ROMA, 23. 05. 2013 -Non è difficile capire quando siedi nella sala conferenze dell’ Hotel La Griffe che qualcosa non va: il tavolo dei relatori rispetto a quello preventivato con i comunicati appare ristretto al massimo composto com’è da Alessandra Branco, Gesumino Alioti, Silvio Branco e Salvatore Cherchi. Mancano Giacobbe Fragomeni, Mauro Betti e gli arbitri dei precedenti match tra i due pugili italiani. Il mistero viene svelato subito senza preamboli: Giacobbe Fragomeni non è venuto perché se fino a circa 15 giorni prima, come afferma Cherchi era propenso ad affrontare Branco, adesso non lo è più, e dice di non essere motivato ad affrontare il pugile civitavecchiese forse anche a causa di ultimi episodi dove sono comprese dichiarazioni non simpatiche tra i due.
La prima accusa di questo forfeit la lancia Branco: “Non è venuto perché ha paura”. La parola paura è un aperitivo rispetto alle altre che seguiranno, un’amicizia tra i due che si è persa strada facendo dopo due match che a detta del “Barbaro” lo hanno visto prima pareggiare a Pavia e poi perdere a Riva del Garda ingiustamente. Fragomeni ci ha messo il carico da undici quando ha dichiarato di non avere intenzione di combattere nel giardino di casa del suo avversario. Quelle che potrebbero essere normali scaramucce tattiche nascondono qualcosa di più, che emerge tra le righe quando parla Salvatore Cherchi: “ Fino a 15 giorni fa sembrava tutto a posto, ma all’improvviso l’altro giorno Giacobbe mi ha detto che non se la sentiva di affrontare Branco. Che alcuni episodi recenti gli hanno dato fastidio. Io non potevo forzarlo, non l’ho mai fatto neanche con un terza serie”. Le domande dei presenti si accavallano, ma quella gettonata è: “Adesso che succede?”. Cherchi diventa l’epicentro della situazione vicino ad un Branco amareggiato: “Ho preso subito contatto con Sulaiman, che aveva accettato questo terzo match per una questione di giustizia. Non rientra nelle regole della WBC dopo la sconfitta di Branco a Riva del Garda dare un’altra immediata opportunità, ma in questo caso si era fatta un’eccezione per rispetto di due grandi campioni che occupano nel ranking mondiale rispettivamente il 1° e il 5° posto. La considerazione per i due pugili deve essere fatta sulle 24 riprese che per me e il 70% della stampa avevamo visto terminare sulla stessa linea. Ma proprio per il grande rispetto nei riguardi di Silvio si è trovato un’altra via. La riunione del 29 giugno slitta al 7 luglio e in quest’occasione Branco affronterà il finlandese Juho Haapoja per il Mondiale Silver WBC rimasto vacante per la defezione di Fragomeni. Se Branco vince passa automaticamente al 2° posto in classifica alle spalle di Fragomeni. Il 13 luglio io e Branco assisteremo a Montecarlo al match che disputeranno il russo Dmytro Kucher e il sudafricano Ilunga Makabu. Silvio dovrebbe affrontare il vincitore di questo match verso ottobre e se tutto andrà per il meglio si potrà organizzare il mondiale nella primavera dell’anno prossimo”.
Il pugile civitavecchiese, però, ne fa una questione di principio, una questione personale perché vorrebbe dimostrare una volta su tutte che il migliore è lui: “Certo che per me è una questione personale, soprattutto quando ti si offre l’occasione di poterti riprendere quello che ti era stato tolto. Io adesso invece di fare un match per il mondiale, ne devo fare due. Quindi vengo penalizzato e la cosa mi dà fastidio”. Da due mesi si sta allenando e rischia di saltare tutto, ma non solo: gli sponsor hanno mostrato gradimento per questo terzo match con Fragomeni, perché ha un grande richiamo mediatico e d’interesse; mentre con il finlandese, da noi sconosciuto, potrebbe essere anche più bravo del milanese, la cosa prende un altro aspetto.
Quelle di Fragomeni e Branco in una simile situazione diventano due strade parallele per arrivare al titolo mondiale, più breve quella del primo e più tortuosa con un match in più quella di Branco. Nella conferenza viene sfiorata tra domande e risposte anche un’ipotesi quasi “fantascientifica”, ma sulla carta non impossibile seguendo le vie imperscrutabili del destino dei due campioni di casa nostra. Potrebbe essere che Fragomeni diventi campione a fine anno nella sua sfida con il vincitore tra Wlodarczyk e Chakhkiev; a questo punto se Branco supera i suoi due ostacoli nella primavera del prossimo anno ci sarebbe il terzo match tra i due, stavolta d’ufficio e con titolo mondiale disputato da due italiani. C’è pure un’altra ipotesi ed è quella che vede arrivare al titolo Branco nel tempo stabilito e giustificare ugualmente il terzo tra i due con difesa volontaria del primo logicamente con tempi più lunghi.
Ma è meglio tenere i piedi ben piantati a terra come fa rilevare il tecnico preparatore Gesumino Alioti: “ Silvio da due mesi si sta allenando con la sua metodicità maniacale. Lo impone anche la sua età. In poco tempo si ritrova a rivedere qualcosa visto che avrà di fronte un avversario diverso”. Tocca ancora una volta a Salvatore Cherchi mettere acqua sul fuoco: “Il finlandese è un brevilineo e va dentro come Fragomeni, ha caratteristiche simili al milanese”.