Milena Tronto è la prima campionessa italiana nella storia della boxe professionistica. La riminese del team Cavallari ha conquistato la cintura dei pesi gallo ieri sera (23 dicembre) a Due Carrare (Padova), al termine di dieci riprese entusiasmanti contro la napoletana Angela Cannizzaro. Unanime il verdetto, con tutti e tre i giudici Rutiliani, Fiorentino e Canzian a decretare lo stesso punteggio di 96-94 per la Tronto.

Lo storico incontro, disputatosi esattamente cento anni dopo il primo titolo italiano maschile professionistico, si è tenuto in una cornice insolita, ma suggestiva: il ristorante Re di mezzo, gremito di spettatori. Soddisfatti gli organizzatori della Boxe Cavallari in collaborazione con Padova Ring.

 L’inizio si è rivelato difficile per la Tronto, assai contratta probabilmente per l’emozione («Ho sentito tantissimo l’importanza storica dell’evento, volevo diventare a tutti i costi la prima campionessa italiana», ha dichiarato esausta ma felice dopo il match). Più sciolta la mancina napoletana Angela Cannizzaro (accompagnata dalla manager Esposito e dall’insegnante Silvestri), che nei primi round è riuscita a girare intorno alla riminese, pungendola dalla distanza con azioni efficaci facendo leva sul proprio maggiore allungo e sulle proprie migliori capacità di ‘scherma’. Milena, che fa della potenza e dell’intensità dell’azione le proprie armi sul ring, fatica a trovare la giusta misura dalla corta distanza e a ‘rompere il fiato’.

 Intorno a metà match, dalla quarta-quinta ripresa, il copione dell’incontro comincia a cambiare, e la cintura comincia a prendere la strada di Rimini. Mentre la Cannizzaro è comprensibilmente sempre meno lucida ed efficace, la Tronto – continuamente incitata dall’angolo dal maestro Biagini – comincia a sciogliersi, ed a far valere una preparazione fisica rivelatasi più accurata. Il confronto si mette su un binario tattico a lei congeniale, cioè quello dello scontro a viso aperto dalla breve distanza. Le due contendenti si scambiano un gran numero di colpi, ma è Milena a farsi preferire dai giudici nella seconda metà del match per qualità e quantità delle azioni portate a segno.

 La Cannizzaro non molla di un centimetro (come testimoniato dall’esiguo svantaggio nei cartellini), e per voglia di vincere non è certo da meno della rivale, ma ha probabilmente pagato fisicamente il lungo stop di cinque anni di lontananza dal ring dal 2005 al 2010. Gli ultimi round sono quasi epici, con contenuti agonistici di altissimo livello, che raramente si vedono negli incontri maschili. Il pubblico padovano segue con il fiato sospeso.

 Suona l’ultimo gong, e le due protagoniste si abbracciano dopo aver speso sul ring l’ultima briciola di energia, ed attendono l’incerto verdetto. Alla lettura dei cartellini Milena Tronto si lascia giustamente andare alla gioia, insieme al maestro Biagini ed al manager Cavallari: dopo tanti sacrifici, e dopo aver stretto i denti per 10 round contro un’avversaria di pari livello, è riuscita ad iscrivere il proprio nome nella storia della boxe professionistica italiana, come prima campionessa nazionale.

 Ricco anche il sottoclou dilettantistico, con sei match di buon livello, tutti vinti dagli atleti della Padova Ring.

Ufficio stampa Boxe Cavallari

La foto è di Giovanni Marino

 

Di Alfredo