di Primiano Michele Schiavone

Domenica 3 maggio 2015 – Il combattimento di ieri notte a Las Vegas tra Floyd Mayweather Jr e Manny Pacquiao, con lo stato d’invincibilità fin qui magnificato dall’americano, ci ha invogliati a rispolverare lungo la storia mondiale del pugilato nomi e cifre che hanno edificato la posizione di privilegio dei pochi campioni con la prerogativa d’imbattibilità.

“Pretty Boy” Mayweather Jr dopo la netta vittoria sul campione asiatico mostra un ruolino di marcia ricco di 48 vittorie (26 prima del limite). Professionista dal mese di ottobre del 1996 ha conquistato titoli mondiali in 5 differenti categorie di peso: superpiuma, leggeri, superleggeri, welter e superwelter.

Per quanto riguarda la sua imbattibilità possiamo dire che è ad una passo dal record esclusivo di Rocky Marciano che regge da 60 anni. Nella speciale classifica che proponiamo di seguito Marciano occupa il terzo posto; la considerazione deriva dal totale dei combattimenti conclusisi senza sconfitte (con vittorie, pareggi e no-decision). Marciano occupa il primo posto assoluto se si tiene conto del numero di vittorie pari al numero dei combattimenti disputati, dove non figurano né risultati di parità tantomeno no-decision.

 

I CAMPIONI DEL MONDO CHE HANNO CHIUSO LA CARRIERA DA IMBATTUTI

 

Jimmy BARRY (USA, campione del mondo dei pesi gallo dal 1897 al 1898): 70 combattimenti (3 di campionati del mondo), 59 vittorie di cui 40 prima del limite, 10 pareggi e 2 No-Decision, dal 1891 al 1899.

 

Ricardo LOPEZ (Messico, campione del mondo dei pesi paglia WBC-WBA e dei pesi minimosca IBF dal 1990 al 2001): 52 combattimenti (26 di campionati del mondo), 51 vittorie di cui 38 prima del limite ed 1 pari tecnico, dal 1985 al 2001.

 

Rocky MARCIANO (USA, campione del mondo dei pesi massimi dal 1952 al 1955): 49 combattimenti (7 di campionati del mondo), 49 vittorie di cui 43 prima del limite dal 1947 al 1955.

 

Joe CALZAGHE (Galles, Gran Bretagna, campione del mondo – WBO, IBF, WBA e WBC – dei pesi supermedi dal 1997 al 2007): 46 combattimenti (22 di campionati del mondo), 46 vittorie di cui 32 prima del limite, dal 1993 al 2008.

 

Jack McAULIFFE (Irlanda, radicato in USA, campione del mondo dei pesi leggeri dal 1886 al 1894): 39 combattimenti (5 di campionati del mondo), 28 vittorie di cui 20 prima del limite, 10 pareggi ed 1 No-Decision, dal 1885 al 1897.

 

Sven OTTKE (Germania, campione del mondo dei pesi supermedi dal 1998 al 2004, IBF e WBA super-champion): 34 combattimenti (22 di campionati del mondo), 34 vittorie di cui 6 prima del limite), dal 1997 al 2004.

 

Harry SIMON (Namibia, campione del mondo WBO dei pesi superwelter dal 1998 al 2001 e WBO dei pesi medi dal 2001 al 2002): 29 combattimenti (7 di campionati del mondo), 29 vittorie di cui 21 prima del limite, dal 1994 al 2013.

 

Michael LOEWE (Mihai Leu) (Romania, professionista in Germania, campione del mondo WBO dei pesi welter nel 1997): 28 combattimenti (2 di campionati del mondo), 28 vittorie di cui 10 prima del limite, dal 1991 al 1997.

 

Edwin VALERO (Venezuela, campione del mondo WBA pesi superpiuma dal 2006 al 2008 e WBC pesi leggeri dal 2009 al 2010): 27 combattimenti (9 di campionati del mondo), 27 vittorie tutte prima del limite, dal 2002 al 2010.

 

Terry MARSH (Inghilterra, peso superleggero campione EBU dal 1985 al 1987 e del mondo IBF  nel 1987): 27 combattimenti (3 di titoli EBU e 2 di campionati del mondo), 26 vittorie con 10 risultati prima  del limite, 1 verdetto di parità, dal 1981 al 1987.

 

Pichit SITBANGPRACHAN (Tailandia, campione del mondo IBF dei pesi mosca dal 1992 al 1994): 24 combattimenti (6 di campionati del mondo), 24 vittorie di cui 18 prima del limite, dal 1988 al 2000.

 

Ji-Won KIM (Corea del Sud, campione del mondo IBF dei pesi supergallo dal 1985 al 1986): 18 combattimenti (5 di campionati del mondo), 16 vittorie di cui 7 prima del limite e 2 risultati nulli, dal 1982 al 1986.

 

 

Il campione d’Europa che si è ritirato imbattuto:

Laszlo PAPP (Ungheria, campione d’Europa dei pesi medi dal 1962 al 1964): 29 combattimenti  (7 campionati d’Europa), 27 vittorie di cui 15 prima del limite e 2 verdetti di parità, dal 1957 al 1964.

 

I CAMPIONI MONDIALI VIGENTI ANCORA INVITTI

 

I campioni del mondo tra super-champion, regolari ed interim sono complessivamente 88, divisi in 17 categorie di peso; le cinture regolari vacanti sono 7.

Tra gli 88 sono 6 i pugili che si fregiano di più corone: Il massimo Wladimir Klitschko ha 3 (WBA, IBF, WBO), il mediomassimo Sergey Kovalev ha 3 (WBA, IBF, WBO), il medio Gennady Golovkin ha 2 (WBA, interim WBC), Floyd Mayweather Jr ha 2 tra i superwelter (WBA, WBC) e 2 tra i welter (WBA, WBC) ed il superleggero Danny Garcia ha 2 (WBA, WBC)

 

Il primato del numero di campioni viene vantato dalla WBA (World Boxing Association) che attesta 41 titolari nei tre ordini di cinture iridate (super world, regolari ed interim) collocati nelle distinte  divisione di peso.

Di tutti i campioni in carica fino alla data odierna 30 sono ancora invitti.

