di Giovanni Calabresi
Su nessun record di pugilato troveremo mai quanto avvenne il 26 aprile 1975 al “Maple Leaf Gardens” di Toronto in Canada, dove George Foreman, che l’anno prima, il 30 ottobre del 1974 sul ring di Kinshasa nello Zaire aveva perso imbattibilità durata 41 match tutti vittoriosi e Titolo Mondiale dei Pesi Massimi contro Muhammad Ali in uno degli incontri più famosi della storia del pugilato, il “Rumble in the Jungle” come venne ribattezzato lo storico incontro. Da quel giorno del “Rombo nella jungla” George Foreman era al suo rientro sul quadrato e lo fece in modo quasi circense, in quanto mai nella storia del pugilato quindi al di fuori dei suoi regolamenti era accaduto che un pugile, per di più un acclarato Campione combattesse nella stessa serata contro più di un avversario. Spettacolo circense dissero le cronache ma fino a un certo punto, in quello che venne chiamato “Toronto Five”, però perché i pugni e che pugni, erano veri e le regole da rispettare in questi cinque incontri di tre riprese ciascuno contro cinque avversari diversi erano quelle dettate dal pugilato professionistico. C’era un arbitro, Davis, dei giudici, una ripresa televisiva, un pubblico pagante, un commentatore di grido Howard Cosell e una spalla d’ eccezione al commento, che per
tutta la durata dei cinque match, non smise mai secondo le sue abitudini di insultare e sbraitare contro Big George, vale a dire Muhammad Ali il suo giustiziere di Kinshasa trattenuto a stento dal salire sul ring da Don King. Prima dell’inizio dei match tutti e cinque gli opponenti di Foreman vennero presentati sul ring schierati nell’ angolo blu opposto a quello rosso di George. Il primo avversario di quella sera fu Alonzo Johnson che nel 1961 a Louisville aveva dignitosamente perso ai punti in 10 riprese proprio contro Muhammad Ali al tempo ancora Cassius Clay. Risultato di grande prestigio per Alonzo che quando venne in Italia per battere a Milano Giorgio Masteghin e perdere in maniera controversa a Roma da Santo Amonti gli organizzatori nella locandina sotto il suo nome scrissero “battuto ai punti da Cassius Clay”. Ma a Toronto Alonzo viaggiava già verso le quaranta primavere e la vittoria da dilettante su Ernie Terrell e le sconfitte ai punti contro i migliori dell’epoca, Willie Pastrano, Zora Folley, Eddie Machen e Karl Mildenberger erano un ricordo di gioventù. George lo abbatté facilmente secondo il suo modo di intendere un confronto sul ring e dopo aver gigioneggiato nel primo round, suscitando le reiterate proteste di Ali, lo atterrò definitivamente nel secondo round mettendolo tre volte al tappeto. Il secondo avversario di Big George fu
Gerald Daniel Judge detto Jerry, un bianco di Filadelfia con un buon record fatto di 14 vittorie di cui 12 prima del limite, un pari e 3 sconfitte di cui una ai punti subita da un giovane Larry Holmes. Judge mandò in visibilio il pubblico quando contrastò gli attacchi di Foreman con precisi ganci sinistri al volto, ma era come colpire il tronco di un albero che continuava a venire avanti e fu atterrato già nel primo round da un terribile montante; tuttavia, Judge terminò la prima ripresa mettendo a segno un largo gancio destro al capo di Foreman che scatenò gli applausi del pubblico. Ma sotto l’incalzare di George il match prese per lui una brutta piega e nel secondo round sotto una gragnuola di colpi si afflosciò al tappeto dove venne contato out. Foreman si avvicinò a Judge dicendogli qualche parola non molto gradita e questi rimessosi in piedi si scagliò su Foreman, i due diedero avvio a una rissa continuando a scambiare colpi, rotolarono a terra e solo l’intervento dell’arbitro Davis e dei secondi dei due pugili posero fine al confronto. Il terzo avversario fu Terry Daniels, un indomito combattente che si presentò sul quadrato con un record di 34 vittorie, 29 prima del limite, 18 sconfitte e un pari. Anche se atterrato nel primo round, incrociato da un montante di Foreman, Daniels rispose coraggiosamente a tutti gli attacchi di Foreman ribattendo colpo su colpo, ma la differenza di potenza a favore di George era enorme, il suo montante destro sempre preparato dal diretto sinistro apriva brecce sempre più grandi nella difesa di Daniels che tuttavia
