Quando la sconfitta è la vittoria più grande. La scelta del buddismo. L’uomo che ama i Sioux

Dario Torromeo – Che lotta è la vita. Blandamura prima bullo poi campione – Absolutely Free Editpre – Pag. 168 – Euro 18.00

Per “Lele” la battaglia è stata la costante della sua vita. Blandamura l’ha scritto nel libro in cui racconta con grande coraggio un percorso dove i pugni diventano attori non solo sul ring, ma una specie di costante. Infanzia difficile, senza la madre che lo lascia, affidandolo ai nonni che di fatto diventano i suoi genitori. In particolare nonno Felice che lo segue, lo incoraggia e gli è vicino lungo gli anni più delicati e anche dopo, quando la boxe diventa la professione. La sua scomparsa è un colpo da KO. La vita per Lele è un susseguirsi di esami e di esperienze. Da bulletto di periferia a esempio per i giovani, la strada è lunga, ma vincente. Al di sopra dei risultati. La presenza rateizzata del padre per le ricorrenze, l’incontro con la madre naturale quando ormai è un uomo. Impatto duro ma importante. La scelta di fare il pugile, dopo  la solita esperienza calcistica. “Ero troppo individualista, attaccante veloce ma non passavo mai la palla. La boxe era il mio sport. La carriera da dilettante, con chiamate in nazionale e la scoperta del popolo Sioux, di cui diventa estimatore e si immedesima nella loro storia. Con piacere ne scopro le qualità in occasione degli assoluti del 2004 a Milano, dove arriva all’argento. Da quel momento la nostra amicizia e stima si cementa e dura tutt’ora. Il libro ne traccia i momenti più significativi, dall’esordio al professionismo alla conquista dell’europeo ai danni di Signani, che pure gli costano ferite importanti. Le sconfitte per l’europeo e  il mondiale dopo. La prima contro il gitano inglese Billy Joe Saunders in casa sua, giunta quando sembrava schiudersi il sogno del successo. L’altra narrata, col giapponese Murata a Tokyo. Ma quell’impresa non realizzata resta una delle pagine più belle di una carriera che sulla soglia dei 40 anni, ha pagine ancora  da scrivere. Emanuele è buddista convinto e questa scelta gli ha cancellato incubi e incertezze antiche, creando quel karma inseguito per anni.

Giuliano Orlando

Di Alfredo

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