 

Floyd Mayweather Jr (USA), WBA super-champion e WBC pesi superwelter, WBA super-champion e WBC pesi welter, 48–0–0–0 (26)

 

Roman Gonzalez (Nicaragua), campione WBC pesi mosca, 42–0–0–0 (36)

 

Wanheng Menayothin (Tailandia),  campione WBC pesi minimosca, 37–0–0–0 (12)

 

Kell Brook (Gran Bretagna), campione IBF pesi welter, 34–0–0–0 (23)

 

Deontay Wilder (USA), campione WBC pesi massimi, 33–0–0–0 (32)

 

Carlos Cuadras (Messico), campione WBC pesi supermosca, 32–0–1–0 (25)

 

Gennady Golovkin (Kazakistan), campione WBA super-champion e WBC interim pesi medi, 32–0–0–0 (29)

 

Tomoki Kameda (Giappone), campione WBO pesi gallo, 31–0–0–0 (19)

 

Scott Quigg (Gran Bretagna), campione WBA regolare pesi supergallo, 30–0–2–0 (22)

 

Leo Santa Cruz (Messico), campione WBC pesi supergallo, 29–0–1–0 (17)

 

Danny Garcia (USA), campione WBA super-champion e WBC pesi superleggeri, 29–0–0–0 (17)

 

Sergey Kovalev (Russia), campione WBA super-champion, IBF e WBO pesi mediomassimi, 27–0–1–0 (24)

 

Andre Ward (USA), campione WBA super-champion pesi supermedi, 27–0–0–0 (14)

 

Terence Crawford (USA), campione WBO pesi superleggeri, 26–0–0–0 (18)

 

Keith Thurman (USA), campione WBA regolare pesi welter, 25–0–0–1 (21)

 

Nicholas Walters (Giamaica), campione WBA super-champion pesi piuma, 25–0–0–0 (21)

 

Carlos Zambrano (Peru), campione interim WBA pesi piuma, 25–0–0–0 (11)

 

Omar Figueroa Jr (USA), campione WBC “in recess” pesi leggeri, 24–0–1–0 (18)

 

Shinsuke Yamanaka            (Giappone), campione WBC pesi gallo, 22–0–2–0 (16)

 

Jose Benavidez (USA), campione interim WBA pesi superleggeri, 22–0–0–0 (15)

 

Randy Caballero (USA), campione IBF pesi gallo, 22–0–0–0 (13)

 

Demetrius Andrade (USA) campione WBO pesi superwelter, 21–0–0–0 (14)

 

Carl Frampton (Gran Bretagna), campione IBF pesi supergallo, 20–0–0–0 (14)

 

Evgeny Gradovich (Russia), campione IBF pesi piuma, 19–0–1–0 (9)

 

Juan Carlos Payano (Repubblica Dominicana), campione WBA super-champion pesi gallo, 16–0–0–0 (8)

 

Guillermo Rigondeaux (Cuba), campione IBF e WBO pesi supergallo, 15–0–0–0 (10)

 

Amnat Ruenroeng (Tailandia), campione IBF pesi mosca, 15–0–0–0 (5)

 

Fedor Chudinov (Russia), campione interim WBA pesi supermedi, 12–0–0–0 (10)

 

Knockout CP Freshmart (Tailandia), campione interim WBA pesi minimosca, 10–0–0–0 (5)

 

Naoya Inoue (Giappone), campione WBO pesi supermosca, 8–0–0–0 (7)

 

 

CURIOSITÀ SUL CAMPIONAMENTO DEI PUGILI

 

L’approccio con l’argomento dell’invincibilità ci ha portati a riscoprire elementi dell’enciclopedia pugilistica mondiale custoditi nella statistica di settore.

 

La rivisitazione ci permette di offrire alcune delle nozioni messe a nudo dalla ricerca.

 

Il pugile con più combattimenti:

Len Wickwar, mediomassimo inglese con 469 avversari affrontati dal 1928 al 1947.

 

Il pugile con il maggior numero di vittorie consecutive:

Hal Bagwell, peso leggero inglese che dal 1938 al 1948 è salito sul ring 180 volte ed ha riportato 175 vittorie, 2 risultati di parità e 3 verdetti senza decisione.

 

Il pugile con il maggior numero di vittorie consecutive dall’inizio di carriera:

Jimmy Wilde, peso mosca gallese, campione del mondo che dal 1910 al 1915 ha sommato 101 vittorie

 

La carriera più lunga:

Roberto Duran, professionista per 33 anni dal 1968 al 2001. Ha iniziato nel febbraio del 1968 a 17 anni compiuti ed ha combattuto per l’ultima volta nel luglio 2001 a 50 anni suonati, totalizzando 119 combattimenti: 103 trionfi (70 prima del limite) e 16 in successi.

 

Il maggior numero di campionati del mondo disputati:

Julio Cesar Chavez, messicano, che dal 1984 al 2001 si è misurato in 37 sfide iridate, dai pesi superpiuma ai pesi welter, affermandosi 31 volte contro 4 sconfitte e 2 verdetti di parità. Palmares finale: 107 vittorie (86 per la via rapida), 6 sconfitte e 2 risultati nulli per un totale di 115 combattimenti.

 

Il campione del mondo con il maggior numero di vittorie:

Julio Cesar Chavez, messicano, con 31 vittorie tra i superpiuma, leggeri e superleggeri (2 risultati di pareggio). Record complessivo di 115 combattimenti: 107 vittorie (86 per la via rapida), 6 sconfitte e 2 risultati nulli.

 

Il pugile con il maggior numero di difese consecutive dello stesso titolo mondiale:

Joe Louis, peso massimo statunitense con 25.

 

Il regno mondiale più lungo:

11 anni ed 8 mesi realizzato da Joe Louis, campione del mondo dei pesi massimi dal 22 giugno 1937 a marzo 1949. Professionista dal luglio 1934 all’ottobre 1951 ha combattuti 69 volte: 66 trionfi (52 anzitempo) e 3 insuccessi

 

Il maggior numero di round combattuti da un pugile per i campionati del mondo:

334riprese disputate da Emile Griffith, Isole Vergini, nei 24 confronti gareggiati per un titolo iridato dal 1961 al 1976

 

Il match più lungo:

110 riprese finite con il risultato di no-contest tra i pesi leggeri Andy Bowen e Texas Jack Burke che il 6 aprile 1893 a New Orleans, Louisiana, si sono misurati in un combattimenti durato 7 ore e 20 minuti.

 

Il maggior numero di combattimenti sostenuti:

469 confronti disputati dal mediomassimo inglese Len Wickwar dal 1928 al 1948

 

La più lunga serie di confronti senza sconfitte:

96 le sfide combattute dal peso mosca gallese Jimmy Wilde, futuro campione Britannico d’Europa del Mondo, che dal 1910 al 1914 ottenne 88 vittorie, 1 verdetto di parità e 7 risultati di no-decision

 

Il più giovane pugile professionista:

Era di 12 anni e 5 mesi “Baby” Alberto Arizmendi, peso piuma messicano residente negli Stati Uniti, nato il 17 marzo 1913 a Tamaulipas, Mexico, quando debuttò al professionismo il 27 agosto 1925, a Laredo in Texas. La sua carriera si concluse il 21 agosto 1942 dopo essere salito sul ring 135 volte: 84 vinti (19 per la via rapida), 26 perduti, 14 pareggiati e 10 finiti con la decisione di no-contest.

