di Alfredo Bruno
Il PalaLottomatica è stato testimone e scenario di fronte a più di 12mila spettatori di una delle più grosse sorprese degli ultimi vent’anni, forse anche di più, a Roma e in Italia. Oltrettutto è stato scenario di una disfatta che ci riguarda per molti versi simile a quella subita da Nino Benvenuti contro Carlos Monzon. L’argentino si rivelò poi un grandissimo campione, ma era già considerato in patria pugile pericoloso e da accettare con le molle. Quel discorso non valeva però per Johny Jensen, illustre sconosciuto, sceso in Italia e scelto dagli organizzatori per una difesa dell’Europeo volontaria.
Il primo round sembrava dare loro ragione. Jensen era intimidito dall’ambiente, da una città grande come Roma, lui che proviene da un paesino della Danimarca, dove le grandi città sono popolate come un quartiere della Capitale. Trovarsi continuamente sotto i flashes e i riflettori sembrava averlo paralizzato da come si è presentato nel primo round dove Vincenzo dettava legge facendo intravedere prossima la soluzione prima del limite.
La soluzione prima del limite è avvenuta, ma a parti invertite. La sicurezza gioca brutti scherzi e bisogna cominciare a considerare, grazie a Sylvester Stallone, che nell’animo di ogni pugile alberga il “Rocky” di turno. Il destro disperato scagliato da media distanza è arrivato in tutta la lunghezza dritto sulla mascella di Vincenzo. Un colpo non bello esteticamente, sparato con rabbia e disperazione, ma il movimento della testa è stato inequivocabile. Cantatore aveva accusato e abbassato completamente le braccia. E’ arrivato subito dopo un gancio destro micidiale, e questo per noi è stato il colpo decisivo, che ha provocato la caduta lenta e inesorabile accompagnata da altri quattro colpi, l’ultimo dei quali quando il campione era accasciato al tappeto, del tutto gratuito scagliato forse per scaricare adrenalina e rabbia.
Il match è racchiuso in cinque drammatici minuti che da soli faranno scorrere chilometri di inchiostro e polemiche, che sembrano sempre tener compagnia a Vincenzo, personaggio amato e odiato, un po’ come avveniva con Giulio Rinaldi negli anni ’60. Abbiamo visto Bob Logist e Enza Jacoponi, massimi esponenti dell’EBU, visionare in continuazione il filmato del match, forse intravedendo qualche irregolarità soprattutto con il pugile a terra. Probabilmente verrà ufficializzata dall’ EBU una rivincita con titolo in palio. Qualche considerazione a freddo bisogna pur farla.
Non vorremmo far la parte delle Cassandre ma il tremendo match con Alexander Gurov qualche strascico nel fisico di Cantatore deve pur aver lasciato. Soprattutto nei primi cinque round quando ha dovuto incassare l’inenarrabile. Poi è uscito fuori l’orgoglio, una preparazione perfetta, che gli hanno dato la possibilità a quasi 37 anni di ribaltare una situazione drammatica. In quel match il viso di Vincenzo era la radiografia delle sofferenze che aveva dovuto subire. Sarebbe stato il caso di aspettare ancora un po’ per smaltire definitivamente la durezza di quel match. Alla venerabile, per un pugile, età di 37 anni al fisico, sia pure statuario, non si può chiedere più di tanto. Un altro errore, dei ma e dei se è piena la storia dell’umanità, è stato quello di aver scelto per la difesa volontaria dell’Europeo dei cruiser un pugile imbattuto. D’ accordo si trattava di vittorie con pugili sconosciuti tranne quella sull’americano Lou Del Valle, atleta di grande esperienza, ma si trattava pur sempre di un pugile senza macchia e quello che più conta “affamato” di gloria e di sogni proibiti. Oltrettutto bisogna tener conto, e la storia pugilistica ce lo insegna, che la Danimarca ha una grande tradizione nella noble art e i suoi atleti hanno la caratteristica principale di una solidità fuori del comune. Forse sarebbe stato meglio scegliere un pugile più esperto, ma ammorbidito fisicamente da qualche dura sconfitta, come è facile che avvenga tra gente che pesa 90 chili. Son tutte cose su cui conviene meditare e per ora ci lasciamo con il “Non è finita qui” lanciato come sfida e promessa da Cantatore al microfono di Mario Mattioli.
