di Leonardo Pisani
A qualche turista o americano ignaro, poteva capitare di trovarsi negli anni 70, semmai per caso ad Elizabeth nel New Jersey, una città come tante oltre le sponte di The River, immortalato dal Boss Springsteen; tra i luoghi caratteristici per lo shopping caratteristici vi era un emporio di vini e liquori pregiati, pieno di bei quadri di un certo valore artistico.
Il proprietario era un simpatico vecchietto, nato lì il 13 luglio 1901, un po’ rubicondo, un buffo naso e sempre con un sigaro in bocca: le sue grandi passioni di sempre l’arte, l’ottimo whisky forse per le ascendenze irlandesi ed il fumar sigaro; lo fece sempre sino alla sua morte. Un simpatico vecchietto, pieno di verve, pronto a scherzare, far battute e raccontare aneddoti della sua vita specie sulle conquiste femminili; sembrava un bulldog giocherellone tanto da non esser preso sul serio da chi non lo conosceva , The Toy Bull Dog cosi lo chiamavano anche da giovane. Oltre ad usar pennello e spatole, era anche un buon scrittore; insomma si direbbe un artista completo: scuola dell’arte, corsi di disegno, e vita sgretolata fino alla fine da artista maledetto. Edward Patrick “Mickey” Walker così il vecchietto si chiamava scrisse anche una sua autobiografia con questo incipit: “sono nato pazzo e con un occhio nero”. Già era bravo nell’ usare le mani, ma molto bravo,ma quanto lo hanno picchiato e quante ne prese anno fin da giovane ma sopratutto quante mazzate ha dato da quando 18enne salì per la prima volta sul ring e ne discese solo nel 1935 dopo 94 vittorie ( 60 ko), 19 sconfitte e 4 pari e 46 non decision, con due mondiali vinti – welter nel 1922 contro il grande Jack Britton e nei medi nel 1926 Tiger Flowers- e affrontando tutti, senza differenza di peso e statura. Mattacchione, irrequieto, amante della bella vita evitava con cura di allenarsi, perchè lo reputava troppo noioso e anche puzzolente per via del sudore; ma era pur sempre un professionista, uno dei migliori di tutti tempi, e qualche volta arrivava nel gym, spesso ubriaco e con l’eterno sigaro in bocca, barcollando e ridendo; tutti ridevano tranne gli sparring partner all’idea di ritrovarsi con il Toy Bull Dog sul sing. Sì certo pazzo, gaudente, simpatico ma menava anche quando era brillo, anzi di più; da sobrio le sue sezioni sembravano minuetti o valzer ma se aveva bevuto diventava pericoloso anche in allenamento.
Coraggio sino alla follia, aggressivo, pugno potente ed un’enorme vitalità furono le sue caratteristiche, ed anche la boxe sporca, non era un damerino: gomitate, polliciate, uso dei lacci per tagliare e ferire pelle ed occhi; il mondiale con Harry Greb fu uno dei più combattuti della storia, ma anche tra i più scorretti con pugni anche sotto la cintura e dietro la nuca; Walker perse con il formidabile Harry; poi dopo il match essendo habituè dei night si ritrovarono per caso a bere , discussero dell’incontro, ma i pareri erano discordanti; poi Walker disse a Greb “Mi hai messo un pollice in un occhio e non ci vedevo più”; immediata la risposta del campione “ Beh sanno tutti che ci vedo da un occhio solo, così abbiamo combattuto alla pari”. The Toy Bulldog sparò un destro che stese Greb, il Mulino umano si rialzò e iniziò la rissa; uscirono fuori e se le dettero, finché non li arrestarono e sbatterono in cella assieme. Divennero grandi amici, ma ognuno sosteneva che il match per strada l’aveva vinto lui. Walker ha battuto i più grandi medi, poi riuscì a vincere anche il mondiale dei medi, da molti è considerato tra i più forti di quella categoria, poi la vita sgretolata, le notti in compagnia femminile, l’allergia al sudore e la fatica dell’allenamento lo portarono a salire di categoria. Eppure diceva che preferiva così, lui alto appena 170 cm e al massimo pesava 76 kg affermava che preferiva i mediomassimo e sopratutto i pesi massimi perchè era più facile colpirli in pancia e farli cascare con il culo sul ring. Arrogante d’un irlandese mezzo pazzo e mezzo pittore, ma autentico artista del ring: tra le sue vittime molti mediomassimi e massimi.
Tra questi il pugile attore Maxie Rosenbloom campionissimo dei mediomassimi e tra le 175 libre sconfisse anche Mike McTigue, Paul Berlenbach, batte malamente i pesi massimi King Levinsky, Paolino Uzcudun, Jimmy Maloney, Johnny Risko, Bearcat Wright, Jock Malone, Leo Lomski, Arthur DeKuh and Paul Swiderski. Abbatte per ko al primo round giganti come Salvatore Ruggirello e Jack Cagnon, osò sfidare il campione dei pesi massimi Jack Sharkey ed ottenere un pareggio pur essendo stato migliore e preso dall’orgoglio salì sul ring con il Teutonico Ma Schemeling – un vincitore di Joe Louis- ma andò Ko. Walker combatte e perse anche contro il lucano Young Corbett III – Raffaele Giordano- perdendo ai punti, poi dopo 6 anni di carriera ai massimi livelli si ritirò; aveva guadagnato oltre 3 milioni di dollari, tutti buttati in sigari, alcool, donne e scommesse ai cavalli. Ma non rimpianse mai nulla, si dedicò al suo primo amore che fu la pittura, avendo anche un grosso successo di critica, oltre a diventare anche giornalista. E agli amici ricordava spesso le sue piacevoli conquiste fuori dal ring, una delle quali era stata la stupenda Norma Talmadge, una delle attrici più celebri degli Anni ’20, che per la sua statuaria bellezza era stata nominata “Broadway Rose”.
Ammalatosi precocemente di arteriosclerosi e morbo di parkinson, Mickey non perse mai il buon umore e si consolò sino alla fine bevendo whisky, tanto che dopo avere appeso i guanti al chiodo fu ribattezzato Johnny Walker Red.
The Toy Buldog, uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, morì il 28 febbraio 1981 alla soglia degli ottanta anni e nel suo libro autobiografico: “La voglia di conquistare”, dalla cui lettura spicca una frase su tutte: “L’uomo più forte del mondo è quello che ha la volontà di conquistare se stesso”.