Negli altri due mondiali Jack supera Groves, Martinez e Salido pareggiano
Las Vegas, Nevada, 12 settembre 2015 – Il pluridecorato pugile mondiale Floyd Mayweather Jr nel confronto con Andre Berto ha confermato le previsione della vigilia ed vinto nettamente le 12 riprese sostenute. Questi i cartellini dei tre giudici: 120-108, 118-110 e 117-111. Le differenze palesate dai diversi cartellini appartengono solo al dissimile modo di interpretare le prestazioni dei pugili da parte degli ufficiali di gara, ma la superiorità del primatista di Grand Rapids, Michigan, sull’antagonista della Florida.
Nell’MGM Grand lo schiacciante predominio di “Money” Mayweather (49-0-0, 26) verso Berto, 32 anni da 5 giorni, non è apparso in discussione per un solo istante.
Ora il nome di “Pretty Boy” Mayweather Jr, 38 anni compiuti, deve essere accostato a quello di Rocky Marciano, l’unico prima di lui ad avere raggiunto la quota di 49 vittorie senza macchia. Mayweather Jr, pagato 32 milioni di dollari più una percentuale dalla vendita PPV, ha difeso le cinture WBC e WBA super champion dei pesi welter e confermato la sua ultima apparizione sul ring in veste di pugile.
Berto (30-4-0, 23), al quale è andato un ingaggio di 4 milioni di dollari, non ha saputo adottare una tattica capace di mettere in atto le prerogative annunciate prima del confronto ed elevare la qualità della sua prestazione. Nello stesso scenario, nel novembre del 2010, aveva distrutto a 2:07 della prima ripresa il messicano Freddy Hernandez confermandosi campione mondiale WBC dei pesi welter.
Il titolo mondiale WBC dei pesi supermedi è rimasto allo svedese Badou Jack al termine delle 12 riprese combattute con l’inglese George Groves. Il campione, residente a Las Vegas da 5 anni, è stato ad un passo dalla vittoria lampo dopo la botta inferta allo sfidante nel primo round, con imprevista caduta al tappeto. “The Ripper” Jack (19-1-1, 12), ha ottenuto il successo finale con verdetto diviso: due giudici a suo favore con 116-111 e 115-112, il terzo a vantaggio del challenger con un ristretto 114-113.
Per Jack, 32 anni il prossimo mese, si è trattato della difesa obbligatoria della sua cintura iridata.
Il 27enne londinese Groves (21-2-0, 16) ha vanificato la sua terza chance mondiale dopo i due falliti tentativi consumati contro Carl Froch, connazionale di Nottingham, per le cinture IBF e WBA delle 168-libbre.
L’ingaggiato dei due pugili è stato di 500.000 dollari ciascuno.
La rivalsa del messicano Orlando Salido, 35 anni in novembre, contro il campione mondiale WBO dei pesi superpiuma Roman Martinez, portoricano di 32 anni, si è conclusa con il risultato di parità deciso con verdetto diviso. Al termine delle 12 riprese il disgiunto totale dei tre giudici è stato il seguente: 115-113 per Martinez, 115-113 per Salido e 114-114 che ha messo, per così dire, tutti d’accordo. Alla vigilia avevamo pensato ad una vittoria scontata per “Rocky” Martinez, ricordando come nel precedente confronto dello scorso aprile Salido, sofferente di due knockdown ed un richiamo ufficiale, aveva ceduto nettamente ai punti. Nei fatti questa volta il quattro volte campione mondiale “Siri” Salido ha avuto una condotta di gara completamente diversa, praticando una tattica molto aggressiva dal primo suono di gong. Nel terzo assalto Salido ha spedito Martinez sulla stuioa, dove è finito a sua volta dopo pochi scambi. La pressione del messicano è continuata implacabile. Martinez ha subìto il lavoro al tronco ed ha rallentato notevolmente i suoi movimenti rispetto al precedente combattimento; con il passare delle riprese ha ritrovato il ritmo per fronteggiare l’agguerrito oppositore e contrastarlo in ogni fase di attacco. I tantissimi colpi scagliati da Salido (42-13-3, 29) rispetto a quanti messi a segno hanno potuto far pensare ad una sua superiorità.
Martinez (29-2-3, 17) ha mantenuto la sua corona mondiale WBO delle 130-libbre con un finale da brividi.
Queste le borse dei due pugili: Roman Martinez 300.000 dollari, Orlando Salido 150.000 dollari.
Più facile del previsto il combattimento ingaggiato da Vanes Martirosyan contro Ishe Smith, ex campione mondiale IBF delle 154-libbre. Il match tra i due superwelter è andato avanti fino alla programmata decima ripresa ed è finito a favore dell’americano di origine armena con verdetto a maggioranza. Questi i cartellini: due 97-91 ed un astruso 95-95. Il 29enne Martirosyan (36-2-1, 21) ha imposto al 37enne “Sugar Shay” Smith (27-8-0, 12) due knockdown: il primo nel terzo round, il secondo nell’ottavo tempo.
Per ognuno l’organizzazione ha pagato 150.000 dollari.
L’altro match sulle 10 riprese, al limite dei superpiuma, ha offerto il risultato sorpresa di vedere il portoricano Jonathan Oquendo (26-4-0, 16) levare le braccia in segno di vittoria sul messicano Jhonny Gonzalez (58-10-0, 49). Il verdetto ai punti è stato deciso a maggioranza: due cartellini per “Polvo” Oquendo con 98-9 e 95-93 ed uno di parità con 94-94. Il tre volte campione del mondo Gonzalez, alla vigilia del 34mo compleanno, ha atterrato l’avversario nella prima ripresa, ma ha sofferto la stessa sorte nel round seguente. Il confronto è stato molto aspro ed ha procurato ferite ad entrambi i pugili: il messicano su entrambi gli occhi, il portoricano su quello destro. Oquendo, 32 anni compiuti, ha ottenuto il primo successo contro un avversario importante della sua carriera professionistica dopo aver perduto contro altri pugili dal valore considerevole.
Vincitore e sconfitto hanno percepito ciascuno 50.000 dollari.
Ancora sulle 10 riprese si è registrata la vittoria del superleggero inglese Ashley Theophane (38-6-1, 11) che ha prevalso sul 30enne statunitense Steve Upsher Chambers (25-5-1, 6) con verdetto unanime. Il 35enne Theophane ha imposto la sua tecnica schermistica usando un proficuo jab contro il più alto avversario ed è stato preferito dai giudici con questi cartellini: 100-90, 98-92 e 97-93.
Al limite dei pesi supermedi il romeno con licenza statunitense Ronald Gavril (14-1-0, 10) ha surclassato l’americano Scott Sigmon (25-8-1, 14) fino allo stop deciso dall’arbitro nell’ottava ripresa.
Altro risultato prima del limite si è avuto con l’imbattuto superwelter statunitense Chris Pearson (13-0-0, 10) che si è imposto nel settimo round al canadese Jank Trotter (9-2-1, 9). L’americano si è distinto per un knockdown inferto all’avversario nella settima frazione; il canadese ha superato il conteggio ma ha fatto fatica a difendersi dagli altri attacchi ed è stato fermato dall’arbitro quando mancava un solo secondo alla fine della ripresa.
Ancora un successo di forza per un pugile invitto: il leggero statunitense Gevonta Davis (12-0-0, 11) ha faticato poco per imporsi al filippino Recky Dulay (8-2-0, 5), ed ha chiuso il confronto nel terzo round dopo due atterramenti.
Primiano Michele Schiavone
Fonte www.sportenote.com