L’Italia perde un titolo d’oro zecchino come l’Europeo (EBU) quello vero che non può essere camuffato come ormai sta diventando prassi quasi normale aggiungendo altre sigle. Mauro Forte è salito sul ring installato nella storica piazza Skandenberg di Tirana, organizzato OPI Since 82, per difendere il titolo dei piuma conquistato contro un altro italiano, Francesco Grandelli, fulminato al II round. Il romano ha un pugilato sobrio, per non dire completo, dove una discreta potenza si sposa bene ad una visione del match con varie soluzioni tecniche. Forse perché queste sue non indifferenti doti emergano dovrebbe combattere con più frequenza. Aveva di fronte lo spagnolo Cristobal Lorente, imbattuto come lui, dalla boxe essenziale con un jab che sembra un grimaldello per provocare danni. Così è stato e già alla seconda ripresa il romano presentava una ferita all’arcata destra che ne condizionava il rendimento. Lo spagnolo oltrettutto più alto sfruttava al massimo il suo maggiore allungo. Nella seconda metà sembrava che il nostro campione avesse trovato “la formula” con una pressione che infastidiva non poco l’avversario tanto da costringerlo al tappeto nel VI con una bella combinazione a due mani. Lorente era abile “navigante” sotto la tempesta e pian piano riprendeva le redini del match. Nelle ultime riprese lo spagnolo faceva capire di avere il match in mano contro un avversario che accusava la durezza. Il verdetto era favorevole all’iberico con il punteggio di 115-112, 114-113 e 114-114. Perdiamo sia pure in maniera onorevole questo titolo contro un avversario che rimane imbattuto e di cui sentiremo parlare. Niente è perduto per Mauro Forte, pugile dal carattere “forte”, a cui manca solo una continuità nel combattere.

Di Alfredo