Negli altri incontri Claus Bertino, un massimo danese con chiare origini italiane ha battuto per kot in due round Anton Simeonov; il supermedio Maurizio Lovaglio si è imposto a sorpresa per kot 2 su Gianluca Tamburrini; buona la prova di Emanuele Della Rosa che ha costretto all’abbandono nella quarta ripresa Hicham Nafil e infine il medio Emanuele Blandamura ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione ai punti di Ben Lally.
Caro Marco non ci sei andato tenero.Il collega aggredito è una bravissima persona che giornalisticamente ha aiutato il pugilato e tanti altri sport con poco richiamo sui media.Io non discuto Cantatore dal lato tecnico, ma il suo gesto lo stigmatizzo duramente come antisportivo.
alfredo bruno
ieri ho sentito che Cantatore ha tentato di aggredire un giornalista sessantenne negli spogliatoi, e Mattioli (che non gli è mai stato contro), gli ha detto che è il caso che molli la boxe, visto che con la boxe Cantatore ha dimostrato di non c’entrare nulla.
Grande Cantatore, oltre che presentare un vergognoso ricorso dopo aver fatto la figura da scemo, visto che le ha prese sul ring cerca di picchiare un vecchio….
Schifo, schifo, schifo.
Per fortuna che c’è gente come Vidoz, che oltre ad essere un eroe del ring ha anche adottato 3 bambini che vivevano in estremo disagio, e Sarritzu, un altro eroe del ring.
La Boxe è lo sport che può dare l’esempio, è lo Sport del Riscatto ed è davvero lo Sport a cui tutti gli altri sport aspirano, gente come Cantatore con tutto questo non c’entra un cazzo.
Auguri di Buon Natale a tutti.
allora che si faccia Cantatore vs Tuiach, visto che Cantatore il titolo l’ha perso da pagliaccio, e quindi che dimostri cosa vale rispetto ad un altro italiano, più giovane e più determinato, e che soprattutto non ha gesti teatrali come Cantatore, che nascondono un livello tecnico infimo.
E Cantatore voleva sfidare Antonio Tarver….
Deve ancora maturare. Bisogna vederlo con pugili più forti e importanti.
date la chance europea a Tuiach!
Per quanto riguarda Hatton e Mayweather parliamo di due fuoriclasse. Parliamo anche di altri pesi: non si può fare un paragone. Concordo con Max. Cantatore è importante al livello di immagine e organizzativo. Ma il pugilato italiano ha attualmente altri campioni che meritano considerazione. Ricordiamoci che il movimento italiano è composto da circa 5000 pugili tra dilettanti e professionisti. Sono tutti importanti e meritano rispetto.
beh… che dire, probabilmente un match alla portata…. la troppa sicurezza, sono stati i motivi del tragico epilogo, io personalmente ho rivalutato l’atleta Cantattore nell’incontro con Gurov “un incontro di altri tempi” …mi dispiace per l’atleta, mi dispiace per il pubblico, mi dispiace per tutti gli addetti ai lavori, meritavano tutti, di più, confido in Vincenzo e mi auguro che “non finisce quì”
il destro è arrivato su un errore di Cantatore, che ha attaccato sbracciando come un dilettante prima serie.
Dateci Tuiach o qualche atleta nuovo, basta con questi atleti raccomandati.
Ah, il match dell’europeo Cantatore l’ha rubato, ricordiamoci testate da lui date e quantità industriale di botte prese.
Mi riguardo Hatton vs Mayweather, almeno vedo vera boxe, Cantatore rispetto a loro sembra non faccia nemmeno lo stesso sport.