_DSC0055 come oggetto avanzato-1 _DSC0502 come oggetto avanzato-1La formula appare oltre che rinnovata anche azzeccata e forse per la prima volta le 5 riprese sembrano coinvolgere ancora di più il numeroso pubblico accorso al PalaVespucci per assistere alla seconda giornata delle World Series Boxing 2017. L’Italia Thunder supera il Morocco Atlas Lions per 3 a 2 grazie al supermassimo Guido Vianello decisivo con la sua brillante vittoria sul tenacissimo Arjaoui. L’organizzazione è apparsa ancora una volta ottima e senz’altro anche questo ha contribuito al successo di una manifestazione che pian piano fa crollare le barriere della diffidenza alimentata da qualche “nostalgico”.

Si parte con i 52 kg dove il sardo Gianmario Serra, gemello di Federico che ha combattuto contro gli inglesi, ha l’ingrato compito di doversela vedere con Daara, pugile di grande esperienza e di buona quotazione con alle spalle brillanti prestazioni ai mondiali di Baku e alle Olimpiadi di Londra. Per il sardo si può dire un esordio nella scena internazionale, ma soprattutto per le cinque riprese. Non si guarda per il sottile e gli scambi rabbiosi strappano gli applausi. L’iniziativa è di Daara, Serra replica con efficacia, ma non può nulla di fronte ad un avversario efficace e smaliziato ed esce sconfitto per 3-0 (46-49; 46-49; 47-48).

E’ la volta dei 60 kg con l’esordio, si fa per dire visto che parliamo di una grande promessa del nostro professionismo, di Michael Magnesi in questa competizione, una ribalta internazionale per certi versi più importante dei vari titoli che riempiono la galassia dei pro. L’avversario è di tutto rispetto visto che parliamo di Mohammad Hamout, ottimo protagonista alle Olimpiadi di Rio dove al secondo match diede filo da torcere al cubano Ramirez che conquisterà la medaglia d’oro. Non c’è studio perchè i due improntano il match sulla forza e sulla resistenza. Il marocchino è valido anche tecnicamente e colpisce per linee interne, mentre Magnesi vede “parati” molti colpi dalla guardia stretta dell’avversario. Un match che appare in salita per il nostro fino a quando nel secondo round un gancio micidiale scuote l’avversario e il pubblico che si entusiasma. Hamout va al tappeto e quando si rialza deve fronteggiare oltre al rivale la paura di quel destro che sembra un martello. Il match in pratica finisce lì, perchè Magnesi ha la personalità e le qualità giuste per farsi largo nel punteggio con 49-45; 48-47; 48-46 a suo favore.

L’applauso del pubblico si sposta quindi verso Vincenzo Mangiacapre, bronzo alle Olimpiadi di Londra e fermato dalla sfortuna a Rio, che se la vede con il belga di origini marocchine Anas Messaoudi. Stavolta i favori del pronostico sono decisamente a favore del pugile campano. Mangiacapre con la sua boxe caratteristica, ormai un marchio di fabbrica, concede molto allo spettacolo e qualcosa al rischio di incassare di tanto in tanto qualche colpo forse evitabile. Il match fila via liscio senza sussulti sotto il controllo di un Mangiacapre che vince in scioltezza come indica il punteggio 50-45, 49-46, 49-46.

Valentino Manfredonia se la vede con l’egiziano Abdelrahman Salah anche lui come il nostro reduce non fortunato da Rio. Per il napoletano è un match difficile contro un avversario più attrezzato fisicamente e apparso in alcune occasioni più veloce. Il destro di Salah è un’arma a cui il nostro non trova rimedi. Manfredonia appare contratto e sembra sbloccarsi solo negli ultimi due round (47-48; 46-49; 46-49). Si torna quindi in parità.

Tocca a Guido Vianello il penalty decisivo nei supermassimi. Mohammed Arjaoui è un avversario tutt’altro che facile e oltrettutto ha una vasta esperienza internazionale come testimoniano le ultime tre Olimpiadi e i due mondiali disputati. Pugile indomabile e scaltro cerca subito di confondere le idee al nostro in possesso di una boxe lineare dove il maggiore allungo raccoglie “punti”. Il match è equilibrato e il punteggio sembra sempre in bilico fino a quando un perfetto montante coglie impreparato Arjaoui che “rotola” al tappeto. Il marocchino si rialza ma viene nuovamente colpito per un secondo conteggio in piedi. Vianello è ormai padrone della situazione, mostrando una buona condizione di forma. Si pensa ad una vittoria netta per il nostro e invece salta fuori un verdetto per split decision 46-48, 49-45, 49-45, che ci lascia perplessi, ma va bene ugualmente, perchè portiamo nel nostro carniere un’altra vittoria, mentre la Francia segna il passo ad opera degli inglesi da noi battuti. il 9 marzo a Le Cannet (Francia – Salle de la Palestre) ci attende la sfida con i France Fighting Roosters.

Buon pubblico con la presenza di figure istituzionali e di Andrea Locatelli, candidato alla presidenza FPI, ma a calamitare le attenzioni maggiori è la presenza dell’on. Luigi Di Majo (Movimento 5 Stelle), tifoso di Guido Vianello e assediato dagli inevitabili selfies.

(al. br.)

Foto di Renata Romagnoli

 

Di Alfredo