Giuseppe Di Micco, giovane peso supergallo amministrato dalla manager Rosanna Conti Cavini, e anche uno dei prospect più interessanti nel panorama attuale della boxe italiano. Prodotto della Boxe Priverno dei maestri Giuseppe Marocco e Marco Dominioni, Di Micco è nato e risiede a Sonnino, in provincia di Latina, e proprio lì, presso il campo sportivo “San Bernardino”, il prossimo 10 giugno darà l’assalto al vacante titolo italiano della sua categoria contro il piemontese Daniele Limone. Di Micco, professionista dal 2008, è passato sotto le fila biancorosse dell’organizzazione grossetana l’anno successivo dal suo secondo incontro e attualmente ha messo insieme nove match tutti vinti, in cui ha sempre destato ottima impressione. Nello specifico, ha ottenuto l’occasione di combattere per questo titolo aggiudicandosi un’accesa semifinale lo scorso anno contro un altro guerriero indomito contro il grossetano Luca Maggio.

Ne abbiamo sentito gli umori a pochi giorni dalla grande serata in cui Umberto Cavini e la promoter Rosanna Conti Cavini, in collaborazione con la Boxe Priverno, con l’Amministrazione Provinciale di Latina e il patrocinio del Comune di Sonnino, presentano altri tre match tra professionisti dove saranno impegnati due giovani speranze della manager Monia Cavini, il leggero di Isola del Liri Vincenzo Finiello (contro Marius Racaru) e il compaesano esordiente Paolo Iannucci (contro Florin Chidici), massimo leggero, e il superwelter perugino Valter Fiorucci della manager Rosanna Conti Cavini (opposto a Robert Cristea).

-Giuseppe, finalmente dopo tanta sofferta gavetta eccoci arrivati al giorno che non si dimentica mai, il titolo italiano. Come è il tuo umore?
-Sì, finalmente siamo arrivati al gran giorno che aspettavo da quanto ho incominciato a fare la boxe, sto molto concentrato e determinato, ma tranquillo.

-Come ti sei preparato? Cosa ti consigliano i tuoi trainer?
– Mi sono allenato tantissimo, dalla corsa ai guanti con colleghi forti ed esperti come Vittorio Oi, Pasquale Di Silvio, Vincenzo Finiello, seguito sempre da un preparatore atletico e dal mio maestro. I maestri mi consigliano di stare calmo, studiare bene l’avversario e fare quello che ho sempre fatto.

-Conosci Limone?
– No, non conosco Limone ma mi sono trovato a parlare con gente che lo conosceva e che me ne ha parlato molto bene.

-Sonnino ha già dato i natali a un altro campione italiano, il calciatore Alessandro Altobelli. Che emozione sarebbe essere il secondo?
-Altobelli è stato un grande ha raggiunto grandi traguardi, non penso che stiamo sullo stesso piano, però sono abbastanza soddisfatto gia così.

-Come vive la tua cittadina questo avvicinarsi al 10 giugno?
– A Sonnino è tutta una voce, non si parla d’altro, mi stanno vicino e mi chiedono sempre come vanno gli allenamenti, il peso e mi dicono di vincere.

-Cosa chiedi alla tua carriera?
– Come ogni atleta alla mia carriera chiedo di arrivare più in alto possibile e che questo titolo italiano sia solo un grande inizio.

-Cosa hai da dire alla famiglia Conti Cavini che così attentamente ti sta seguendo?
-Alla famiglia Conti Cavini, ad incominciare da Umberto che in questo momento ha dei problemi di salute e gli faccio i miei migliori auguri di una pronta guarigione, alla mia manager Rosanna Conti, ma voglio estendere il mio grazie a tutti i componenti del team, perché mi hanno portato fino a questo punto, dandomi la possibilità di disputare il titolo italiano in casa, e spero di continuare sempre insieme a loro perchè sono delle persone eccezionali.

Andrea Bacci

 

Di Alfredo