Lo ha stroncato il combattimento contro il cancro. Michael Dokes, ex campione WBA dei pesi massimi, conosciuto con l’appellativo “Dynamite”, si è arreso senza scampo dopo aver combattuto l’impossibile battaglia con il cancro che gli ha aggredito il fegato. Si è spento nella notte tra sabato e domenica ad Akron, Ohio, dove era nato il 10 agosto del 1958 con il nome di Michael Marshall Dokes. Aveva compiuto 54 anni due giorni prima. Dokes è stato buon protagonista del pugilato statunitense sia come dilettante che come professionista. Con i colori della nazionale conquistò la medaglia d’argento ai Giochi Panamericani del 1975 dopo aver ceduto in finale al grande cubano Teofilo Stevenson, scomparso l’11 giugno passato. L’accesso a quella edizione di Città del Messico l’ottenne dopo aver vinto la competizione US Panamerican Games Trials. Sconfisse Jimmy Clark ai punti e superò l’altro finalista John Tate per walk over. Lo stesso anno ottenne altre due medaglie d’oro. La prima ai campionanti del Nord America. In finale s’impose in una ripresa a Gilberto Acuna del Costa Rica. La seconda arrivò nel National AAU Championship dopo aver sconfitto in finale Jimmy Clark.

Il 1976 fu per lui un anno a doppia faccia. Dopo aver conquistato l’oro nel torneo US National Golden Gloves, piegando in un round Warren Evans ed ai punti John Tate e Greg Page, futuri campioni del mondo tra i professionisti, perse l’accesso alle Olimpiadi di Montreal sotto i colpi di John Tate nella tradizionale competizione, sotto il nome di Olympic Trials. In precedenza liquidò in 2 tempi Melvin Walker. Alla fine di quell’anno si tolse la maglietta ed iniziò una brillante carriera a torso nudo che lo portò a fregiarsi del titolo di campione WBA dei pesi massimi. La gloria sul tetto del mondo durò poco: dopo il pari rimediato contro Mike Weaver, al quale aveva tolto la cintura iridata, rimase vittima del sudafricano Gerrie Coetzee. Il tutto avvenne tra il dicembre del 1982 ed il settembre del 1983. Continuò a combattere con alterna fortuna fino al 1997. Gli ultimi inutili combattimenti le sfide con campioni quali Evander Holyfield e Riddick Bowe. Si ritirò dall’attività dopo aver sommato 53 successi (34 prima del limite),  6 sconfitte e 2 verdetti di parità.

Fuori dal ring non fu un esempio di virtù, come tanti atleti della sua epoca. Questa è un’altra storia. Una di quelle che appartiene ad altre cronache. Qui vogliamo ricordarlo come un campione che ha saputo onorare lo sport del pugilato.

 Primiano Michele Schiavone

Fonte: www.sportenote.com

 

Di Alfredo