 

Il campione del mondo più giovane:

aveva 17 anni e 6 mesi quando il portoricano Wilfred Benitez, nato il 12 settembre 1958, conquistò la cintura WBA dei pesi superleggeri a San Juan, Puerto Rico, il 6 marzo 1976 quando spodestò il colombiano Antonio Cervantes con decisione divisa dopo 15 riprese. Benitez ha combattuto come  professionista dal novembre 1973 al settembre 1990 ed ha sommato 62 combattimenti, realizzando 53 trionfi (31 prima del limite), 8 insuccessi ed 1 risultato di parità. Può vantare anche le cinture WBC dei welter e superwelter.

 

Il maggior numero diknock-downincampionato del mondo:

14 sono stati gli atterramenti imposti dal sudafricano Vic Toweel all’inglese Danny O’Sullivan il 2 dicembre 1950 a Johannesburg. Toweel difese il titolo mondiale e la cintura Commonwealth dei pesi gallo concludendo la mattanza per knckout tecnico al decimo round.

 

Il maggior numero diknock-downinun round:

8registrati tra l’americano Jack Dempsey e l’argentino Luis Angel Firpo nel match disputato il 14 settembre 1923 nel Polo Ground di New York. Dempsey difese vittoriosamente per l’ultima volta la cintura mondiale dei pesi massimi: spedì sulla stuoia 7 volte lo sfidante sudamericano ma finì fuori dalle corde alla fine del round. Il match si concluse a favore di “Manassa Mauler” Dempsey a 57 secondi dall’avvio del round numero due. Firpo, conosciuto come “El Toro Salvaje de las Pampas” venne fermato dopo altre tre cadute.

 

Il maggior numero diKOin una carriera:

135 – Archie Moore, statunitense campione mondiale dei pesi mediomassimi che dal 1935 al 1963 assommò 227 combattimenti: 189 vittorie (135 prima del limite), 26 sconfitte, 10 verdetti di parità ed 1 risultato di no-contest.

Il glorioso annuario The Ring – record book & boxing encyclopedia edito da Herbert G. Goldman contempla 234 combattimenti sostenuti con 145 KO inferti agli avversari, ma alcuni risultati sono sprovvisti di data e località.

 

Il maggior numero divittorie prima del limiteconsecutive:

41– Lamar Clark, peso massimo americano che dal gennaio 1958 al gennaio 1960 infilò la sequela di risultati anzitempo: 28 alla prima ripresa, 9 nel secondo round, 1 nel terzo tempo e 3 nella quarta frazione. Chiuse la carriera nell’aprile 1961 dopo il fuori combattimento sofferto nella seconda ripresa contro Cassius Clay. Il suo record riporta 46 confronti con 43 vittorie (42 prima del limite) e 3 sconfitte.

 

Il KO più rapido:

14 secondi il tempo impiegato dal’americano Al Couture contro il canadese Ralph Walton nel confronto del 23 settembre 1946 a Lewiston, Maine, USA.

 

Il campione del mondo più pesante rispetto all’avversario:

L’italiano Primo Carnera nella seconda difesa del titolo mondiale contro l’americano Tommy Loughran nel marzo del 1934 a Miami, Florida, USA. Carnera, alto 197 cm, registrò il peso di 270 libbre pari a kg 122,580; il suo avversario Loughran, altro 1 metro e 82 centimetri, fermò l’ago della bilancia a 186 libbre uguali a kg 84,368. Carnera vinse ai punti in 15 riprese con decisione unanime.

 

Il pugile professionistapiù pesanteche abbia calcato il ring:

Ewart Potgieter, peso massimo sudafricano alto 2 metri e 18 centimetri: il 2 marzo 1957 a Portland, Oregon, USA, si presentò con il peso di 335 libbre equivalenti a kg 152,090; il suo avversario Bruce Olson portò sul ring 266 libbre pari a kg 120,764.

 

Il campione del mondo più leggero:

kg 42,676 pari a 94 libbre censito per Jimmy Wilde, il gallese campione mondiale dei pesi mosca.

 

Il pugile professionista più alto che si sia esibito tra le corde:

2 metri e 18 centimetri è il primato che dividono il peso massimo sudafricano Ewart Potgieter, kg 152,090, ed il peso massimo irlandese Jim Cully, kg 118,267 (libbre 260 ½).

 

Il campione del mondo più piccolo:

148 centimetri è l’altezza che hanno avuto in comune il tailandese Netrnoi Sor Vorasing, campione WBC pesi minimosca nel 1978, ed il sudafricano Jacob Matlala noto come “Baby Jake” o “Jake Matlala”, vincitore di 4 titoli in tre differenti divisioni di peso: WBO mosca nel maggio 1993, WBO minimosca nel novembre 1995, IBO minimosca nel luglio 1997 e EBU minimosca nel 2001. Il mancino tailandese è deceduto prematuramente a 23 anni per un incidente motociclistico mentre il sudafricano è venuto a mancare all’età di 51 anni per malattia.

 

La più grande affluenza per un campionato del mondo:

132.247 gli spettatori paganti che il 20 febbraio 1993 si diedero appuntamento nello stadio Atzedo di Città del Messico per vedere all’opera il beniamino nazionale Julio Cesar Chavez nella difesa della sua cintura WBC superleggeri contro l’americano Greg Haugen. Il confronto finì a 2:02 del quinto assalto a favore del messicano.

 

La più grande affluenza per un combattimento senza titolo:

135.000 è il record di presenze avute il 16 agosto 1941 a Milwaukee, Wisconsin, USA, per il match sulle 10 riprese tra i pesi medi Tony Zale e Billy Pryor. Il verdetto andò a “Man of Steel” Zale che dopo diversi atterramenti di Pryor concluse la prova per fuori combattimento al nono round. Arbitro l’ex campione assoluto Jack Dempsey. L’accesso alla riunione fu gratuito grazie alla sponsorizzazione di Pabst Brewing Company.

 

Campione del mondo con il minor numero di combattimenti:

3 – il tailandese Saensak Muangsurin con il record immacolato si laureò campione WBC superleggeri il 15 luglio 1975 nella sua capitale Bangkok spodestando lo spagnolo Perico Fernandez nel corso dell’ottava ripresa dopo 2 vittorie.

