di Silvia Filippi

studentiL’A.S.D. Interpolis_boxe di Ladispoli, nasce con l’utopia di rispondere ai troppi episodi di violenza che popolano con frequenza crescente anche cittadine come la nostra.  Interpolis_boxe  è un progetto indirizzato prima di tutto ai giovani, che sembrano essere oggi le categorie più deboli , emarginati dalla sicurezza di un lavoro stabile, anche se nella sua concezione di mobilità, continuamente sbalzati senza una direzione certa, fattore questo  che causa una sorta di ripiegamento in sé unita ad una non volontà di sognare e di creare e che nella violenza trovano, a volte, l’unico modo di esprimere un disagio esistenziale altrimenti insopportabile.


L’idea che si vuole promuovere è l’inserimento, peraltro già attivo in diverse realtà cittadine, della disciplina pugilistica all’interno degli insegnamenti didattici come percorso di formazione atletica e di crescita individuale e culturale. Numerose sono le testimonianze attraverso cui perveniamo alla consapevolezza che lo sport è uno dei veicoli di integrazione più forti ed efficaci tra individui, anche di etnie diverse.
 Parlare di integrazione significa innescare dinamiche complesse in seno alla società moderna, che continuamente appare impegnata nell’ostentazione di una perfezione apparente senza contraddizioni, compressa nei suoi squilibri esistenziali dove le giovani generazioni perdono il senso del limite, causato dalla disgregazione di modelli educativi ancora impostati sulla rigidità e sulla paura della contaminazione tra persone, la paura di conoscere e scontrarsi con le tante realtà sotterranee che popolano ogni giorno le nostre città.
 Realtà costruite in quartieri disagiati, impoveriti economicamente e ridotti a carceri aperte dove il valore della vita perde significato a vantaggio di un guadagno economico ottenuto con le armi dell’aggressività e dell’illegalità; realtà di ragazzi che vivono sui marciapiedi, ai margini della cosiddetta società civile, o che abitano mondi virtuali dove si perde l’identità rapita da un nick name , realtà apparentemente stabili incentrate su rapporti falsati, rivolti esclusivamente al prestigio del potere, dove esplodono laceranti le divisioni tra individui che sfociano negli articoli di cronaca, nelle storie di delinquenza in cui gli attori coinvolti appartengono a famiglie benestanti, che si dice inspiegabilmente cadono in situazioni di tossicodipendenza,  atti di vandalismo, bullismo e razzismo immotivato nei confronti di chi semplicemente commette il reato di non condividere gli stessi ideali, valori, le idee politiche o sessuali.
A volte una piccola differenza  nell’essere è sufficiente ad innescare una forma di violenza, a far alzare le mani, in certi casi proprio nulla solo un una forma di assuefazione all’avere, o meglio al non avere  modelli sociali di riferimento idonei , a far scattare un meccanismo perverso ed è proprio come prevenzione che si vuole agire usando lo sport , il pugilato, per combattere questa condizione di non integrazione , facendo sì che ad ogni gesto fisico preceda una riflessione mentale, cerebrale come ogni colpo durante un combattimento.

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 In questo contesto assume una rilevanza particolare la figura dell’allenatore, il Maestro,  colui che insegna e persegue questo fine attraverso le parole e le azioni, riuscendo non solo all’interno della palestra ma nei percorsi della vita ad essere testimone tangibile dei suoi insegnamenti tramite il proprio comportamento, con le sue azioni, perché lo sport è la palestra della vita, dove si impara quotidianamente attraverso l’esercizio fisico, la dedizione e soprattutto il sacrificio, a conoscere il proprio corpo imparando i propri limiti, magari riuscendo a superarli in senso positivo migliorandosi nel rapporto con se stessi e con gli Altri.
 Il Maestro si identifica con la figura dell’educatore, andando spesso a sostituirsi con quella paterna, con la responsabilità di trasmettere valori importanti e fondanti per i suoi allievi e di doverlo fare con coerenza e correttezza. Il Maestro deve insegnare il valore di una sconfitta riuscendo a presentarla come una vittoria morale, aiutando il ragazzo a trovare in se i motivi della sconfitta abituando l’allievo a valutare la prestazione e non il mero risultato, affrontando insieme un percorso psicologico e motivazionale , nonché fisico ed atletico, che instaura un rapporto di rispetto e complicità tra istruttore ed allievo che innalza il valore dei due che imparano reciprocamente e allo stesso modo si migliorano nella conoscenza, perché anche l’allenatore in un certo modo  rimane un allievo che mantiene il suo desiderio di confrontarsi con nuovi stimoli come ne produce la vita.

