Roberto Bassi come oggetto avanzato-1di Gigi Mancini

A distanza di 16 anni dall’ultima volta, il Piceno torna sul gradino più alto del podio del pugilato italiano. Il testimone passa da Christian Giantomassi, campione italiano professionisti Supermedi nel 1999, a Roberto Bassi e lo fa nel modo migliore: sabato 10 gennaio ad Arezzo il 32enne sambenedettese si è laureato campione nei Supermedi mentre al suo angolo sedeva proprio l’ex olimpionico ascolano. Il trofeo arricchisce entrambe le bacheche: quella della boxe rivierasca e quella delle Cento Torri. Sì, perché in barba alla definizione della boxe come ‘sport invdividuale’, il successo centrato nello scorso weekend da Bassi al Palacaselle è più che mai frutto di un formidabile gioco di squadra e affiatamento tra atleta e maestro. Da una parte Christian Giantomassi, leggenda della boxe ascolana con due titoli italiani da dilettante e uno da professionista, un bronzo ai campionati europei, un quinto posto mondiale e la partecipazione alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Dall’altra Roberto Bassi, boxeur sambenedettese reduce da una promettentissima esperienza tra i dilettanti (oltre 90 match con l’80% di vittorie) ma anche da uno stop forzato (a causa di un infortunio) di quasi un anno. Giantomassi ha ‘accolto’ Bassi nella palestra di famiglia Olympia di Campo Parignano, ad Ascoli, nell’agosto 2013, avviando da una lato un percorso di recupero fisico e dall’altro di preparazione all’importante appuntamento di inizio 2015. Dopo una serie di match di avvicinamento al titolo professionistico dei Supermedi, finalmente è giunto il momento clou: sul ring del palas aretino, sabato sera Bassi era atteso dal triestino Fabrizio Leone del team giuliano ‘Ente Porto’. I giudici hanno attribuito la vittoria ‘ai punti’ al sambenedettese senza alcuna esitazione. «Match perfetto» hanno commentato gli addetti ai lavori e anche i commentatori tv di Italia Uno, il canale che ha trasmesso l’incontro. Questo il commento a caldo del neo campione: «Dedico questa vittoria a mio fratello Michele, che ci ha lasciato nel 2008. Al cimitero, davanti al suo nome, gli promisi di raggiungere questo obiettivo e ce l’ho fatta». «Per quanto riguarda il match non posso non ringraziare il mio maestro Christian – prosegue -. La distanza delle 10 riprese è massacrante e per me era una novità: solo un pugile navigato come lui poteva prepararmi per una sfida del genere. Ha avuto tantissima pazienza con me e insieme abbiamo fatto grandi sacrifici allenandoci anche nei giorni di festa». «E’ una grande soddisfazione anche per me – dice Giantomassi -. Si tratta del primo risultato importante da allenatore. Sono felicissimo non solo per la vittoria in sé ma anche e soprattutto per come Roberto ha combattuto. L’avversario tecnicamente non era impeccabile ma poteva essere pericoloso e tentare di chiudere il match per ko, quindi andava contrastato con intelligenza. Roberto l’ha avuta ed è rimasto concentrato al 110%. Questo è un suo grande punto di forza. Ora dobbiamo prepararci per la difesa del titolo, poi alzeremo l’asticella: raggiungere l’Europa non è impossibile e lui ha ancora ampi margini di crescita».

Gigi Mancini

 

Di Alfredo