di Giuliano Orlando

Che paura! E’ mancato poco che sul ring di Maddaloni, nel casertano, gli USA rovinassero la festa all’Italia Thunder, in retta d’arrivo per i quarti nel ruolo di prima nel Girone A. Dopo tre incontri, gli ospiti erano avanti 2-1 e la sfida tra il romeno Juratoni e l’ecuadoreno Delgado nei medi non si presentava per nulla facile. Il debutto in Germania del vice campione d’Europa nei medi non aveva incantato. Battuto nettamente da Radovan elemento in crescita come ha dimostrato nella recente prova in Argentina, battendo il locale Lebensztajn in modo netto. L’inizio del confronto col più alto americano confermava i timori, che per fortuna duravano meno di un round. La maggiore fisicità di Bogdan, comunque più pimpante, continuo e preciso del precedente match, cancellavano i dubbi e ripresa dopo ripresa, costruiva la larga vittoria. In precedenza il talento filippino Barriga, confermava i continui progressi e il tasso tecnico alto di rendimento, battendo il minimosca cinese Lu Bin, successore di Zou  nei 49 kg. campione nazionale e titolare ai mondiali di Almaty lo scorso anno. Per batterlo il filippino ha usato pugni e cervello, attuando la tattica del tocca e fuggi, che rende se hai qualità notevoli. Barriga ha vinto tutte le riprese, ma questo cinese è tipo tosto e da tenere d’occhio. Purtroppo, alla bella prova di Mark, seguivano le prestazioni deludenti di Crudetti nei gallo e del serbo Stankovic nei 64 kg. Il laziale, campione italiano professionista supergallo, ha confermato la mancanza di fantasia e lo scarso adattamento ai ritmi sui 5 round. Non è stato difficile per il più giovane e furbo Fulton tenerlo sotto tiro, con colpi volanti e abili tenute. Il verdetto di misura non esprime la differenza tra i due, in quanto la generosità se non è al servizio dei colpi, non può pagare. Per il serbo, l’interrogativo è capire dove è finito l’atleta visto nella stagione precedente.  Il passaggio nei superleggeri ci ha consegnato un pugile flaccido, incapace di quelle reazioni a cui ci aveva abituato, stanco dopo due round, che si affida all’orgoglio, l’unica caratteristica che gli resta, ma finisce ogni round in apnea. Il dominicano Adames, 19 anni e un fisico  longilineo lo ha battuto sul piano dello scambio, terreno un tempo tutto per Stankovic. Non essendo dei tecnici, non possiamo sapere il motivo del calo, che gli è costato tre sconfitte su tre incontri. Di certo, con tale rendimento, meglio tenerlo a riposo. Come già accaduto spesso, il ruolo di salvatore del confronto è affidato a Clemente Russo, capitano e non solo della squadra. Il campione del mondo era reduce dall’ingiusta sconfitta in Ucraina lo scorso dicembre a Brovary, contro il modesto bielorusso Karneyeu, premiato per meriti misteriosi. Anche se è onesto dire che quel Russo era decisamente fuori condizione. Stavolta con altre motivazioni e una forma più che accattabile, ha non solo strabattuto il giovane e prestante Temple, campione USA , imponendogli un paio di conteggi, ma ha divertito il pubblico e soddisfatto Damiani, che ha ritrovato il pugile che ha nel DNA talento, istrioneria e intelligenza fuori dentro il ring. Oltre a riflessi eccezionali. Chi non condivide ha solo invidia. Vincendo, ha dato il terzo punto e i tre punti indispensabili all’Italia per restare davanti all’Ucraina. Ma non è finita, anche se si è conclusa la fase dei playoff di qualificazione. Restano i recuperi, che si esauriranno solo il 12 marzo, con Algeria-Italia (Girone A) e Russia-Cuba (Girone B). Mentre l’8 marzo la Germania ospita l’Ucraina. Per il team italiano la vittoria è d’obbligo per mantenere la vetta. Un punto non basta e la trasferta non è per nulla facile, in quanto l’Algeria nelle categorie in cui ci affrontano, hanno il meglio. Sono le stesse di Maddaloni, facilitati dal forfait contro l’Ucraina di sabato scorso, per cui conteranno su elementi freschi. I nord africani possono contare su Flissi (49) vice campione del mondo, sul gallo Brahimi, nei 64 l’esperto Chadi, il medio Samoudi e il massimo Bouloudinats il migliore algerino della categoria. Damiani dovrà fare affidamento ancora a Barriga, in quanto l’irlandese Barnes ha una boxe che favorisce l’incontrista algerino, nei gallo ci sarà il francese Djelkhir un duro, nei superleggeri De Donato è la scelta, vista la condizione di Stankovic, nei medi giocoforza puntare su Juratoni, visto che Quigley (Irlanda) titolatissimo, si è dimostrato un fantasma. Infine nei massimi sarà il magiaro Szello a misurarsi con il quotato Bouloudinats e potrebbe essere il match decisivo per la vittoria.

Al termine della decima tornata, nel girone A, l’Argentina è matematicamente esclusa, l’Algeria anche se ancora non è stato emesso il risultato contro l’Ucraina è praticamente fuori gioco. Restano le quattro promosse, Usa e Germania sono quarta e terza, mentre Ucraina e Italia restano ancora in ballo.  Nel girone B tutto fatto o quasi. Cuba prima, Kazazistan seconda e forse l’Azerbajan terza. Il dubbio sta nel risultato tra Russia e Cuba. Se Cuba passa a Mosca i russi restano dietro, mentre la vittoria li proietterebbe al terzo posto. Ipotesi, non altro, Nei confronti dell’ultimo turno, il Kazkistan ha fatto debuttare due gioielli di casa, il campione del mondo welter Yeleussinov, premiato dall’AIBA miglior pugile 2013  e l’argento dei mediomassimi Niyazymbetov. Vittorie facilissime per entrambi e il segnale che dai quarti in avanti i campioni in carica non intendono concedere sconti. Come è accaduto a Cuba, bastonati 5-0 dai caraibici. La Russia ha proposto il mancino Omarov, europeo 2011 ad Ankara a spese di Cammarelle, col solito verdetto furto. Un viaggio in Messico per salire sul ring, salutare il pubblico e scendere senza levarsi la vestaglia. Bisbal l’avversario non si è presentato. Infine il bicampione mondiale mediomassimi La Cruz è tornato a combattere a meno di due mesi dal ferimento con una pistola alla coscia. Davvero un fenomeno a meno che l’arma fosse stata caricata a salve. I quarti iniziano il 28-29 marzo (andata) e il 4-5 aprile (ritorno). Per l’Italia la sede è Campione d’Italia, come nella scorsa stagione.

Di Alfredo