replicava e a metà del secondo round lo stesso Foreman chiese all’ arbitro Davis di interrompere il confronto. Come Davis, poi sostituito da un altro arbitro, fermò prematuramente il match i secondi di Daniels ebbero una rabbiosa reazione e il confronto prese una brutta piega, tutti cominciarono a picchiarsi, da una parte i secondi dei due pugili, dall’ altra Daniels e Foreman che ripresero a scambiare colpi. Vanamente l’arbitro Davis, consapevole dell’errore fatto, cercava di separare tutti i contendenti. A completare il quadro, Muhammad Ali da bordo ring contribuì a riscaldare gli animi continuando a inveire contro Foreman. Alla fine, prevalse il buon senso tra i due pugili e Foreman e Daniels allontanarono dal ring tutti i rissosi. Il pubblico tributò un caloroso applauso al coraggioso Daniels. Tre settimane dopo sul ring di Anversa, Daniels in vantaggio ai punti verrà scandalosamente squalificato al settimo round contro il futuro Campione d’Europa Jean Pierre Coopman già atterrato da lui nel secondo. Il quarto avversario era Charlie Polite, il quale dopo aver risposto al saluto del pubblico si avvicinò a Foreman e gli stampò un bacio sulla bocca suscitando l’ilarità generale. Il record di Polite era di 14 vittorie, 32 sconfitte e 3 pari. Malgrado il suo record non eccezionale, Polite con una accorta tattica difensiva, la celebre “rope a dope” usata da Alì a Kinshasa tenne per tutte e tre i round anche se nel terzo venne spedito al tappeto da un micidiale destro al capo, ma si rialzò e continuò fino alla fine. Polite un anno prima a Treviso aveva perso dignitosamente ai punti contro il nostro Bepi Ros in otto riprese. L’ ultimo avversario di Big George fu il californiano Daniel “Boom Boom” Kirkman presentatosi con un record fatto di 32 vittorie di cui 23 prima del limite e solo 5 sconfitte. Foreman e Kirkman si erano già confrontati cinque anni prima al Madison Square Garden di New York e in quella occasione l’arbitro Arthur Mercante tolse di mezzo Kirkman al secondo round per evitargli guai peggiori. Anche contro Ken Norton, Kirkman non aveva udito il suono dell’ultima campana, ma vantava una sorprendente vittoria ai punti in 10 round contro Jimmy Ellis e una in 3 round contro Eddie Machen mentre nell’ ultimo match disputato prima di Toronto Kirkman aveva retto otto riprese contro un altro feroce picchiatore, Ron Lyle, contro il quale era stato fermato solo da una profonda ferita al viso. In questo ultimo dei cinque match di Toronto. atterrato da un violento gancio sinistro nel primo round riuscì, tuttavia, battagliando coraggiosamente ad arrivare indenne alle fine dei previsti 3 round pur ferito al sopracciglio sinistro. Una esibizione questa disputata in terra canadese che nulla aggiunse al valore di Foreman se non un cospicuo ingaggio; anche se lui si vantò che nessuno prima di lui aveva mai messo fuori combattimento tre pugili in una notte. George riprese la sua corsa verso la riconquista della Corona Mondiale dei Pesi Massimi, un anno dopo al Caesar Palace di Las Vegas fermò in 5 round Ron Lyle in quello che è unanimemente considerato come uno degli incontri più drammatici della storia del pugilato e riuscì nell’ impresa di riconquistare la sua Corona ben 19 anni più tardi quando il 5 novembre del 1994 sul ring della Grand Arena di Las Vegas il Campione in carica Michael Moorer venne abbattuto in 10 round.