200px-Aristide_PozzaliIl peso mosca cremonese Aristide Pozzali lasciò il titolo italiano dei professionisti per indirizzare tutti i suoi sforzi verso la sfida al campionato europeo che riteneva di meritarsi. Il 10 novembre 1956 a Milano travolse il franco-spagnolo Jose Alvarez in quattro riprese e riaffermò le sue intenzioni di allargare l’orizzonte oltre i confini nazionali, per ripetere le prodezze messe in atto in campo dilettantistico. Pozzali infoltì la schiera dei professionisti nell’agosto 1954 dopo una carriera amatoriale di primo piano: campione europeo dei mosca a Milano nel 1951, anno in cui vinse la medaglia d’oro ai giochi del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto; l’anno seguente, con la vittoria ai campionati italiani assoluti di Trieste ancora come peso mosca, si guadagnò l’accesso alle olimpiadi Helsinki, dove uscì al secondo turno; conquistò altri due primi posti ai campionati italiani assoluti del 1953 a Bologna e del 1954 a Grosseto, entrambe le volte tra i pesi gallo. Nel novembre 1955, con il record macchiato da un sola perdita per squalifica, conquistò nella sua città il vacante titolo italiano dei pesi mosca, quando il romano Franco Lombardozzi abbandonò il confronto nel secondo tempo. Da allora proseguì senza intoppi la marcia che nel marzo 1957, a Milano, lo portò dinanzi al campione europeo dei pesi mosca, lo spagnolo Young Martin, regnante da 17 mesi, alla seconda difesa della cintura. Purtroppo il sogno di Pozzali s’infranse senz’appello nella quarta frazione. Il cremonese cercò il riscatto all’estero dove si recò due volte di seguito: in giugno a Casablanca, Marocco, dove pareggiò con il locale Charles Bohbot; in luglio a Caracas, Venezuela, contro il titolare nazionale Ramon Arias che ottenne il risultato ai punti. Tornato alla vittoria a Reggio Emilia, chiuse l’anno pareggiano in casa con lo spagnolo Mimoun Ben Ali, futuro campione nazionale ed europeo dei pesi gallo. Nel febbraio 1958 a Milano inflisse la prima sconfitta al sardo Salvatore Burruni, in seguito titolare italiano, europeo e mondiale. Cessò l’attività in marzo con il risultato nullo rimediato a Modena contro il romano Stefano Urbani, dopo 35 combattimenti: 29-3-3.

Di Alfredo