2out come oggetto avanzato-1ROMA, 19. 12. 2014 – Quella dei leggeri italiani sembra una categoria senza pace, i campioni sembrano cadenzare la loro presenza con regolarità costante da Pasquale Di Silvio, a Manuel Lancia ed eccoci dopo la riunione di ieri sera al PalaEventi di Tor di Quinto riapparire quel Massimiliano Ballisai, considerato fino a due anni fa qualcosa di più di una promessa, ma le sconfitte subite a livello internazionale da Lora e Zamora, piuttosto dure nel loro svolgimento, lo avevano relegato al livello amletico di essere o non essere. Sul ring romano Ballisai ha sciolto vari dubbi e primo fra tutti ha confermato di essere quello di due anni fa, vale a dire un pugile con ambizioni non nascoste soprattutto dopo aver fatto tesoro delle uniche due sconfitte della sua carriera. Manuel Lancia era chiamato a difendere quel titolo conquistato e confermato con due difese dopo una breve e fulminea carriera. Il destro pesante e la sua aggressività nascondevano qualche logica lacuna, che invece è venuta a galla nel match contro Ballisai. Il pugile di Guidonia ha messo subito in evidenza di non gradire il jab sinistro dell’avversario, scagliato per colpire e non per tenere lontano, come in genere si usa. Un jab che trovava la traiettoria giusta anche dalla media distanza ben coadiuvato da un destro prezioso nella sua opera demolitrice. Lancia, che onestamente abbiamo visto un po’ al di sotto delle sue precedenti prove, non ha saputo porre rimedio alla tattica di Ballisai e ha portato un destro isolato, rivelatosi insufficiente per fermare un avversario determinato e concentrato. La sorpresa poi è stata quella di vedere il pugile di Guidonia a corto di fiato già a partire dalla quinta ripresa con un movimento del tronco insufficiente per evitare le serie dello sfidante. Si è arrivati così per gradi alla demolizione avvenuta nell’ottavo round. Per la verità il destro di Lancia in alcune occasioni è arrivato a segno,  ma Ballisai lo ha incassato con disinvoltura replicando quasi immediatamente soprattutto al corpo. I colpi del torinese diventano sempre più precisi diversamente da un Lancia, che sembra quasi rassegnato di fronte alla superiorità dell’avversario. Nel settimo round Ballisai  carica maggiormente i suoi colpi e nell’ottavo round il diretto destro prepara la strada ad un micidiale gancio sinistro d’ incontro. Un colpo che Lancia non ha smaltito e lo si vede dal successivo attacco dell’avversario culminato dal gancio destro che invia il campione nuovamente al tappeto. In pratica il match avrebbe dovuto finire lì. Lancia non ha più birra in corpo e subisce gli attacchi di Ballisai fino a quando l’arbitro Cardullo dice basta. Massimiliano Ballisai è il nuovo campione, dedica la vittoria e il titolo a Rebecca la primogenita nata quattro mesi fa  e a Loredana Piazza, la sua compagna. Dino Orso, il suo allenatore, sempre misurato e con i piedi  ben piantati a terra, vede bene una o due difese e poi rivolgere lo sguardo oltre i confini italiani, ma logicamente tocca a Mario Loreni decidere consapevole di aver ritrovato a Roma un campione. Manuel Lancia dal canto suo ha mostrato coraggio e orgoglio, doti non sufficienti per fermare il Ballisai di ieri. L’allievo di Pino Fiori farà senz’altro tesoro di questa esperienza, non ha saputo variare il suo clichè di boxe contro un avversario che è apparso perfettamente allenato e con le idee chiare.

Negli altri incontri il medio Massimiliano Buccheri superava ai punti  il francese Jonathan Bertonnier; più che positivo l’esordio di Damiano Falcinelli  vincitore prima del limite in due riprese di Danilo Cioce. Non si è svolto invece il match tra i piuma Mario Alfano e Luigi Merico.

(Al. Br.)

Foto di Renata Romagnoli

Di Alfredo