Al Teatro Principe di Milano non ci sono state sorprese…ma conferme pesanti. Due titoli terminati con un ko fanno sempre pensare, anche se a guadagnarci è lo spettacolo visto nella sua drammaticità. Andrea Sarritzu, nella sua sfida per l’Unione Europea, aveva di fronte una sorta di “grattacielo” da scalare senza ascensore. Vincent Legrand più che pugilisticamente è un fenomeno visivo: secco all’inverosimile con un altezza da peso medio. Dicono che il francese abbia faticato a fare il peso, su questo non abbiamo dubbi, resta da vedere di quanto sia stato più pesante di Sarritzu una volta salito sul ring. La stessa cosa succedeva a Carlos Monzon, al peso la bilancia segnava 72 kg, ma quando combatteva si trasformava in mediomassimo. Legrand oltrettutto sa anche sfruttare questo non comune vantaggio, il suo colpo quando arriva a segno in linea diretta crea una barriera inespugnabile per l’avversario, che dovrebbe schivare e accorciare per rientrare al corpo e quando va bene al volto. Sembra tutto facile e scontato, ma non è così e Sarritzu se ne accorge fin dai primi momenti. Legrand non usa solo il jab destro, ma lo doppia con il sinistro appena l’avversario azzarda ad avvicinarsi. Non sono colpi potenti, ma sono precisi e veloci e a lungo andare fanno danni. Nel terzo e quarto round il sardo sembra sulla buona strada con il montante e il gancio destro, ma è un fuoco di paglia e lo capisci nel quinto round che diventa il preludio per la conclusione che avverrà nel sesto: un’esecuzione perfetta complice l’ennesimo jab destro e un gancio sinistro che trova Sarritzu sbilanciato e scoperto per accorciare. Lo sguardo smarrito del sardo seduto al tappeto è tutto un programma anche per l’arbitro Foster che decreta il ko.
L’altro ko vede protagonisti nel bene e nel male Alessandro Caccia e Giacomo Mazzoni, in palio c’è il titolo italiano dei welter, lasciato vacante da Antonio Moscatiello. Caccia, reduce dal brillante successo su De Donato, sul ring del Principe sembra voler continuare su quella scia e costringe subito l’avversario sulla difensiva. Passa poco più di un minuto quando, dopo aver subito una serie, Mazzoni va al tappeto su gancio destro, Il toscano ha un gesto di stizza, ma dopo i fatidici 8” viene nuovamente aggredito da Caccia, l’arbitro Di Mario comincia il conteggio, ma non lo termina decidendo per lo stop. Una conclusione repentina, ma il pugile emiliano comincia a prendere coscienza, grazie anche alla “cura” di Momo Duran, delle sue non comuni capacità.
RISULTATI
Superleggeri: Marco Iuculano b. Davide Calì kot 4.
Superwelter: Maxim Prodan b. Valentin Bokros kot 2.
Medi: Catalin Paraschiveanu b. Norbert Szekeres a.p. 6.
Superleggeri: Renato De Donato b. Gergo Vari a.p. 6.
Welter: Alessandro Caccia b. Giacomo Mazzoni kot 1.- Titolo Italiano
Mosca: Vincent Legrand b. Andrea Sarritzu ko 6.- Titolo Unione Europea
(al. br.)
Foto di Renata Romagnoli