Oleksandr Usyk è il campione assoluto dei massimi, il verdetto contro Tyson Fury è stato ottenuto per split decision (un giudice ha dato vincente Fury per 114-113, mentre gli altri due vedevano vincitore Usyk per 114-113 e 115-112). Usyk è il campione indiscusso di tutte le sigle che contano alla pari di due altri “fuoriclasse” come Terence “Bud” Crawford e Naoya Inoue. La decisione è stata divisa, ma è stata approvata dai presenti alla Kingdon Arena di Riyadh e dai milioni di telespettatori di DAZN. Ha vinto l’ucraino, colui che trova la soluzione giusta in ogni momento, lo ha dimostrato sempre fin da dilettante. Un computer pugilistico che spiega sempre il risultato. Difficile dire di più, se non fare i complimenti anche a Tyson Fury che aveva dato fino al VI round l’impressione di potercela fare. Ma più che un’ impressione è stata un’illusione che Usyk ha cancellato con quel suo sinistro che deve essere diventato un incubo per il pugile inglese. Un incubo che nel IX round si stava materializzando in una disfatta. Un gancio sinistro colpiva al volto Fury, che accusava visibilmente, al quale seguiva una combinazione a due mani che lo costringevano per non cadere ad una sorta di danza trovando l’appoggio provvidenziale alle corde. Qualcuno dice che il match avrebbe dovuto finire in quel momento, invece l’arbitro ha ritardato di qualche secondo di troppo dando all’inglese la possibilità di un recupero prezioso. Ma il match da quel momento poteva dirsi concluso. La tecnica e la tempestività di Usyk dettavano lo spartito fino alla fine.
Nel corso della serata c’era un match che tutto sommato riguardava noi italiani: la sfida tra i superpiuma Joe Cordina e Anthony Cacace valevole per il mondiale IBF e IBO dei superpiuma. Grande favorito era Cordina, ma Cacace smentiva tutti liquidando l’avversario per kot all’VIII round. Entrambi hanno chiare origini italiane, Cacace lo ricordiamo vincitore del nostro Magnesi, con un verdetto non limpido.