di Alfredo Bruno
Non c’è boxe, per quanto riguarda i professionisti, che in qualche modo non passi per la via maestra, che innegabilmente per il Lazio è rappresentata da Davide Buccioni, sempre più Promoter e meno avvocato, ma sempre più ex pugile con amore sconfinato per questo sport. La sua storia in qualche modo si accosta a quella di Vittorio Oi, pugile della sua colonia. La conoscenza dei due si intreccia in un periodo in cui combattevano entrambi: Oi, giovanissimo ma già promettentissimo, e Buccioni, welter di talento, famoso per le sue incredibili sfide coi pugili più quotati dell’epoca. La vita in qualche modo li ha allontanati dalla boxe, ma come i lati di un triangolo li ha fatto rincontrare al vertice o all’origine se volete.
Oi dopo 12 anni di esilio dal mondo della boxe ha voluto rientrare in quello che è il suo cuore: il combattimento. Ha chiesto aiuto al suo amico, diventato grande organizzatore, che lo ha accolto e ha esaudito un desiderio con il passare degli anni diventato quasi ossessivo. Certo il fisico di Oi non è più flessuoso come 12 anni fa, la velocità dei suoi colpi ha scalato di una marcia inferiore, sia pure ancora veloce, ma la tecnica e l’intelligenza è rimasta intatta, una sorta di “noble art” in pergamena, ancora da ammirare e da rendere ghiotta la sua visione per l’appassionato. Oltre al fraseggio tecnico Oi ha raggiunto anche la maturità di uomo leale e lo ha dimostrato nell’ultima riunione al Tendastrisce, quando, prima ancora del risultato di parità con Palma, lo ha indicato col segno inequivocabile che il vincitore era il suo avversario. Un bel match quello disputato da questi due veterani come contorno all’exploit di Petrucci contro l’inglese Watson. Grinta, classe, dura lotta avevano scatenato un mix di entusiasmo da parte di un pubblico straripante.
Vittorio Oi (+ 7, – 1, = 1) il 9 maggio al PalaLavinium di via Nenni farà la sua terza apparizione a Pomezia, dove risiede ed è il baniamino della popolazione pometina. Affronterà un avversario pericoloso come il ligure Cristian Costarelli sulle 8 riprese e in pratica per la prima volta combatte per un titolo, si tratta della finale ProCup della categoria dei superleggeri. E’ un match in salita per Vittorio considerando che il suo avversario ha circa 9 anni in meno e viene da una bella vittoria su Filippo Micale. Questa finale di Coppa Italia sarà poi trasmessa come di consuetudine dall’emittente Cinquestelle.
La serata avrà la sigla organizzativa BBT di Davide Buccioni, ma è una riunione fortemente voluta da Vittorio e dal padre Alfredo con l’aiuto e il patrocinio del Comune. Il match tra Oi e Costarelli sarà ovviamente il clou, ma il programma è succoso con il rientro di Simone “Chico” Califano opposto al leggero ungherese Istvan Nagy, mentre una certa curiosità desta l’esordio pometino di Massimiliano “Boom Boom” Buccheri, che mostrerà le sue doti contro l’esperto Gabor Balogh nella categoria dei mediomassimi. Apriranno la serata tre incontri dilettantistici con inizio alle 20,30.