Al Palms Casino Resort di Las Vegas non è andata come speravamo o forse ci illudevamo. Nella mega riunione organizzata da Bob Arum la grande speranza degli italiani si è andata a infrangere nella incredibile aggressività di Richard Torrez jr che in pratica non è riuscita a far ragionare il nostro Guido Vianello. Io non credo che Torrez sia un tabù per Vianello, ma quando si sale sul ring le componenti di una sconfitta possono essere varie. Forse la responsabilità di vincere questo match è stata troppo forte per Vianello. I pronostici degli scommettitori davano vincente il californiano, forse nella sua boxe pulita, parliamo del romano, c’erano delle falle che magari occhi più esperti intravedevano. Forse un tipo di allenamento che non si è adattato al match e al momento. Non sappiamo ma verrà fuori intervistando Guido e il suo clan. Torrez jr ha vinto in maniera chiara come dice il punteggio dei tre giudici (97-92, 98-91 e 98-91) e Vianello è sembrato non essere preparato alla carica agonistica che avrebbe dovuto sopportare. Torrez è uno che non dà respiro e non ti fa ragionare. Per certi versi ricorda un po’ il modo di combattere di Rocky Marciano, logicamente in formato ridotto di potenza. Al secondo round Vianello già subiva un richiamo per trattenute e molte volte l’alibi potrebbe essere rappresentato dall’emozione. Difficile capirlo, ma nel III round si è visto un risveglio nel romano che si traduceva in un ottimo V round che sorprendeva l’avversario e lo costringeva anche ad un’affannosa difesa. Poi è tutto evaporato con Torrez che attaccava senza sosta fino alla fine con qualche situazione difficile per Vianello, che comunque si è battuto sempre con coraggio non facendo però scattare quella scintilla per ribaltare il match contro un avversario il cui valore onestamente è ancora tutto da capire anche se imbattuto dopo 13 matches.