3 – l’ucraino Vasyl Lomachenko con il record macchiato (1-1) arriva a conquistare il titolo WBO piuma il 21 giugno 2014 a Carson, California, superando l’invitto Gary Russell con verdetto ai punti in 12 riprese deciso a maggioranza. Lomachenko è arrivato al professionismo dopo un impareggiabile palmares dilettantistico con 2 medaglie d’oro olimpiche (Pechino 2008 nei leggeri e Londra 2012 tra i piuma), 3 medaglie d’oro mondiali (Agadir 2006 nell’edizione Junior, Milano 2009 nei piuma e Baku 2011 tra i leggeri), una medaglia d’oro europea (Liverpool 2008 come piuma) ed 1 d’argento mondiale (Chicago 2007 tra i piuma), oltre ai numerosi campionati nazionali, tornei internazionali e World Series of Boxing del 2013.

 

Sfidantidiun titolo mondialenel loroprimo incontro professionista:

  Pete Rademacher, statunitense medaglia d’oro alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956, debuttò al professionismo il 22 agosto 1957 a Seattle, Washington, USA, nella sfida portata a Floyd Patterson, campione assoluto, finendo sconfitto alla sesta ripresa.

  Rafael Lovera del Paraguay al primo match a torso nudo affrontò senza successo il campione WBC minimosca Luis Estaba del Venezuela. Il 13 settembre 1975 a Caracas lo sfidante chiuse l’avventura professionistica nel corso del quarto round.

 

Sfidante ad un titolo mondiale al secondo incontro professionistico:

– Vasyl Lomachenko, ucraino, dopo il debutto vittorioso del 12 ottobre 2013 ha combattuto il suo secondo match per il vacante titolo WBO piuma l’1 marzo 2014, perdendo contro il messicano Orlando Salido in 12 riprese con verdetto diviso. Lomachenko è arrivato al professionismo dopo un impareggiabile palmares dilettantistico con 2 medaglie d’oro olimpiche (Pechino 2008 nei leggeri e Londra 2012 tra i piuma), 3 medaglie d’oro mondiali (Agadir 2006 nell’edizione Junior, Milano 2009 nei piuma e Baku 2011 tra i leggeri), una medaglia d’oro europea (Liverpool 2008 come piuma) ed 1 d’argento mondiale (Chicago 2007 tra i piuma), oltre ai numerosi campionati nazionali, tornei internazionali e World Series of Boxing del 2013.

 

Il primo campionato del mondo trasmesso in TV:

Il 29 settembre 1944 gli americano poterono vedere dal Madison Square Garden di New York la difesa vittoria del titolo mondiale dei pesi piuma da parte di Willie Pep contro Chalky Wright.

 

La prima volta che due fratelli gemelli sono stati campioni del mondo contemporaneamente:

  Khaosai Galaxy, campione WBA dei pesi supermosca dal 1984 al 1991.

  Khaokor Galaxy, titolare WBA pesi gallo nel 1988 e nel 1989.

 

FRATELLI IN CASA E SUL RING

 

 

 

Dopo la parte riguardante i primati o alcuni dati preminenti sulle carriere pugilistiche internazionali, vogliamo proporre la lettura di altre notizie ritenute rilevanti rispetto allo stato considerato ordinario.

 

 

 

I migliori fratelli nel panorama della boxe mondiale.

 

 

 

Daiki, Koki e Tomoki Kameda

 

I tre giapponesi sono saliti tutti sul trono iridato.

 

Daiki è stato campione mondiale in due diverse categorie di peso: nei pesi mosca per la WBA nel 2010 e tra i pesi supermosca per l’IBF nel 2013. Ha combattuto 33 volte tra il 2006 ed il 2013 sommando 29 successi (18 prima del limite) contro 4 sconfitte.

 

Il mancino Koki si è fregiato di cinture mondiali in tre distinte divisioni di peso, ottenute tutte per la WBA: minimosca nel 2006, mosca nel 2009 e gallo dal 2010 al 2013. Ha lasciato le tre corone senza soccombere sul ring. L’unica sconfitta è arrivata nel 2010 per il titolo WBC dei pesi mosca mentre ha vinto tutti gli altri 33 confronti (18 anzitempo).

 

Tomoki è stato campione WBO dei pesi gallo dal 2013. “El Mexicanito” vanta l’imbattibilità: dal debutto avvenuto nel 2008 annovera 31 successi (19 per la via rapida).

 

 

 

Carlos e Leo Cruz

 

I fratelli della Repubblica dominicana, figli di un dominicano e di una portoricana, sono gli unici nominativi di quell’isola ad entrare in questo novero.

 

Il più anziano Carlos, noto come Carlos Teo Cruz, è stato campione mondiale dei pesi leggeri nel 1968. Era ancora in attività quando il 15 febbraio 1973 è deceduto in un incidente aereo nel volo che lo stava portando a San Juan, Portorico, per un combattimento programmato contro il francese Roger Zami. L’aereo si è inabissato nelle acque dei Caraibi; insieme a lui hanno perso la vita la moglie ed un figlio di 18 mesi. Dal 1959 aveva realizzato 57 combattimenti (42-13-2, 14).

 

Leo, 16 anni più giovane del fratello, ha vinto il titolo nazionale superpiuma nel 1977 e la cintura WBA supergallo nel 1982, difesa tre volte e lasciata all’italiano Loris Stecca nel 1984. Dal 1971 al 1989 sono stati 51 (41-8-2, 18) i confronti disputati.

 

 

 

Joe e Vince Dundee

 

I due americani nati in Italia da genitori italiani e stabilitisi a Baltimore, Maryland, sono stati gli unici fratelli italo-americani diventati campioni del mondo.

 

Il primo dei due Joe, all’anagrafe di Palermo iscritto con il nome di Salvatore Lazzara, ha conquistato la cintura mondiale NYSAC dei welter nel 1927. Dal 1919 al 31 ha calcato il ring 130 volte (86-22-11-11, 26).

 

Vince, registrato nel capoluogo siciliano come Vincenzo Lazzara, ha conquistato è stato campione mondiale NBA-NYSAC dei pesi medi. Professionista quando non ancora compiva 16 anni nel 1923 ha continuato a combattere fino al 1937 quando ha appeso i guanti con il palmare di 154 combattimenti (115-19-13-7, 28).

 

 

 

Michael e Leon Spinks

 

I due fratelli si affermarono a livello internazionale fin dalla carriera dilettantistica: nel 1976 conquistarono entrambi la medaglia d’oro, Michael tra i pesi medi e Leon tra i mediomassimi. Quella edizione olimpica diede agli Stati Uniti altre cinque medaglie: 3 d’oro con il mosca Leo Randolph, il leggero Howard Davis ed il superleggero Ray Leonard, 1 d’argento con il gallo Charles Mooney ed 1 di bronzo con il massimo John Tate.

