di Alfredo Bruno
La prima domanda che sorge spontanea dopo aver preso visione dell’insieme incredibile e coreografico dello Stadio Pietrangeli è:”Quanti spettatori erano presenti?”. Si apre quindi un improbabile Totospettatore dove numeri e biglietti sembrano danzare in maniera vertiginosa. Il calcolo approssimativo parte da 3.000 in poi, ma in fondo c’è anche la certezza che se “l’impianto monumento” avesse potuto contenere 7000 e oltre, forse sarebbe stato ugualmente pieno. Il successo di pubblico c’è stato.
L’incasso con 1 euro a biglietto di meno, ma indubbiamente stiamo parlando di una bella e favorevole serata di boxe “sotto er celo de Roma”. Davide Buccioni, a cui forse mancava la toga bianca degli antichi tribuni i, saliva sul ring, microfono in mano, e ringraziava il suo pubblico che non lo tradisce mai, professando amore incondizionato per la sua città…anche se qualche difficoltà, come sta diventando sua abitudine, l’ha trovata pure stavolta. Ma la sua passione per la boxe trionfa sempre. Ci ha provato pure la pioggia a mettere il suo sigillo, ma quei dieci minuti di acqua sono stati invece utili per mitigare l’aria e scacciare un nugolo di fastidiosi moscerini. Non c’è stato, dopo un po’ di perplessità, neanche un secondo di sospensione; la pioggia si era scagliata con violenza in altre zone di Roma, risparmiando Stadio e riunione.
Da questa manifestazione Giorgio Marinelli ed Emanuele Della Rosa escono da vincitori e da campioni. Marinelli, con l’inseparabile papà Giancarlo all’angolo, ha dovuto trovare una soluzione irta di difficoltà per avere ragione di questo turco-tedesco, che in alcuni momenti sembrava la sua fotocopia nel modo di combattere. Era iniziata benissimo per il pugile di Torre Angela accompagnato da stelle filanti in una coreografia di luci, canzoni e clamore. Il gancio destro dopo un assaggio al corpo di sinistro trovava lo spazio nella mascella di Tosun che carambolava al tappeto. Ma nel round seguente si capisce subito che Muzaffer Tosun è un osso duro. Il suo sinistro arriva come una frustata al corpo. Poi inizia,come una sorta di partita a scacchi, con i due testa a testa in una spazio ristretto dare il meglio delle loro capacità. Marinelli nel terzo e quarto round porta ganci stretti e prova qualche montante, ma l’avversario replica sempre. Anzi il pugile romano presenta un’abrasione sotto l’occhio sinistro. Il match diventa equilibrato e un bellissimo scambio nel sesto round mostra, a causa di alcuni duri colpi, una leggera incrinatura nella sicurezza del tedesco. Dopo una settima ripresa di pausa Marinelli cambia clichè alla sua boxe portando serie, con minore potenza, ma veloci e scenografiche che sembrano confondere le idee di Tosun. La guardia stretta di quest’ultimo pian piano appare anche più perforabile e qualche sinistro di Marinelli sembra martorizzarlo fino a quando nella decima ripresa Tosun non si alza più dallo sgabello e mostra la sua mano destra diventata inutilizzabile. Il verdetto è di abbandono all’ inizio della decima ripresa con Marinelli nuovo Campione Internazionale IBF. Anche per lui c’è sul ring il microfono di circostanza, Giorgio se la cava con i ringraziamenti al pubblico e a tutta Torre Angela, il quartiere che ha dirottato i suoi abitanti al Pietrangeli. Sale sul ring anche Benedetto Montella dopo uno scatenato “Panterito” Mosquera, Fedele Bellusci e Muhammed Alì Ndiaye. Il presidente per l’Europa dell’IBF asssegna un riconoscimento a Ndiaye come il giovane più promettente, a cui non sembra essere preclusa alcuna strada; un riconoscimento che a suo tempo ebbero Felix Trinidad e Oscar De La Hoya. Forse…stiamo esagerando, ma per il senegalese di Pontedera può rappresentare uno stimolo in più.