Di Alfredo

10 pensiero su “A Ladispoli nasce Interpolis Boxe”
  1. Scusami non avevo visto l’invito tienimi aggiornata..mafari mandami un recapito…Silvia

  2. ciao Silvia sono Lidano volevo invitare te e tutto il tuo seguito alla conferenza stampa che si terra a Latina sabato prossimo (21 febbraio 2009) alle 11 per il dettaglio inviami una tua e mail o della tua associazione così ti inoltro l’invito ciao lidano
    lidanoaugusto@alice.it

  3. ti ringrazio dei consigli preziosi. in effetti ho gia redatto un progetto dettagliato dell’iniziativa con descritte una serie di attivita collaterali che se affiancheranno alla disciplina pugilistica. Interpolis_boxe e un progetto piu ampio che investe anche percorsi d’integrazione legati alla promozione della cultura multietnica attraverso lo sport. Ho gia preso contatti con il presidente del comitato regionale e nel progetto sono evidenziate figure come mediatori culturali, educatori e personale per il recupero psicopedagogico di chi vive in una condizione di violenza o emarginazione. Il mio sogno e di creare una citta -interpolis citta internazionale – dell integrazione attraverso lo sport il cammino e lungo ma ho tanta voglia e ringrazio chiunque mi sostiene fornendomi consigli e critiche che aiutino a crescere.

  4. l’importante è trasformare ciò che desideri in un progetto articolato il pugilato nella forma dilettantistica e meglio nella sua forma amatoriale può essere presentato come strumento tecnico che deve però disporre di un equipaggiamento di tipo comunicativo e formativo nell’aspetto psicosocioeducattivo. poi devi avere al tuo fianco almento del personale qualificato non solo un tecnico dello sport ma o uno psicologo o un sociologo o un educatrice che grede nell’idea che queta disciplina nella sua forma amtoriale può essere d’aiuto ad una ctegoria di ragazzi poi fatti un giro nella palestra della pacinotti ovvero Istituto di roma dove da tempo è attivo un progetto che si chiama pugilato educativo scolastico inserito nei giochi sportivi studenteschi nella provincia di roma, poi contatta la Iuppa responsabile per il comitato regionale del lazio del settore giovanile e anche lei ha avviato in una scuola elementare la stessa iniziativa. le cose importanti sono una equipe multidisciplinare composta da due tecnici della disciplina due o tre dell’area psico sociale e un qualcosa di scritto che formalizza gli obiettivi ed i tempi

  5. Si che lo sto mettendo realizzando. Ho già preso contatti con la Federazione Pugilistica, che sta sostenendo questa iniziativa e con gli enti scolastici della mia cittadina Ladispoli, ma i politici di carta che abbiamo ancora non rispondono del resto sarebbe il paradiso se un’idea che vale in questa Italia di raccomandazioni andasse subito in porto, comunque sia io continuo con la mia battaglia e ringrazio tutte le persone che anche con un pensiero o una parola mi sosteranno.

    Il presidente di Interpolis_boxe

  6. si ho letto, ed il discordo fila …..ma il progetto che intendete, lo avete sviluppato nelle sue parti? presentato agli uffici competenti e dagli stessi accolto?, siete entrati già in qualche scuola?….come vi state muovendo. Se quanto avete scritto lo state mettendo già in opera con tanto di azioni a cui seguiranno col tempo risultati allora va bene state facendo una cosa meravigliosa ciao

  7. Sicuramente è un progetto bellissimo anche sotto il profilo integrativo mi sembra molto interessante e penso che ci volesse in una cittadina come Ladispoli un progetto di questa levatura.Un commnento particolare va alla presidente che si sta muovendo per promuovere questa realtà con valori che oggi si danno per scontati o nemmeno esistono più in una società fondata sul consumismo.

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