Grande successo di pubblico e di spettacolo la grande serata di boxe proposta a Savigliano, nei pressi di Cuneo, presso il Palasport di via Giolitti stracolmo di gente e di entusiasmo, organizzata da una applauditissima Rosanna Conti Cavini. La serata messa in piedi dalla promoter internazionale, dalla palestra “Open Space” di Savigliano, con la collaborazione del Comune, della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte, incentrata sul titolo Intercontinentale Wbf dei superpiuma tra Antonio De Vitis e l’ungherese Zsolt Nagy, aveva anche uno strepitoso sottoclou che si è andato adesso ultimando.

Sottoclou curato, naturalmente, da un inesauribile Umberto Cavini, che cura l’aspetto organizzativo dell’organizzazione della moglie. Cavini ha espressamente voluto una riunione con due esordienti e il resto del programma, quattro match professionisti, con otto atleti tutti con record positivo: era molto tempo che in Italia non si vedeva una riunione con tale particolarità.
Alle ore 20,45 in punto è stato il Maestro di Cerimonia Franco Ciardi ha iniziare la serata con gli ovvi saluti e i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito alla perfetta riuscita della serata. Immediatamente dopo è stata l’ora di far parlare il ring. Dopo un anno di assenza dovuta a vari infortuni, si è finalmente rivisto Alberto Servidei il peso piuma ravennate già campione Europeo e ancora sfidante ufficiale allo stesso titolo. Suo avversario il giovane Istvan Nagy, ungherese, che già aveva ben impressionato l’estate scorsa impegnato in Italia. L’ungherese cercava di sfruttare le più lunghe leve, ma quando la distanza si accorciava era Servidei a far valere l’esperienza. Match che era da subito intenso e combattuto. La seconda e la terza ripresa si mantenevano sulla stessa falsariga della precedente, e sul ring c’era bisogno del miglior Servidei in un incontro tutt’altro che di contorno. Dal quarto round il ravennate si scioglieva e iniziava una maggiore mobilità che gli permetteva di colpire di rimessa e d’anticipo, anche se Nagy si manteneva pericoloso. Quinta ripresa più equilibrata, Servidei manteneva una buona attenzione che gli permetteva di schivare i colpi ungheresi. All’inizio della sesta e ultima ripresa Nagy colpiva dietro la nuca e l’arbitro Magnetti giustamente lo richiamava ufficialmente, così come dopo poco richiamava anche Servidei per uso improprio della testa. I due atleti continuavano a combattere fino alla fine e la parola passava al verdetto, che premiava Alberto Servidei, che si prodigava a complimentarsi con il comunque ottimo avversario. Per Servidei una vittoria importante che ne rilancia le ambizioni a grande livello, quello stesso livello del bravo Istvan Nagy. A fine match Alberto aveva belle parole per l’avversario, che gli ha fatto male quando lo pizzicava, ma si è detto enormemente fiducioso per il futuro, chiedendo di poter combattere il più spesso possibile per arrivare a una condizione davvero ottimale.
A seguire l’esordio tra i prof di Andrea Di Luisa, militare napoletano di stanza a Viterbo presso la Scuola Sottofficiali, che dopo aver inanellato gloria e successi tra i dilettanti, ha esordito da supermedio contro Giuseppe Loffredo, altro ragazzo che calcava per la prima volta il ring dei “grandi”. Dotato di grandissimo fisico e talento, Di Luisa cercava di mantenere l’avversario alla sua distanza. Loffredo iniziava un buon pressing nella seconda ripresa e il match si scaldava, con Di Luisa che terminava meglio e con una difesa ermetica. Il palazzetto si andava riempiendo e lo spettacolo si manteneva a buon livello, come era certamente prevedibile. Loffredo cercava con insistenza il colpo pesante, ma non era facile entrare nelle difese di Di Luisa, che cercava e trovava la replica in combinazione, talvolta con buon grado di successo. Dalla quarta ripresa Di Luisa appariva più sciolto e i corti ganci, con entrambe le mani, facevano breccia su Loffredo, che appariva visibilmente segnato sul viso. L’arbitro Virgillitto vedeva Loffredo in grande difficoltà, prima lo contava, poi, sul gong, decideva per l’interruzione. Il match terminava con un kot per un bravo Di Luisa. Per festeggiarlo, Ciardi chiamava sul ring anche Diego Di Luisa, il fratello che certamente sarà protagonista il prossimo anno ai Mondiali dilettanti di Milano.
Sven Paris ha davvero poco bisogno di poche presentazioni: già campione italiano in due categorie, reduce dall’esperienza americana, che certamente lo ha arricchito dal punto di vista umano oltre che professionale, il ragazzo di Frosinone torna con grandi ambizioni all’interno dell’organizzazione di Rosanna Conti Cavini. Suo avversario per questo rientro è stato l’ungherese Szekeres. Da subito all’attacco, come è uso, Sven metteva in serio imbarazzo l’avversario, che cercava la replica prima di tutto per sfuggire alla grandinata di ganci e montanti avversari. Già alla seconda ripresa il viso di Szekeres appariva segnato. L’ungherese colpiva Paris alla figura, che immediatamente replicava in maniera pesante al viso. All’angolo di Paris, come per Servidei, il maestro Alessandro Scapecchi, orgoglioso di lavorare e dare consigli a questi talenti. Intanto Paris continuava nella sua opera di demolizione. Match intensissimo con davvero poca attenzione alla difesa, con il pubblico che si scaldava nelle interruzioni per applaudire la bellissima ragazza bionda che annunciava il trascorrere delle riprese. Ottimo anche in fase difensiva, Paris svolgeva davvero un’ ottimo lavoro contro un avversario che faceva di tutto per cercare di allentare la pressione e metteva coraggio nelle sue azioni.  All’inizio della quarta ripresa un sinistro al fegato costringeva Szekeres al conteggio, Paris insisteva e replicava. Il match si chiudeva con l’ungherese a terra, il kot decretato da Magnetti e gli applausi del pubblico, per uno Sven Paris davvero in grande spolvero, immediatamente intervistato da Mario Mattioli e Nino Benvenuti.
Amatissimo dal pubblico locale, memore di una grande e sfortunata prestazione dello scorso anno nel titolo italiano dei superwelter, il torinese Luca Michael Pasqua cercava conferme e rinnovate ambizioni contro un altro italiano dal buon record, Francesco Di Fiore, per un match previsto sulle otto riprese. Piovevano grandi applausi del pubblico per Pasqua, giovane promessa nelle file di Rosanna Conti Cavini. Più raccolto fisicamente rispetto all’avversario, Pasqua cercava la corta misura e iniziava il lavoro al corpo, con buona intensità, insisteva nella seconda ripresa, anche se Di Fiore non stava a guardare e cercava la replica. Un match di grandissima intensità, come del resto anche gli altri, per una serata che non tradiva le attese di pathos e spettacolo. Pasqua si faceva preferire per la bella varietà dei colpi portati e per il ritmo incessante, spie di una preparazione davvero importante. Dopo una quinta ripresa più equilibrata, la sesta mostrava uno spettacolo guerriero che esaltava il pubblico. Di Fiore usciva ferito a un occhio da uno scambio e il dottor Caracciolo propendeva per lo stop. Il successo era, per kot, per un ottimo Luca Michael Pasqua, con grandi applausi anche per un bravo Francesco Di Fiore.
Il palcoscenico passava alla bella e brava Debora Tundo, che cantava “Hero” di Mariah Carey, mentre si iniziava ad aspettare Antonio De Vitis.
Ufficio stampa Rosanna Conti Cavini – www.rosannaconticavini.com

Di Alfredo

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