il racconto di chi ha combattuto e di chi lo ha sognato
In 49 anni di storia pugilistica a Torre Annunziata si saranno svolte una miriade di manifestazioni riguardanti la boxe sia a livello dilettantistico che professionistico.
Dalla palestra comunale del vecchio stadio Giroud allo stabilimento balneare, dalle palestre scolastiche alle piazze è impossibile non ricordare l’allestimento di un ring per poter vedere il confronto di un proprio amico che tirava di boxe; però a dire il vero non sono statte molte le sfide che si sono svolte sul territorio torrese con un titolo in palio e soprattutto con la diretta RAI.
L’ultimo in ordine di tempo sarà quello di venerdì sera, presso la nuova sede comunale del Comune di Torre Annunziata di via Schito, che vedrà impegnato Giuseppe Langella per la conquista del Titolo Internazionale WBF dei pesi welter contro il Milanese natio di Salerno Gianluca Frezza in un match che si preannuncia altamente spettacolare per le caratteristiche tecniche-combattive dei due contendenti.
Biagio Zurlo è stato uno di quelli che coronarono il sogno di combattere a Torre per il Campionato d’Italia <<un’emozione unica che a ricordarla ancora mi fa venire i brividi, racconta Zurlo, era il 1988 e fu allestita una tendo-struttura per poter contenere più di 2000 persone che mi diedero una spinta ancora maggiore infatti, ancora si ricorda che dopo appena 1 minuto dal suono della prima ripresa finii carponi al tappeto e che solo grazie all’incitamento dei tifosi torresi ebbe la forza di rialzarmi e di capovolgere l’andamento del match con una vittoria per KO alla 6° ripresa>>.
Un’altro boxeur torrese che ebbe l’occasione di poter combattere tra la sua gente per il Campionato d’Europa fu Pasquale Perna che, nell’estate del 1998 sfidò il russo Nesterenko. A ricordare l’evento è lo stesso Perna che afferma <<era il 15 agosto ed il ring fu allestito sotto le stelle della Villa Comunale, l’incontro fu molto combattuto, infatti già alla 4° ripresa il match doveva essere fermato per una brutta ferita al sopracciglio che m’impediva di vedere i colpi dell’avversario. Solo grazie ai miei tifosi continuai per altre 3 riprese ma l’arbitro, malgrado lo supplicavo di non farlo, sospese il match. Mi resta il rammarico di non aver vinto però ricordo ancora i brividi nel cantare l’Inno d’Italia insieme ai miei concittadini>>. Chi invece ha sognato, vanamente, di disputare un Titolo nella propria città è stato Ernesto Bergamasco che afferma <<per due volte ho dovuto battermi per il campionato d’Italia lontano dalla mia città senza il calore delle persone che ti vogliono bene; la prima volta nel 75′ a Udine e dopo 3 anni a Milano per questo quando i ragazzi Torresi combattono nella propria città rivivo attraverso loro quelle emozioni che non ho potuto provare io>>.