di Alfredo Bruno

copia-di-dsc_2629.JPG“Per me questo match non vale per la Coppa Italia, ma è un vero e proprio titolo mondiale”. Un concetto che la dice lunga quello di Vittorio Oi, 33 anni, prima di salire sul ring. All’angolo ha l’inossidabile Carmelo Farris, suo maestro dichiarato dell’Audace, ma idealmente avrebbe potuto esserci anche Silvano Falloni, l’istruttore che nella palestra di Torvajanica gli insegnò l’abc. Oi si è allenato come non mai dal suo rientro dopo dodici anni di esilio fuori del ring. La sua storia ha fatto presa e lo vedremo presto nella “Vita in diretta”, la nota trasmissione condotta da Michele Cucuzza. Il PalaLavinium, moderno impianto, è pieno in ogni suo angolo; sono tutti venuti a vedere Vittorio e c’è anche il sindaco Enrico De Fusco.

Cristian Costarelli, 24 anni, forse capisce di essere capitato nel momento sbagliato, perché le motivazioni che si respirano nell’aria si tagliano a fette. In palio c’è la bellissima Coppa Italia, che campeggia maestosa sul tavolo della giuria, mentre l’emittente Cinquestelle ha solo l’imbarazzo di dove zoommare, logicamente prima di concentrarsi sul combattimento con la telecronaca di Michele La Porta e Armando Rosati. La prefazione come sempre è suggestiva e l’ Inno di Mameli da l’input per iniziare. Il match entra subito nel vivo, ma tatticamente a ruoli invertiti: Oi attacca e Costarelli lo studia. Il ligure forse ha l’ immediata sensazione che si tratta di una serata in salita, anche perché si trova a sciogliere il rebus di un guardia destra che colpisce disinvoltamente con entrambe le mani. Gli uno-due del pometino contengono rabbia e veleno, causati da un allenamento duro, anzi molto duro per un uomo di 33 anni che lavora e ha famiglia. Nel secondo round dopo una manciata di secondi l’epilogo, imprevedibile per la sua fulmineità: il destro di Oi apre la strada a un micidiale sinistro che si stampa nel volto dell’avversario all’altezza della tempia. Costarelli crolla al tappeto e sbatte la testa a terra, per fortuna non in modo pesante. Cerca di rialzarsi, ma barcolla e non ricade per un puro miracolo. Zannoni chiude le braccia a ics per l’inequivocabile gesto del ko. La Coppa Italia dei superleggeri porta una firma ben precisa: quella di Vittorio Oi e gliela consegna il sindaco che sale sul ring con una certa disinvoltura.
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Prima di questo drammatico match hanno fatto da antipasto Massimiliano Buccheri e Sebastiano Corrado Tabuso, pugile veneto chiamato all’ultimo momento per sostituire Gabor Balogh. Buccheri è un mediomassimo di belle speranze, si muove bene sul ring caracollando disinvoltamente sulle gambe con braccia abbassate e scattanti. Il match è stato piacevole nella sua durata delle 4 riprese, anche perché Tabuso sia pure con una preparazione sommaria non ha certo interpretato il ruolo di vittima, reagendo  ai colpi saettanti e precisi del pugile di Casalbruciato. Solo nell’ultimo round quando Buccheri ha schiacciato l’acceleratore il veneto ha avuto un momento di difficoltà.
copia-di-dsc_2599.JPGLa serata ha avuto i suoi ospiti di riguardo in Daniele Petrucci, che sarà il principale protagonista della prossima grande riunione di Davide Buccioni al Pallacorda; in Emanuele Della Rosa, sempre festeggiato dai suoi numerosi simpatizzanti, e Alessio Di Savino, il piuma dell’Esercito che vedremo combattere alle Olimpiadi di Pechino. Prima dei professionisti si sono alternati cinque match in casco e maglietta. Colaceci e Mazzetti sono due ragazzi, ma sul ring si muovono con scioltezza: più vario tecnicamente il primo, più aggressivo il secondo. Mescolate il tutto e avrete un perfetto risultato di parità. Liburdi e De Simone sono due juniores dalla struttura robusta. Liburdi ha un allungo maggiore di cui non approfitta. I primi due round sono favorevoli a De Simone che sorprende con il gancio l’avversario, negli altri due round esce bene il frusinate che lo inchioda spesso all’angolo. De Simone finisce in affanno con un conteggio alle spalle ma con la casella x sul verdetto. Il sinistro di Borgese sembra un incubo ad occhi aperti per Garofalo.  Solo che il pugile di Albano dopo due round non ha più birra in corpo. Garofalo più vario trova la strada per le sue serie costringendo l’avversario a finire in affanno e logicamente con pollice verso. Romito fa il suo rientro dopo un periodo di lontananza. Iacovissi è un guardia destra che usa bene il destro, ma tiene il sinistro incollato usandolo con la bilancia del farmacista. Romito cerca di dare ordine alla sua maggiore iniziativa, ma non va oltre il pari. Tra Guainella e l’abruzzese Trabucco si respira aria di dinamite. Sia il pugile dell’Audace che il suo avversario in guardia destra concentrano le loro forze per la soluzione prima del limite. Nell’ultimo round c’è uno scambio mozzafiato tra i due, ma il richiamo ufficiale subito da Trabucco scioglie ogni dubbio sul verdetto favorevole a Guainella.
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RISULTATI
Dilettanti
Cadetti – Gallo: Colaceci ( ASD Phoenix Gym) e Mazzetti ( Roma Tricolore) pari.
Juniores – Superwelter: Liburdi (A.P. Frosinone) e De Simone ( ASD Phoenix Gym) pari.
Senior – Piuma: Garofalo (ASD Phoenix Gym) b. Borgese (Zompatore Boxe). Welter: Romito (ASD Phoenix Gym) e Iacovissi (A.P. Frosinone) pari. Medi: Guainella (Audace) b. Trabucco (Abruzzo).
Professionisti
Superleggeri: Vittorio Oi (BBT- kg. 64,300) b. Cristian Costarelli (Boxe Promotion 1999 – kg. 63,600)) ko 2. Finale di Coppa Italia Professionisti.
Mediomassimi: Massimiliano Buccheri (BBT – kg. 83,000) b. Sebastiano Corrado Tabuso (Boxe Promotion 1999 – kg. 83,400) a.p. 4.
Arbitri: Casentini (c.r.), Marzuoli, Lamusta, Ramacciotti, Zannoni.
Medico: dott. Emiliano Bonanni.        

Di Alfredo