulti maschi e femmine”.
“Il pugilato europeo – continua Falcinelli – sta attraversando un periodo di grande sviluppo. L’apertura alla pratica femminile del pugilato è stata una straordinaria intuizione che ha valorizzato i contenuti educativi e formativi di uno sport di combattimento erroneamente ritenuto per lunghi anni pericoloso per la salute e riservato a giovani violenti. Le nostre Federazioni hanno cercato di trasmettere il principio che la boxe rappresenta la vittoria dell’intelligenza sulla forza bruta e l’ultimo leale duello tra gente vera. Oggi molti educatori stanno riscoprendo la pratica del pugilato come impareggiabile strumento educativo per i giovani che grazie alla pratica di questa disciplina sportiva possono migliorare la loro autostima, l’autocontrollo, il rispetto delle regole, la lealtà, il coraggio, la fiducia in se stessi”.
Per la nomina di Presidente, l’EUBC ha ricevuto le seguenti candidature: Boris van der Vorst (Paesi Bassi), Eyüp Gözgeç (Turchia), Ioannis Filippatos (Grecia) e Volodymyr Prodyvus (Ucraina). I candidati per la posizione di membri del Board of Directors sono: Andrè Micallef (Monaco), Boris van der Vorst (Paesi Bassi), Vasile Citea (Romania), Felipe Martinez (Spagna), Krasimir Ininski (Bulgaria), Nenad Borovčanin (Serbia), Ohanes Ovsepian (Armenia), Per-Axel Sjöholm (Svezia), Sumayd Khalidov (Russia), Vusal Nasirli (Azerbaijan) e Zsuzanna Toth (Ungheria).
“Tutti e quattro i candidati alla presidenza sono meritevoli di considerazione – conclude la nota di Franco Falcinelli – ma l’importante è che i quasi 100 delegati provenienti da tutta Europa scelgano un successore capace e un ‘Board of Directors’ che possa continuare ad incentivare le iniziative che vanno nella direzione di una nuova cultura sportiva per formare nuovi educatori ed allenatori sportivi che dovranno conoscere i nuovi sistemi di preparazione tecnica, metodologica e didattica, ma anche la formazione di una più preparata categoria di Arbitri/Giudici al fine di evitare i clamorosi errori che spesso hanno danneggiato l’immagine e l’etica del nostro sport”.
Una conclusione in linea con l’evoluzione dello sport, che i vertici del CIO e purtroppo non solo, vorrebbero esalasse l’ultimo respiro a Parigi 2024. Da appassionato di questa meravigliosa disciplina propedeutica, che ha salvato un numero altissimo di giovani dalla cattiva strada, facendoli diventare uomini maturi e consapevoli dei propri doveri, mi auguro che i nuovi rappresentanti dell’EUBC, diano con l’esempio una spallata esemplare a chi vuole cancellare la boxe dai Giochi, che ne è stata una delle discipline fondatrici. Per riuscirci dovrà mostrare lucidità e probità, prendendo esempio dal presidente uscente. Maestro di cerimonia, come sempre, il direttore esecutivo Alexander Egorov, che ha l’abilità di risolvere i problemi senza alzare la voce. Una qualità rara al giorno d’oggi.