 

Michael fu campione mondiale dei mediomassimi e massimi. Dal 1977 al 1987 aveva raccolto 31 successi su altrettanti confronti con 21 affermazioni prima del limite. Nel 1988 si lasciò tentare nella sfida a Mike Tyson, pericoloso distruttore di quegli anni, e finì con un inglorioso ko a 1:31 del primo round.

 

Il fratello più grande Leon, lasciata la maglietta debuttò tra i professionisti all’inizio del 1977; dopo 13 mesi sconfisse “Il più grande” Muhammad Ali togliendogli le cinture WBA e WBC che deteneva dal 1974 (con 10 difese vittoriose). Esattamente 7 mesi dopo restituì il titolo WBA  al “Labbro di Louisville” nel suo canto del cigno. Leon chiuse la stagione professionistica nel 1995 dopo aver combattuto 46 volte: 26 le vittorie (14 anzitempo), 17 le sconfitte e 3 i risultati di parità.

 

 

 

Bruce e Donald Curry

 

I due fratelli texani sono stati regnanti in anni importanti per la il pugilato statunitense.

 

Bruce ha debuttato a torso nudo nel 1976 ed ha impiegato 7 anni per arrivare ai vertici mondiali dei superleggeri. Nel frattempo aveva sperimentato il suo valore con le cinture NABF e USBA, apprezzate in quel periodo a livello statunitense. Ha vinto il campionato mondiale WBC delle 140-libbre nel 1983. La perdita del titolo è arrivata l’anno seguente dopo due difese vittoriose. Ha detto basta con i guantoni dopo una lunga pausa e la vittoria nel 1986: aveva combattuto 43 volte (35-8-0, 17).

 

Il più noto Donald, nato con il nome di Donald Sample e soprannominato “Cobra”, è stato campione mondiale in due categorie di peso, welter e superwelter, ed ha puntato senza successo alla terza cintura tra i pesi medi. In attività dal 1980 al 1997, è stato dominatore tra i welter: dopo i titoli NABF e USBA, ha governato con le corone WBA, IBF e WBC, infilando i tre anelli iridati dal 1983 al 1986 quando è stato sopraffatto per la prima volta in carriera. Nel 1998 ha sottratto la cintura WBC superwelter all’italiano Gianfranco Rosi.

 

I due hanno diviso l’esperienza pugilistica con il terzo fratello di nome Graylin, superwelter con il record di 13-6-0-1 (9) realizzato dal 1980 al 1995.

 

 

 

Terry e Orlin Norris

 

Terry è stato tre volte campione mondiale dei pesi superwelter: nel 1990 distrusse “The Beast” John Mugabi nella prima ripresa; vinse contro il leggendario Sugar Ray Leonards nel 1991 ed ottenne notabili successi contro Meldrick Taylor e Donald Curry.

 

Il più pesante Orlin vinse il Guanto d’Oro Nazionale tra i dilettanti e la cintura WBA dei pesi massimi-leggeri.

 

 

 

Vitaly e Wladimir Klitschko

 

I fratelli ucraini hanno segnato la storia della boxe mondiale degli ultimi 20 anni.

 

Vitaly è stato professionista dalla fine del 1996 al 2012. Ha conquistato in modo sequenziale i titoli  EBU, WBO e WBC. L’uscita di scena dell’inglese Lennox Lewis ha favorito la sua egemonia iridata nella sigla con sede in Messico. Riconquistata la cintura WBC dopo l’inattività di oltre 3 anni, l’ha lasciata vacante dopo 9 difese vincenti. Chiuse l’esperienza professionistica per dedicarsi alla politica: oggi è sindaco di Kiev. Vanta il record di 45 vittorie (41 anzitempo) contro 2 sconfitte.

 

Il più giovane Wladimir, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 tra i supermassimi, continua a combattere da quando è passato professionista insieme al fratello alla fine del 1996. Dopo il titolo EBU s’impadronì della cintura WBO che dovette cedere in malo modo dopo alcune difese di successo. Ritornò nel firmamento pugilistico con i titoli IBF ed IBO, affiancate poi dalle cinture WBO e WBA Super-Champion. L’ultima difesa dei 4 allori porta la data del 25 aprile 2015 la cui vittoria ha migliorato il suo record personale con 64 affermazioni (54 prima del limite) contro 3 esiti negativi.

 

 

 

Juan Manuel e Rafael Marquez

 

Juan Manuel è il più talentuoso dei due fratelli. Lo testimoniano i 4 combattimenti sostenuti con il considerevole Manny Pacquiao, contro il quale ha riportato un pari con decisione divisa, due sconfitte ai punti – una con verdetto diviso e l’altra a maggioranza – ed un successo perentorio per fuori combattimento nella sesta ripresa. “Dinamita” Marquez è professionista dal maggio del 1993 ed oggi, a quasi 42 anni di età e con 64 combattimenti alle spalle (56-7-1, 40), è uno dei pesi welter più apprezzati al mondo. E’ stato campione IBF ed interim WBO dei pesi piuma, WBC dei pesi superpiuma, WBA Super Champion-WBO-IBO dei pesi leggeri ed interim WBO dei pesi superleggeri. Viene considerato uno dei più grandi pugili che ha avuto il Messico.

 

Rafael, due anni più giovane del fratello, è stato professionista dal 1995 al 2013. Campione IBF dei pesi gallo dal 2003 al 2006 con 8 sfide di successo, nel 2007 ha conquistato il titolo WBC supergallo, ceduto alla prima difesa. Ha continuato a combattere ad livello mondiale tra alti e bassi prima di chiudere con il record di 50 incontri: 41-9-0 (37). Come il più celebre fratello con il filippino anche Rafael ha avuto una rivalità d’eccezione con il connazionale Israel Vazquez: due affermazioni prima del limite intervallate altrettante sconfitte (una ai punti l’altra anzitempo).

 

I fratelli Marquez sono stati guidati fin dalla loro gioventù dal prestigioso trainer messicano Nacho Beristain.

 

 

 

Gabriel e Rafael Ruelas

 

Altri due messicani campioni del mondo ma cresciuti ed affermatisi negli Stati Uniti.

