La carriera professionistica di Maurizio Stecca iniziò la sera dell’1 dicembre 1984 a Milano con un successo prima del limite. Il nuovo corso pugilistico del pugile di Sant’Arcangelo di Romagna si avviò con ottimo auspicio dopo i trascorsi dilettantistici di primo piano, al limite dei pesi gallo. Con la maglietta, infatti, oltre a primeggiare in alcuni tornei, divenne campione italiano per tre anni di seguito, nel 1979 a Fano, nel 1980 a Terracina e nel 1981 a Grosseto; nel 1982 conquistò la medaglia d’oro ai campionati europei junior di Schwerin, nell’allora Germania orientale, e nel 1984 salì sul podio più alto alle olimpiadi di Los Angeles, in California. Con la nascita del quarto organismo mondiale, denominato World Boxing Organization, originato dalla scissione provocata all’interno del WBC, per lui si aprì direttamente l’uscio che gli permise l’accesso all’inaugurale campionato mondiale dei pesi piuma e, nel gennaio 1989, a Milano, affrontò e sconfisse in sei riprese il dominicano Pedro Nolasco, già superato con decisione nella semifinale olimpica, diventando il primo campione iridato della neonata sigla mondiale. In giugno, sempre nel capoluogo lombardo, respinse nel nono tempo il venezuelano Angel Mayor, ma in novembre, nella sua Rimini, incappò nella potenza dello statunitense Louie Espinoza, già titolare mondiale WBA supergallo, cedendogli il primato nel settimo round. Maurizio si riprese la vacante cintura mondiale WBO piuma nel gennaio 1991 a Sassari, dopo aver travolto nella quinta sessione il dominicano Armando Juan Reyes. In giugno si affermò ai punti sul messicano Fernando Ramos ed in novembre obbligò all’abbandono l’inglese Tim Driscoll. Nel maggio 1992, a Londra, consegnò la corona mondiale all’inglese Colin McMillan dopo 12 riprese. In dicembre viaggiò in Francia e tolse la cintura europea piuma al transalpino Fabrice Benichou con verdetto ai punti. Nel 1993 andò oltralpe tre volte: lasciò il titolo continentale a Herve Jacob a causa di una ferita, lo riprese dallo stesso avversario per fuori combattimento e, ancora una volta a seguito di una ferita, lo perse a favore di Stephane Haccoun. Inattivo per un anno, Maurizio tornò sul ring nel marzo 1995 e tolse il titolo italiano superpiuma al lombardo Athos Menegola dopo 12 riprese. Lasciò la boxe agonistica dopo 53 incontri: 49-4-0.
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