Tocca quindi a Emanuele Della Rosa salire sul ring. Torpignattara e Fiumicino, gemellate per lui, sembrano accompagnare con le loro coreografie il suo ingresso insieme ai fuochi d’artificio che ci sono non molto lontano per l’ennesima festa romana. Bogdan Mitic porta un lungo codino, alla stessa stregua di un cultore di arti marziali, e mostra subito la sua pericolosità sugli attacchi sconclusionati di un Della Rosa nervoso. Per l’arbitro Massimo Barrovecchio si presenta l’ennesima fatica di Ercole. Della Rosa ha una sua potenza fisica che sembra straripare, ma non è disciplinata nonostante le urla di Luciano Sordini. Un match difficilissimo e lo dimostra la lettura dei cartellini fino alla quinta ripresa, una innovazione targata WBC, in cui Mitic conduce per 39-37, 38-38 e 39-38. Niente di grave, ma pur sempre un campanello d’allarme che sembra risvegliare la sete di vittoria di “Ruspa”, che porta qualche colpo dritto che spiazza l’avversario. Nel settimo round Barrovecchio distribuisce ammonizioni a go-go per calmare i bollenti spiriti che rischiano di trasformare il match in rissa. Nell’ottavo round un destro micidiale centra il bersaglio e Mitic va a terra per subire un conteggio. Anche alla fine di questo round vengono letti i cartellini: stavolta avanti c’è Della Rosa con 76-73, 76-73 e 75-75. Nel nono round sanguinano tutti e due. Per la verità Mitic si porta un taglio sotto l’occhio sinistro dal secondo round. Con la fatica il match diventa più cattivo e farraginoso. La testa del serbo centra lo zigomo di Della Rosa da cui zampilla sangue come da una fontanella. La testata viene considerata involontaria ma il match non può continuare. Si leggono i cartellini di Zannoni, Tagliamonte e Alexeiev e il successo va per split decision (2 a favore e un pari) a Emanuele Della Rosa. Mauro Betti sale sul ring e consegna la Cintura di Campione del Mediterraneo WBC a Della Rosa. Il pubblico festeggia il suo beniamino ma mugugna nei confronti Mitic, che parla al microfono e si scusa per come sono andate le cose. I mugugni si trasformano in applausi anche per lui.
Prima dei due match clou sono saliti sul ring anche Vittorio Oi e Simone Califano. Il primo al ritorno dopo un infortunio alla mano trovava sul suo cammino Mario Katic, giovane esordiente ma abbastanza insidioso. Oi, a cui toccavano i dieci minuti di pioggia, iniziava con la sua classe limpida ma, con il proseguire dei minuti e tra una scivolata e l’altra, capiva che oltre alla classe ci voleva anche la sostanza di un fighter per avere ragione di questo Katc niente male.
Era la volta di “Chico” Califano a salire sul ring e aggredire fin dai primi secondi come una furia il tracagnotto Nikolai Michailov, pugile esperto avanti con gli anni. Il bulgaro esce subito sanguinante da questo primo round. Nella seconda ripresa il trattamento non cambiava, Michailov accusava vistosamente e veniva contato due volte prima dello stop dell’arbitro.
La serata, che faceva il seguito alla precedente manifestazione intitolata come I Memorial Natalino Rea, si apriva con tre match tra dilettanti. Buccheri, genio e sregolatezza di Casalbruciato, vinceva con il solo sinistro, visto che il destro ce l’aveva infortunato dopo un minuto In fondo Truono non ha creato difficoltà al “Cassius Clay bianco”. La serata era inaugurata da Boiocchi opposto al campano Allegretta. L’allievo di Pisano e Fiermonte quando attacca non è uno scherzo e Allegretta viene sballottato per i primi due minuti. Dal round successivo il ritmo rallenta e il pugile della Campania può respirare, anche se il punteggio a favore di Boiocchi è netto. Ranalli ha un bell’enigma da sciogliere con il campano Lamberti, che sembra intuirne le intenzioni stoppandolo con colpi dritti.Nel terzo round Ranalli coglie i frutti migliori prima con il destro e poi con il sinistro. Si tratta comunque di un match equilibrato con verdetto a favore del bravo Ranalli.
RISULTATI
Dilettanti
Welter: Vittorio Boiocchi Menichelli (F.F. Fight Club) b. Giovanni Allegretta (Campania); Federico Ranalli (Talenti Boxe) b. Lamberti (Campania). Mediomassimi: Massimiliano Buccheri (Boxe Casalbruciato) b. Alessandro Truono (Campania).
Professionisti
Welter: Vittorio Oi (B.B.T.) b. Mario Katic (Serbia) a.p. 6.
Leggeri: Simone Califano (B.B.T.) b. Nikolai Vesko Michailov (Bulgaria) kot 2.
Superleggeri: Giorgio Marinelli (B.B.T.) b. Muzaffer Tosun (Germania) abb. 10 per il Titolo Internazionale IBF.
Welter: Emanuele Della Rosa (B.B.T.) b. Bogdan Mitic (Serbia) verdetto tecnico ai punti alla decima ripresa per il Titolo Mediterraneo WBC.
Arbitri: Barrovecchio R. (c.r.), Barrovecchio M., Bianco, Lamusta, Zannoni, Tagliamonte, Montella jr., Rega, Cavalleri.
Medico: dott. Emiliano Bonanni, dott. Italo Guido Ricagni.
Cronometrisca: Luigi Parasecoli.