 

Gabriel è stato campione WBC dei pesi superpiuma dal 1994 al 1995. Dopo due difese vittoriose dovette cedere la cintura al ghanese Azumah Nelson, contro il quale aveva ceduto in precedenza nel primo tentativo iridato. In seguito tentò di strappare il tiolo IBF superpiuma ad Arturo Gatti ma il tentativo s’infranse nel quinto tempo. Professionista dal 1988 appese i guantoni al chiodo nel 2003 dopo 56 combattimenti: 49-7-0 (24).

 

Rafael, più giovane di 9 mesi, è stato professionista dal 1989 al 1999. In questo frangente ha potuto vantare la cintura IBF dei pesi leggeri, lasciata nelle mani del più abile Oscar De La Hoya dopo due difese di successo. Il record riporta 57 confronti: 53-4-0 (42).

 

 

 

Rene e Ricardo Arredondo

 

Ancora due messicani che hanno dato lustro al pugilato della terra azteca.

 

Ricardo ha saputo cingere la cintura WBC dei pesi superpiuma nell’ottobre del 1971 spodestando sul suolo nipponico il giapponese Yoshiaki Numata. Dopo 5 difese nel 1974 lasciò la cintura in Giappone nelle mani del locale Kuniaki Shibata. Dal 1966 al 1979 ha scritto il record di 99 incontri: 76-22-1 (57). È venuto a mancare nel 1991 a 42 anni.

 

Rene, 12 anni più giovane di Ricardo è stato il più pesante. Ha combattuto più a lungo del fratello, dal 1979 al 1997, ma ha sostenuto meno confronti, in totale 58: 46-12-0 (40). È stato due volte campione WBC dei pesi superleggeri, nel 1986 e nel 1987, perdendo ogni volta alla prima difesa.

 

 

 

Jorge e Ulises Solis

 

Il primogenito Jorge ha posseduto nel 2010 la cintura interim WBA superpiuma. Professionista dal 1998, prima di affermarsi a livello mondiale, ha conquistato i titoli nazionali dei supergallo e dei prima oltre ad altri titoli internazionali dell’area centroamericana. Non è riuscito a vincere i confronti per i campionati piuma IBF e WBA e superpiuma WBA. Fino al 2011 ha totalizzato 48 peleas (41-4-2, 30).

 

Ulises, più giovane di 2 anni, ha scalato le vette internazionali con la cintura nazionale minimosca acquisita nel 2003 al terzo anno di professionismo. Vanificata la conquista del titolo WBO minimosca nel 2004 ha ottenuto la prima cintura IBF minimosca nel 2006, ceduta alla nona difesa; il secondo titolo IBF minimosca lo ottenuto nel 2011, abbandonato dopo una difesa. Ha chiuso la carriera nel 2013 con il palmares di 41 combattimenti (35-3-3, 22).

 

 

 

Erik e Diego Morales

 

Pure messicani di chiara fama.

 

Il più anziano “El Terrible” Erik è stato pluri campione mondiale in quattro categorie di peso: WBC supergallo nel 1997, WBO supergallo nel 2000, interim WBC piuma nel 2000, WBC piuma nel 2001, WBC superpiuma nel 2004 e WBC superleggeri nel 2011. Dal 1993 al 2012 ha riportato 52 trionfi (26 prima del limite) contro 9 sconfitte per un totale di 61 combattimenti.

 

Il più giovane “Pelucho” Diego è stato professionista dal 1996 al 2007 ed ha sostenuto 39 confronti che gli hanno fruttato 37 vittorie (27 per la via rapida) e 2 insuccessi. Ha raggiunto la vetta mondiale con la WBO nel 1999 tra i pesi supermosca.

 

 

 

Rigoberto a Saul Alvarez

 

Sono due dei quattro fratelli della famiglia che sono riusciti a fare meglio con il conseguimento del tiolo iridato. Gli altri sono Ramon e Ricardo, entrambi pesi welter.

 

Il mancino “El Español” Rigoberto è arrivato al mondiale con la cintura interim WBA superwelter agguantata nel 2010. Professionista dal 2000 al 2011 ha totalizzato 31 confronti (27-4-0, 20).

 

Saul, meglio noto con il nomignolo di “Canelo”, è uno dei più apprezzati superwelter in circolazione. Ha iniziato come peso welter nel 2005. Ha conquistato il titolo WBC superwelter nel 2010 e la cintura WBA nel 2013, anno in cui ha consegnato i due trofei iridati a Floyd Mayweather Jr. Fino al 2014 ha riportato 44 trionfi (31 per la via rapida) contro 1 sconfitta ed 1 risultato di parità.

 

 

 

Gaby e Orlando Canizales

 

Statunitensi di Laredo, Texas, di origine messicana.

 

Gaby, al secolo Jose Cañizales, ha vinto due cinture mondiali tra i pesi gallo: WBA nel 1986 e WBO nel 1991. Ha combattuto a torso nudo dal 1979 al 1991. Su 27 combattimenti ha vinto 38 volte (36 prima de limite), ha conosciuto 8 sconfitte ed ha riportato 1 verdetto di parità.

 

Orlando, nato 5 anni dopo del fratello, è stato professionista dal 1984 al 1999. Può vantare il primato IBF dei pesi gallo per la cui sigla ha detenuto il titolo dal 1988 al 1994 con 17 sfide (16 vittorie ed 1 no-contest) senza perderlo sul ring. Dopo il fallito tentativo di conquistare la cintura WBA supergallo ha vinto le cinture IBO supergallo e IBA piuma. Ha chiuso la carriera con 50 trionfi (37 anzitempo), 5 insuccessi, 1 verdetto di parità ed 1 risultato di no-contest.

 

 

 

 

 

Raul e Ramon Garcia

 

I gemelli messicani di La Paz, Baja California Sur, entrambi guardia destra ed ancora in attività, sono gli ultimi fratelli  messicani in ordine di tempo che possono condividere il privilegio mondiale.

 

Raul, all’anagrafe Raul Garcia Hirales, è professionista dal 2004. Dopo la cintura nazionale dei pesi paglia, è stato due volte campione iridato nella stessa divisione di peso: IBF nel 2008, ceduto nel 2010 alla quinta difesa; nello stesso anno si è impossessato della corona WBO per la quale ha lasciato il posto nella terza sfida. Fino a dicembre 2014 ha sostenuto 40 confronti (36-3-1, 22).

 

Ramon (Garcia Hirales), noto come “Principe” e “Cuate”, è professionista dal 2007 ed ha combattuto l’ultimo il 4 aprile 2015 realizzando l’incontro numero 27 (20-6-1, 12). Tra i minimosca è stato titolare interim WBO nel 2010 e WBO “regolare” nel 2011. Nella stessa divisione di peso ha provato senza successo con i titoli WBA ed IBF.

