di Giuliano Orlando
Michael Magnesi (12) difende il tricolore superpiuma davanti al pubblico di casa. Nato a Palestrina, ma residente da sempre a Cave, torna al Palasport comunale di Cave, caratteristico borgo non lontano da Roma, sabato sera (Organizzazione di Rosanna Conti Cavini), per la prima difesa del titolo, conquistato lo scorso giugno a Grosseto, sbarazzandosi di Francesco Invernizio, siciliano di Vittoria, 26 anni, al quale non bastò il coraggio per frenare la furia offensiva del pugile romano che vinse per kot al terzo round. Il confronto col leccese Giuseppe Carafa (10-2-1) è sicuramente più impegnativo, anche se resta il favorito. Lo sfidante, coetaneo del campione, entrambi del ’94, pur senza essersi mai affrontati, si conoscono bene. Da dilettanti nel corso dei raduni in nazionale hanno incrociato i guantoni spesso.
Carafa si presenta nella tana del campione consapevole che dovrà dare il meglio per scalzarlo: “Ho fatto le prove contro l’esperto Fabrizio Trotta lo scorso agosto a Racale nel leccese, ottenendo una vittoria prima del limite. Buon segno, dopo le due sconfitte all’estero, decisamente casalinghe. In Ucraina ho affrontato il mancino locale Aram Faniyan (13-1), battendomi alla pari, ma la giuria non poteva che premiare il pugile locale. Idem a Malaga, a marzo, contro l’imbattuto Samuel Molina (8) sulle otto riprese. Dovessi incontrarlo in Italia il verdetto sarebbe opposto. Le trasferte ti permettono di guadagnare qualche euro in più ma vinci solo per KO. Michael lo conosco bene. Tecnicamente è un libro aperto, e cercherò di imitare il francese Oumiha che nelle Wolrd Series lo scorso febbraio a Roma, l’ha dominato boxando di rimessa. Certo il transalpino è un grande campione, argento a Rio e iridato ad Amburgo nel 2017. Nel mio piccolo metterò in atto la stessa tattica”.
Stilisticamente sono agli antipodi: Magnesi brevilineo è un fighter che imposta tutto sul ritmo, facendo pressione continua, mentre Carafa predilige la boxe di rimessa, evitando lo scambio diretto. Magnesi, è passato dalla guida tecnica di Agnuzzi a quella di Gianluca Branco, il non dimenticato campione d’Europa e sfidante al mondiale superleggeri, attivo dal 1995 al 2014, solo tre sconfitte in carriera (Gatti, Cotto e Hutton) contro 49 vittorie e un pari. L’attuale maestro di Magnesi, ha lasciato l’attività da campione d’Europa welter in carica. Grande motivatore, come conferma il suo allievo:”Come indole sono un attaccante, mi piace la sfida a corta distanza, ma il maestro mi ha spiegato che debbo migliorare la tecnica, usando anche i colpi diritti, in particolare il sinistro. Ho capito che ha perfettamente ragione e stiamo lavorando su questo fronte. Fermo restando che resto un guerriero del ring”.
Per Magnesi è d’obbligo vincere, avendo in programma il tentativo di conquistare la cintura vacante dell’Unione Europea, contro Anthony Cacace (16-1), nato a Belfast nel Nord Irlanda, 29 anni, famiglia originaria della Campania, un longilineo (1.78) molto rapido, difficile da colpire. Ha perduto l’imbattibilità nel luglio 2017 a Wembley, sconfitto ai punti dopo 12 round cattivi, da Martin Ward (18-0-2) per i titoli Britannico e del Commonwealth. E’ tornato sul ring lo scorso dicembre a Birmingham (Ing), superando solo ai punti, Reynold Mora (7-40-1), nicaraguense di 24 anni, residente in Spagna, la cui ultima vittoria risale al 2014, poi 40 sconfitte a fila. Adesso prova a battere Magnesi. Ma non sarà facile.
Nel cartellone di Cave, figurano altri tre incontri. Nei superwelter, test importante per il non più verde superwelter Stefano Castelluci (30-7), 37 anni, nato a Velletri, residente ad Avezzano in Abruzzo, carriera iniziata nel 2006, tricolore nel 2008, diversi tentativi europei falliti, ritrova per la terza volta il ciociaro Luigi Mantegna (2-72-2) che detiene il record delle sconfitte tra gli italiani in attività. Lui assicura che si diverte e di non sentire i 42 anni. Non voglio commentare. Per Castellucci è il test prima di battersi col barese Francesco Lezzi (10-13-2), 29 anni, al terzo tentativo, per il vacante tricolore di categoria.
Il piuma livornese Jonathan Sannino (8-0-1), dalla boxe intelligente, purtroppo poco attivo, dovrebbe superare Vincenzo Eroe (0-1-2), 30 anni, siciliano di Avola che nello scarso record, vanta un pari con Mauro Forte, già campione italiano ed elemento di qualità.
Spazio anche a due massimi stagionati. Si tratta di Ivan D’Adamo (2-1-1) di 38 anni, laziale di Cassino e di Andrea Pesce (5-5-3), tatuatissimo romano di 33 anni, che ha la particolarità di aver debuttato nel 2012 da welter (67 kg. circa) battendo lo slovacco Julio Rafael, due anni dopo sale nei superwelter contro Moncelli, dal 2015 al 2017, oscilla dai medi ai mediomassimi, fino ai cruiser. Dal dicembre scorso, figura da massimo e come tale ha battuto il georgiano Alex Lepsveridze, mentre lo scorso maggio a Roma, ha impattato contro Sergio Romano (10-10). Vedremo chi la spunterà. La riunione verrà ripresa dall’emittente Fight Network sul digitale terrestre 62 con inizio verso le 21.