Non è certo il primo ciak cinematografico che racconta la storia di Rocky Mariano, ma è la prima volta che tra produzione e la famiglia Marchegiano, c’è unione di intenti. In precedenza le pellicole del 1980 e 1999 non trovarono l’approvazione dei fratelli e della mamma, con divulgazione modestissima. Miglior sorte ebbe quello girato in Canada sempre nel 1999 per la tv statunitense, con buoni attori e il rispetto della storia di Rocky. Ben diverso il resto. Marciano, nella sua breve esistenza fu un grande protagonista negli anni ’50 e ’60. Invincibile sul ring, instancabile una volta appesi i guantoni al chiodo.
La sua storia inizia praticamente il 14 marzo 1912, quando nonno Rocco Marchegiano e la moglie Elisa col figlio, futuro padre di Rocky, allora Querino che ha 17 anni, lasciano Ripa Teatina nel chietino in terra d’Abruzzo, per imbarcarsi sul piroscafo “Canada”, dal porto di Napoli, diretti a New York, cercando un futuro migliore. Querino, che a Brockton nel Massachusetts, dove i Marchegiano approdano, trovando casa e lavoro, cambia il nome in Pierino. Pochi anni dopo (1915), da cittadino americano, viene arruolato nell’esercito e spedito in Francia sul fronte delle Argonne, dove rimedia una ferita al viso e un brutto intossicamento ai polmoni per aver respirato le esalazioni dei gas usati dai tedeschi. Nel 1921 si sposa con Pasqualena Picciuto, originaria di S. Bartolomeo in Galdo, nel beneventano in Campania. Il primo settembre 1923, a Brockton nasce Rocco Francesco jr., primogenito di un nidiata che comprende altri cinque figli, tre femmine e due maschi: Alice, Conge e Betty, quindi Sonny e Peter. Gli ultimi quattro sono ancora in vita e la scorsa settimana Betty (82) e Peter (74), hanno presenziato alla conferenza tenutasi a New York, in occasione della presentazione del film “49-0 – The Brockton Blockbuster”, la storia vera di Rocco Marchegiano, il primogenito di Pierino e Pasqualina, in arte Rocky Marciano, il più popolare e imbattuto campione del ring tra i massimi, con radici italiane. Marciano fu campione del mondo tra il 1952 e il ’56, un guerriero che non conobbe mai sconfitta e il cui record resiste a distanza di quasi 60 anni. Le sue battaglie con Joe Louis, Roland La Starza, Jersey Joe Walcott, Ezzard Charles e Archie Moore sono entrate nella galleria delle sfide indimenticabili, i film di Rocky Balboa, in un contesto lontano dalla realtà del campione italo americano, hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo. Finalmente a distanza di troppi anni, è stato annunciato il primo ciak per raccontare questa storia che in precedenza, due case cinematografiche hanno cercato di mettere in circuito, in modo maldestro e scorretto, trovando il diniego della famiglia e il conseguente ritiro delle pellicole.
La “Città della Pace Films”, casa cinematografica americana con sede a Columbia nel Tennessee, in pieno accordo con la famiglia Marchegiano, nell’occasione rappresentata oltre che da Betty e Peter, anche dal figlio Kenny Rocky jr. Marchegiano, che risiede a Hollywood in Florida, ha dato ufficialmente il via al progetto. Regista sarà Dustin Marcellino, che il culto di Marciano l’ha raccolto dal nonno. “Mi raccontava le sue battaglie, mi mostrava foto di Marciano e ritagli di giornali, che riportavano le grandi vittorie. Per lui è stato il più grande campione del ring in assoluto. Poter dirigere questo film e un grande onore e avere il figlio e i fratelli come consigliere mi assicura che verrà fuori una storia bellissima. I giovani scopriranno questo guerriero imbattuto, un re del ring al quale nessuno ha tolto la corona”.
Il via nel prossimo gennaio, il termine indicato tra la fine del 2015, inizio 2016. La città di Brockton sarà la sede operativa principale, verrà ricostruito il “Quartiere 2” quello degli italiani, dove nacque Rocky, la chiesa di San Patrizio che non è cambiata e il piccolo Rocco andava a scuola di catechismo oltre che giocare nella squadra di baseball, la grande passione giovanile. Prevedibile anche una visita a Ripa Teatina, da dove partì la famiglia Marchegiano in quel lontano 1912. La parte più impegnativa sarà riportare le battaglie di Marciano da campione del mondo, attuali e palpitanti, come in quegli anni dei suoi trionfi, seguite da migliaia di tifosi. Nell’ultimo incontro della carriera, contro Archie Moore, assistettero oltre 62.000 spettatori. Significativo l’intervento di Betty sui precedenti tentativi: “Quando vidi quel film (il primo) ebbi un moto di sdegno. Raccontava una storia fuori dalla realtà, dove personaggi loschi si aggiravano nell’ambiente e mio padre risultava un povero pugile in balia di ricatti. Lo bloccammo subito, minacciando azioni legali. Per fortuna capirono che facevamo sul serio e sparì subito dalla circolazione. Mio fratello era talmente orgoglioso e onesto che si sarebbe fatto uccidere piuttosto che tradire i principi di casa. Altrimenti non avrebbe sostenuto battaglie tanto terribili, vincendole tutte. Il secondo non l’ho neppure visto, ma credo che fosse talmente modesto da non aver avuto neppure il tempo dell’uscita, rifiutato dai distributori”.
Il figlio Rocky jr. si è soffermato sull’importante opportunità di seguire in diretta la trama, in modo da contribuire ad una stesura corretta: “Papà è considerato uno dei più grandi pugili tra i massimi di tutti i tempi. Tradire questo merito sarebbe azione spregevole. Se fosse vivo approverebbe con orgoglio il fatto che stiamo lavorando per portare la sua storia sul grande schermo. Avendo conosciuto il regista e capito quanto sia entusiasta, sono certo che faremo un ottimo lavoro”.
Ad avvalorare la qualità del film, si fanno i primi nomi degli attori contatti e riguardano due big come Ray Liotta e Ashley Judd, a conferma delle ambizioni e della qualità del film. Quasi sicuramente verrà interpellato Dan Duva, anche lui di origine italiana, manager e organizzatore, che ha sempre stimato Rocky Marciano, avendolo visto in azione da campione del mondo.