 

 

 

Robert e Mickey Garcia

 

Americani di origine messicana sono cresciuti sotto le cure del padre Eduardo, affermato trainer della California.

 

Robert, al secolo Roberto Garcia Cortez, è stato campione IBF dei pesi superpiuma nel biennio 1998-1999. Il palmares personale, realizzato dal 1992 al 2001, riporta solo 3 sconfitte a fronte di 34 vittorie (35 anzitempo). Non ha lasciato l’ambiente pugilistico dove continua a muoversi come tecnico, coadiuvando la preparazione del più giovane fratello.

 

Mickey, nato con il nome di Miguel Angel Garcia Cortez, ha combattuto l’ultima volta nel gennaio 2014: era la seconda difesa del titolo WBO superpiuma conquistato due mesi prima; era stato anche titolare WBO dei pesi piuma. L’inizio professionistico risale al luglio 2006. Il record recita 34 vittorie (28 anzitempo).

 

 

 

Crisanto ed Ernesto Espana

 

I due venezuelani sono stati campioni mondiali per la WBA.

 

Il più anziano Ernesto ha militato tra i pesi leggeri ed è stato campione nel 1979. Dal 1975 al 1988 è salito sul ring 44 volte per realizzare il record di 36 vittorie (39 prima del limite) e 8 sconfitte.

 

Il guardia destra Crisanto è cresciuto pugilisticamente a Belfast, Irlanda del Nord, ed ha conquistato la cintura dei pesi welter nel 1992. Nel periodo dal 1984 al 1995 sono state 32 le sfide con 31 trionfi (25 anzitempo) ed 1 insuccesso con il ghanese Ike Quartey che gli ha sottratto la cintura iridata.

 

 

 

Diosdado e Gerry Penalosa

 

I due filippini hanno scelto sigle diverse per affermarsi a livello mondiale.

 

Il primo dei due, meglio noto come Dodie Boy Penalosa, è stato campione IBF in due diverse categorie, tra i minimosca dal 1983 al 1985 e mosca nel 1987. Il suo record, realizzato dal 1982 al 1995, contiene 42 combattimenti: 31-7-3-1 NC (13).

 

Il guardia destra Gerry, professionista dal 1989 al 2010 con 65 confronti (55-8-2, 37) è stato titolare WBC supermosca dal 1997 al 1998 e WBO gallo dal 2007 al 2008.

 

 

 

Khaosai e Khaokor Galaxy

 

I due tailandese hanno condiviso lo stesso ente mondiale.

 

Khaosai è stato campione WBA dei pesi supermosca dal 1984 al 1991 ed ha lasciato vacante la cintura dopo 19 difese vittoriose, 16 volte prima del limite.

 

Khaokor ha conquistato due volte il titolo WBA pesi gallo: nel 1988 e nel 1989.

 

 

 

Ratanapol e Ratanachai Sor Vorapin

 

Questi fratelli tailandesi si sono affermati con due differenti sigle mondiali.

 

Ratanapol si è affermò meglio divenendo campione IBF dei pesi minimosca nel 1992. Rimase al comando dell’ente fino al dicembre 1997 quando dovette cedere alla freschezza del sudafricano Zolani Petelo dopo 20 difese vittoriose. La carriera durò dal 1990 al 2009 e si chiuse con 68 combattimenti: 59-8-1 (48).

 

Ratanachai si esibì dal 1992 al 2011 con 88 prestazioni: 75-13-0 (50). Si affermò per la WBO al limite dei pesi gallo nel 2004. Lasciò la corona al potente Jhonny Gonzalez nel 2005 dopo una difesa vincente.

 

 

 

Graciano e Ralf Rocchigiani

 

I fratelli tedeschi di origine italiana si sono ritrovati nel mezzo della rinascita pugilistica tedesca.

 

“Rocky” Graciano, nato 10 mesi dopo il fratello, è stato il primo dei due a conquistare la cintura mondiale, arrivando addirittura ad averne due in altrettante categorie di peso. Dopo i titoli nazionali dei medi e mediomassimi ha trovato la collocazione migliore tra i supermedi nella quale divisione ha vinto il titolo IBF nel 1988. Dopo gli è arrivata la cintura EBU mediomassimi; dopo quattro falliti tentativi iridati (WBO supermedi, 2 IBF mediomassimi e WBO mediomassimi) riuscì ad impadronirsi del titolo WBC mediomassimi. Al termine di una carriera durata 20 anni, dal 1983 al 2003, con il record di 48 incontri (41-6-1, 19) ha messo a frutto la sua lunga esperienza come preparatore tecnico.

 

Ralf ha mosso i primi passi da professionista nello stesso anno del fratello ma si è fermato qualche anno prima, nel 1999, dopo aver combattuto 10 volte in più con 58 confronti (42-9-7, 17). Con il nome di battaglia “Rocky II” ha stentato ad affermarsi a livello internazionale. Dopo uno stentato avvio tra i mediomassimi, rimasto a digiuno di titoli, ha saputo fare meglio tra i massimi-leggeri fregiandosi del titolo nazionale. Nel 1995 ha raggiunto il traguardo iridato con la cintura WBO dei cruiser ceduta alla settima difesa nel 1997.

 

 

 

Christophe e Fabrice Tiozzo

 

I due francesi hanno compiuto con successo la scalata mondiale.

 

Il primogenito Christophe ha chiuso la carriera dilettantistica con la medaglia di bronzo tra i superwelter alle Olimpiadi di Los Angeles, California, nel 1985. Passato professionista l’anno seguente ha saputo affermarsi nel vecchio continente impossessandosi del titolo EBU dei pesi medi nel 1988. Due anni dopo è passato al comando WBA dei pesi supermedi, cedendo la cintura nel 1991 alla terza difesa. L’anno successivo ha tentato di aggiudicarsi il titolo WBC mediomassimi ma è stato fermato dal campione Jeff Harding. Al ritiro dall’attività avvenuto nel 1996 il suo record è stato di 35 combattimenti (33-2-0, 23).

 

Fabrice, il più piccolo d’età ma più pesante fin dal debutto professionistico avvenuto nel 1988 è passato dal campionato nazionale dei mediomassimi prima di affermarsi a livello internazionale. Archiviata la sconfitta con Virgil Hill nel 1993, la prima a torso nudo, per la cintura WBA delle 175-libbre, ha puntato con successo sul titolo EBU mediomassimi vinto l’anno seguente. Dopo due difese continentali è tornato a pensare in grande ed ha fatto suo il titolo WBC mediomassimi, lasciato vacante per salire ulteriormente di peso. Sul finire del 1998 ha aggiunto alla lista la seconda cintura iridata salendo sul trono WBA massimi-leggeri. Ha ceduto la corona dopo tre anni alla quinta difesa in una serata decisamente stregata per lui. Un’ulteriore rivisitazione del suo peso lo ha condotto sul piedistallo più alto del WBA mediomassimi nel 2004 a spese dell’italiano Silvio Branco. Ha chiuso definitivamente con il pugilato nel 2006 dopo 50 confronti (48-2-0, 32).

