AttouFiordigigliodi Giuliano Orlando

C’è sempre la prima volta. In sette anni di attività professionistica, Orlando Fiordigiglio (27-1), napoletano di nascita, il primo luglio 1984 a Torre del Greco, residente ad Arezzo dal tempo delle elementari, non aveva mai combattuto fuori dall’Italia. Venerdì sera il debutto all’estero in Francia per la corona europea vacante superwelter. Dal 2010 al 2013, una carriera sempre in avanti e una striscia vincente di 21 successi. Il picco nel 2013, l’anno delle conquiste del tricolore a spese di Domenico Salvemini a Castiglion Fiorentino e della cintura Unione Europea contro il corregionale campano Giuseppe Langella finito KO al settimo round in quel di Arezzo, dove Fiordigiglio è cresciuto. Tre difese vittoriose, quindi il giusto riconoscimento dell’EBU che lo sceglie col francese Cedric Vitu, origini rom, a contendersi il vacante europeo superwelter. Mario Loreni vince la concorrenza e porta a Brescia il 13 giugno 2013, la sfida tanto attesa. Il match mantiene le aspettative. Fiordigiglio dopo un avvio equilibrato, prende fiducia e guadagna riprese su riprese. Vitu sembra sul punto della resa, al settimo round i giudici premiano l’italiano in modo netto. Improvvisa e inaspettata la svolta all’ottava tornata. Il transalpino, ritrova energie che sembrava impossibile avere ancora in serbo. Fiordigiglio per due round scambia quasi alla pari, ma al decimo l’italiano appare meno reattivo. Al penultimo tempo la superiorità di Vitu diventa devastante e la decisione dell’arbitro di fermare l’italiano appare più che giustificata. Una grande occasione fallita, che fa ancora più dispiacere, visto che due giudici avevano l’italiano in vantaggio e il terzo la parità. La boxe è questa, gioia e delusione. Il francese, il viso ferito, gli occhi gonfi, alza i guantoni al cielo, mentre lo sconfitto che non reca segni in faccia, scende dal ring col cuore gonfio di amarezza. Nel dopo match, il maestro Meo Gordini, rivela un retroscena forse decisivo: “Orlando – operaio all’ENEL, mentre Vitu vive col pugilato – a un mese e mezzo dal match, cade dal motorino e si incrina la clavicola. Due settimane di terapia della spalla e la preparazione ai minimi termini e questo si paga. Purtroppo al decimo round aveva finito la benzina. Nessuna scusa, onore al francese, un mostro di resistenza e recuperi. Alla fine sembrava avesse appena iniziato, complimenti. Orlando ha perduto una battaglia, ma può vincere la guerra e noi ci crediamo”.

Questa sera, dopo un anno e mezzo di attesa, Fiordigiglio (33 anni), professionista dal 2010, riprova a conquistare l’europeo superwelter. Non sarà più il ring amico di Brescia, rivelatosi amarissimo, ma quello di St. Quentin in Francia, dove risiede il suo avversario, il cosfidante Zakaria Attou (25-6-2), con radici marocchine, 35 primavere, dieci anni di professionismo, esiti non sempre esaltanti, visto che nel record figurano sei sconfitte. E’ la sua prima volta, quindi le motivazioni saranno al massimo. E’ stato titolare dell’ UE, in due occasioni, nel 2015 e la scorsa stagione, cintura conquistata a spese di Emanuele Della Rosa nel settembre 2016 in Francia, dopo aver pareggiato a Roma, contro lo stesso avversario in aprile. Non è un modello di eleganza: boxe spigolosa, furba al limite delle regole. Ha notevole resistenza come dimostra l’unico ko subito nel 2014 per il titolo nazionale, contro l’esperto mancino Frank Haroche. Stavolta trova l’italiano Fiordigiglio, pugile lineare, dalla boxe più elegante ma anche più leggibile. Inoltre, inutile nasconderlo Atou avrà dalla sua il pubblico e l’occhio di riguardo dei giudici.

L’italiano è consapevole del rischio in più, ma questo non lo turba: “Col maestro Meo Gordini abbiamo studiato le caratteristiche di Atou, Spero di poter mettere in atto le giuste contromisure per vincere. Eviterò la disatrazione, grazie ad una preparazione decisamente migliore. Non mi preoccupa combattere all’estero, mi auguro solo di avere equità di giudizio”.

Il manager Mario Loreni a St. Quentin, ricorda: “ Nel giorno della sconfitta a Brescia, affermai che sarebbe diventato campione d’Europa. Questo è il momento e Orlando ha le qualità per farcela L’europeo potrebbe risultare il biglietto da visita per l’America”.

Qualora la spuntasse iscriverebbe il suo nome accanto ai dieci italiani che hanno cinto la corona d’Europa e interromperebbe un silenzio che dura da dieci anni. L’ultimo campione di casa è stato Michele Piccirillo nel 2007, preceduto da Visintin, Mazzinghi, Golfarini, Duran, Antuofermo, Minchillo, Rosi, Leto e Ciarlante. Niente male come qualità.

La sfida verrà trasmessa in diretta su Sportitalia con inizio alle 22.35.

 

Di Alfredo