di Alfredo Bruno

Non è la prima della Scala, ma è pur sempre un gran gala della boxe come ci ha abituato e viziato Davide Buccioni, l’organizzatore che ha smosso, novello Mosè, le acque della nostra boxe professionistica, e a cui ha fatto seguito in pianta stabile la Unicorner. La BBT quest’anno ha organizzato sei riunioni importanti e ha concesso la sua sigla ad un paio di miste nella zona pontina. Avrebbe potuto essere un’annata ancora più corposa, ma un paio di manifestazioni sono saltate non certo per colpa sua. Per questo motivo il Golden Boy romano intende chiudere l’annata nel migliore dei modi per siglare il suo impegno con champagne e caviale.


Il 13 dicembre Buccioni punta decisamente su un binomio di grande richiamo come può essere Daniele Petrucci e il Tendastriscie, grazie anche al fuoco di bombardamento dei media, soprattutto radio e televisione, che per merito suo hanno riscoperto l’importanza e il sapore antico della noble art. L’impianto è capiente e scenografico con una struttura progettata anche per sbizzarrirsi con effetti particolari di luce e suoni. Il protagonista principale è ancora una volta Daniele Petrucci(+22, 9 ko, = 1), che per la sua romanità sta diventando il Totti della boxe, seguito con attenzione anche dall’ambiente calcistico consapevole del movimento a macchia d’olio che si sta sviluppando intorno al mondo dei guantoni. “Bucetto”, come ormai è chiamato affettuosamente Daniele, ha una derivazione lontana dal ring, come può essere la fortuna nel gioco di qualsiasi tipo. Ma nello sport praticato dall’idolo di San Basilio la fortuna ha poco spazio, abbinandosi qualche volta alla casualità, infatti quello che conta è la bravura. E di bravura Petrucci, grazie anche agli insegnamenti di Carlo Maggi, che lo ha plasmato quasi fin da bambino, ne ha in abbondanza con miglioramenti in progressione con le difficoltà che si incontrano match dopo match.
Resta ancora scolpito, quasi ad inizio di carriera, nella memoria il suo drammatico incontro al PalaLuiss con Costantin Florescu, considerato nell’occasione un carneade ma poi rivelatosi sui ring canadesi come puncheur al tritolo. Dopo aver subito un conteggio ed essere passato sotto le forche della micidiale potenza dell’avversario Daniele riuscì a ribaltare un risultato che sembrava ormai segnato. Poco dopo si conferma anche sulle 10 riprese superando ai punti in un match tirato Elio Cotena Jr. in una serata fredda all’aperto dentro il campo di pallone di Pietralata, gremito all’inverosimile. “Bucetto” nel 2006 ha l’opportunità di battersi per il titolo italiano vacante e lo fa superando un pugile del valore di Giammario Grassellini, anche lui presentatosi al Pallacorda da imbattuto. Appare ormai evidente che per Daniele non ci sono più  prove o materie, ma solo esami. Contro Cristian De Martinis entra in funzione il Tendastrisce ed è un boom. L’allievo di Maggi mette in riga un altro pugile imbattuto, molto pericoloso per la sua potenza, il titolo italiano rimane saldamente sul suo capo. Il pubblico romano si sta abituando ad assaporare match veri, dove il pronostico rischia di diventare un optional.
Logicamente anche un titolo importante come quello tricolore rischia di diventare stretto e si comincia a guardare in Europa prendendo come antipasto quello dell’UE. Il 24 novembre del 2007 il Palazzetto dello Sport riapre i battenti alla grande boxe con la sfida europea tra due pugili italiani, oltrettutto tra Milano e Roma. Tra Petrucci e Antonio Lauri sono tre riprese incandescenti, con la sensazione del match storico. Per Petrucci stavolta il nickname di “Bucetto” viene stravolto da uno scontro fortuito di teste, sangue che zampilla da entrambi i pugili con relativa interruzione di parità. La categoria dei welter dell’Unione Europea rimane vacante ancora per poco, perché nel marzo di quest’anno il romano si ripresenta al Tendastrisce in una suggestiva serata, organizzata alla perfezione, di fronte all’inglese Craig Watson, un pericoloso ”becco a gas” schivato dai suoi connazionali. Sembra una fotocopia della precedente sfida con Lauri. I due si mettono al centro del ring con un testa a testa dove il minimo spazio viene sfruttato per colpire. Daniele è in grande giornata e al terzo round abbatte il pericoloso avversario. E’ chiamato alla replica, stavolta al Pallacorda, contro un avversario dai trascorsi illustri come l’irlandese Neil Sinclair. Sono 12 round di alta scuola e la vittoria ancora una volta fa l’occhietto al romano.
Sabato al Tendastrisce affronta per il Titolo Internazionale della WBF Domingos Nascimento Monteiro (+ 18, 10 per ko, – 10, = 4), pugile di Capo Verde con nazionalità Lussemburghese. A prima vista il suo record non sembra trascendentale, ma sta in serie positiva con sei vittorie e due pareggi, e allertano soprattutto le ultime vittorie prima del limite su Salvatore Annunziata e  sul quotato Jurgen Haeck, contro il quale ha conquistato il titolo di campione del Benelux. Non sembra un tecnico, ma è scorbutico e potente, concede poco spazio ed è aggressivo. Un pugile da prendere con le molle, anche se Petrucci ha dimostrato di avere la soluzione adatta per ogni tipo di avversario.
La serata avrà un ricco contorno con protagonisti del calibro di Sergey Demschenko, Massimiliano Buccheri, Manuel Ernesti e Davide Dieli, ultimo acquisto, opposti a validi avversari che garantiscono uno spettacolo ad alta tensione con inizio alle 20,30 sotto la regia del Ringannouncer Valerio Lamanna pronto a lanciare il suo fatidico “Si inizia la battagliaaaaaaaaa!”.  

La foto di Monteiro è tratta da www.boxrec.com 

Di Alfredo

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