 

 

 

Loris e Maurizio Stecca

 

I fratelli romagnoli sono stati i primi italiani a vantare il titolo nazionale, il campionato EBU e la cintura mondiale.

 

Il primogenito Loris ha scalato gradualmente il pianeta pugilistico passando dal titolo nazionale piuma al campionato EBU della stessa categoria per approdare alla cintura WBA supergallo. Professionista dal 1980 al 1988 ha chiuso l’attività con 59 combattimenti (55-2-2, 37).

 

Il minore Maurizio, è passato professionista dopo la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 tra i pesi gallo. A torso nudo ha compiuto il percorso inverso del fratello maggiore vincendo prima l’inaugurale cintura WBO piuma nel 1989 – anno del debutto della nuova sigla mondiale, riconquistata nel 1991, poi il campionato EBU dei piuma – nel 1993 e nel 1993 –  ed infine il titolo nazionale superpiuma nel 1995. In quell’anno ha cessato l’attività agonistica iniziata nel dicembre del 1984 con il record di 53 confronti (49-4-0, 22).

 

 

 

Silvio e Gianluca Branco

 

I due fratelli di Civitavecchia non possono essere accomunati dal campionato mondiale ma hanno saputo scrivere pagine importanti per il pugilato italiano.

 

Il figlio maggiore Silvio ha combattuto con il nomignolo “Barbaro” per 25 anni dal 1988 al 2013. Ha iniziato militando tra i pesi medi ed ha concluso nella categoria dei massimi-leggeri. Dopo il titolo italiano vinto nel 1993 e la bocciatura EBU nel 1995 delle 160-libbre ha trovato nuova linfa con la cintura WBU medi conquistata nel 1996 e ceduta due anni dopo al connazionale Agostino Cardamone, sua bestia nera, dopo 6 vittoriose difese. Nel 2000 si è affermato con il titolo WBU supermedi prima di cedere al tedesco Sven Ottke per il titolo IBF delle 168-libbre. Bocciato in area EBU mediomassimi dal campione Stipe Drews nel 2003 ha saputo rifarsi nello stesso anno contro Mehdi Sahnoune, togliendogli la corona WBA delle 175-libbre. Lasciata la cintura iridata a Fabrice Tiozzo cinque mesi dopo si è riproposto per la cintura EBU mediomassimi ma è stato respinto da Thomas Ulrich. Nel 2006 è ritornato nell’alveo WBA facendo suo il titolo interim mediomassimi. Consegnato l’alloro mondiale a Stipe Drews ha provato a deporre il campione WBC delle 175-libbre Jean Pascal. L’insuccesso canadese lo ha catapultato tra i massimi-leggeri ed il confronto casalingo con il compagno di scuderia Giacobbe Fragomeni, ex campione WBC cruiser. Ha chiuso la carriera a 47 anni di età con una miriade di cinture internazionali che fanno da cornice alle più importanti denominate mondiali, dopo aver sostenuto 77 combattimenti (63-11-3, 37).

 

Gianluca, più giovane di 4 anni, è in attività da 20 anni e dispone del titolo EBU dei pesi welter. Ha 44 anni compiuti ed è alla spasmodica ricerca dell’ultima chance mondiale. Allo stato ha scritto un record di 53 combattimenti (49-3-1, 24). Dopo il titolo italiano ha vinto la cintura EBU superleggeri. Ha tentato di aprirsi un varco a livello mondiale ma ha trovato disco rosso contro Arturo Gatti (WBC) e Miguel Angel Cotto (WBO) tra le 140-libbre. Ritornato in possesso del titolo EBU superleggeri ha lasciato la categoria per problemi di peso. Fermato da Matthew Hatton per il vacante EBU welter si è ricostruito la credibilità internazionale con la cintura dell’Unione europea delle 147-libbre. Alla fine del 2014 gli è arrivata quella più importante dell’EBU che mantiene ad oggi.

 

 

 

Massimiliano ed Alessandro Duran

 

I fratelli ferraresi hanno continuato con orgoglio e risultati d’eccellenza la gloriosa carriera del papà Carlo, nato in Argentina con il nome di Juan Carlos Duran, che è stato campione italiano dei medi, due volte titolare EBU dei pesi medi e campione EBU dei pesi superwelter.

 

Il primogenito “Momo” Massimiliano ha vinto tutto quello che si poteva ottenere nella sua categoria dei pesi massimi-leggeri: titolo italiano nel 1989, cintura WBC nel 1990 e campionato EBU nel 1993. Dal 1986 al 1994 è salito sul ring per 25 confronti (19-6-0, 8).

 

Il secondo della covata, Alessandro, ha svolto la sua attività sempre tra i pesi welter. Ha iniziato a Chicago, Illinois, quando aveva solo 18 anni; in Italia si passava al professionismo a 21 anni ed il papà pensò bene di portarlo all’estero. Rimasto inattivo per lungo tempo a causa della fermezza mostrata dalla Fpi, ha combattuto per la prima volta in Italia nell’ottobre del 1985. Ha continuato a tirare pugni fino al novembre 2002 dopo aver disputato 63 combattimenti (51-12-0, 16). Vanta 5 titoli italiani, e cinture WBU e 3 campionati EBU. Ha combattuto nel 1994 per il titolo WBO cedendo ai punti a Belfast, Irlanda del Nord, contro il campione Eamonn Loughran. Nella sua carriera sono stati 33 gli avversari affrontati per un titolo, vale a dire poco più della metà dei combattimenti disputati. Questo il sommario dei titoli: 17 nazionali (13 vittorie e 4 sconfitte), 9 EBU (5 trionfi e 4 fallimenti), 6 WBU (3 successi e 3 perdite), 1 WBO. Gli altri 30 avversari affrontati senza un titolo in palio sono stati tutti superati.

 

 

 

In questa lunga panoramica non sono stati citati Cruz e Michael Carbajal perché non abbiamo contezza del loro legame familiare.

 

 

 

Nei prossimi giorni allargheremo la carrellata sull’enciclopedia della boxe con altre informazioni che riguardano le famiglie dei pugili come i Fullmer, i Quarry, i Mayweather e tantissimi altri.

 Fonte www.sportenote.com

 

Di Alfredo