di Alfredo Bruno
fedele-bellusci.JPG

Fedele Bellusci (+ 16, 6 per ko, – 3, = 3) ha conservato il titolo Intercontinentale IBF battendo il georgiano David Makaradze ( + 14, 7 per ko, – 1) per ferita alla decima ripresa. Il  romano, che vanta origini calabresi, si sta specializzando nel superare pugili imbattuti: la sua dura legge ha posto il sigillo prima su Emanuele De Prophetis e poi su Cristian Frias e David Makaradze, questi ultimi per il titolo Intercontinentale IBF.

 A 32 anni è stato ancora una volta un protagonista quasi insospettato, ma dopo la serata di Ostia in piazza Anco Marzio, gremita di spettatori con posti in piedi “quasi esauriti”, il suo nome ora è scandito o scritto a caratteri cubitali. Sergio Cavallari, manager e organizzatore della serata insieme alla Boxe Academy, dopo questa vittoria comincia a guardare oltre per il suo pupillo, come d’altronde aveva promesso in conferenza stampa.
Bellusci quindi dopo aver conquistato Latina si è ripetuto in  un altro importante territorio come può essere il Lido di Ostia,dove la boxe ha antiche e gloriose tradizioni, ma soprattutto dove il XIII Municipio (dal presidente Orneli, agli assessori Onorato e Spanò) ne rivendica la “paternità” grazie alla Boxe Academy di Acilia, società che si sta facendo largo sia tra i dilettanti che tra i professionisti. Manca quindi per ora la consacrazione nel cuore della Capitale, dove è nato e dove lavora in una grande azienda come la Trambus, e nella quale si è esibito l’ultima volta, da illustre sconosciuto, quattro anni fa.
una-fase-di-bellusci-e-makaradze.JPG

David Makaradze, 28 anni, per la prima volta ha combattuto fuori dalla Georgia e per la prima volta è stato sconfitto, ma ha dimostrato che la sua fama di duro, costruita sui ring di casa, non è pura fantasia. La sostanza c’è e se ne è accorto un Bellusci in grande forma che ha dovuto tirar fuori il meglio di sé e qualcosina in più, grazie alla sua serietà d’atleta e ai suoi sacrifici rivolti alla boxe ormai da 15 anni. Il match tra i due superleggeri entra nel vivo fin dai primi secondi.  Makaradze si stabilizza, solido come una roccia, a centro ring e spara colpi minacciosi indistintamente con il sinistro e il destro. Può dare l’impressione di essere lento, ma le sue mazzate si stampano nella figura avversaria alla ricerca di spazi e punti deboli. Bellusci gira al largo, soprattutto dal lato destro, e con una boxe varia accumula punti preziosi nei primi due round. Makaradze non conosce soste e viene sempre avanti: un bel problema che il romano scioglie con un improvviso e perfetto uno-due nel terzo round. Nel quarto round il nostro pugile abbassa la sua mira al corpo del georgiano e dopo l’uno-due, suo refrain tattico, rispolvera il montante destro. Nel quinto round Bellusci accetta lo scambio aperto e il rischio appare in tutta la sua nitidezza quando Makaradze lo chiude con un destro. L’ospite prova anche il montante sinistro con parziale successo. Il match è in salita e Vagni  raccomanda al suo atleta di non accettare assolutamente gli scambi. Questo Makaradze fa onore al suo appellativo di “Robot”: viene sempre avanti e non diminuisce il suo ritmo asfissiante. Il sesto round è duro: Makaradze avanza a piccoli passi e il suo destro coglie frutti preziosi nel volto di Bellusci. A fine round arriva un bel destro di Fedele, che diventa liberatorio e rassicurante per un pubblico in apprensione. Anche nella settima ripresa Bellusci deve incassare colpi duri che riesce ad evitare solo in parte. Nell’ottavo round il nostro schiva il destro e rientra di sinistro con perfetta scelta di tempo. Accetta gli scambi dalla corta distanza dove la sua maggior velocità ha buon gioco anche se sul finire subisce un destro pericoloso. Nel nono round il gancio sinistro di Bellusci percorre una sorta di autostrada. Dopo uno scambio l’occhio destro di Bellusci comincia a sanguinare, ma il georgiano dà l’impressione di un’incrinatura nella sua lucidità con qiualche colpo a vuoto. Nel decimo round Fedele appare concentrato al massimo: tocca ed esce dalla traiettoria avversaria. Dopo uno scambio fiotta sangue il sopracciglio di Makaradze, la ferita richiede l’intervento del medico che decreta lo stop del match. Fedele Bellusci rimane campione tra gli applausi di un pubblico entusiasta, che si complimenta anche con David Makaradze, degno avversario. La boxe segna un altro punto a suo favore.
 Prima di Bellusci si sono svolti due match tra professionisti. Poca storia nel primo tra Matteo Signani e il croato Florin, chiamato all’ultimo momento in sostituzione di Gatti. L’arbitro Lamusta capisce l’antifona e affibbia subito un richiamo a Florin per le sue scorrettezze. Signani parte deciso, ma Florin in guardia destra dimostra di non avere idee bellicose e subisce le serie del nostro pugile. Quattro conteggi in un round non sono pochi e arriva il kot decretato dall’arbitro. Di ben altra pasta il match tra Ciano e Sansoni. Quest’ultimo sembra subire la boxe continua di Ciano. Sansoni si rifà nel round seguente dove i suoi colpi dritti infastidiscono non poco un avversario pervicace nella sua ricerca della corta distanza. Sansoni ha precisione sia col destro che col sinistro anche se l’iniziativa parte da Ciano. Il match è seguito con interesse dal pubblico. Ciano lavora bene alla corta distanza portando serie veloci, ma viene incrociato e rallentato nell’iniziativa dal destro dritto di Sansoni. I destri dei due giovani s’incrociano come spade nel sesto round dove Sansoni appare più attivo, anche se il colpo conclusivo prima del gong parte da Ciano. Il verdetto di misura viene assegnato a Ciano, ma applausi e complimenti anche al suo avversario.
milone-e-vagni.JPG

La serata era aperta da quattro match tra dilettanti in una sorta di Interregionale Lazio, o Boxe Academy, contro Abruzzo. Il welter Morena, grazie ad una boxe varia, ha buon gioco con una vittoria ai punti su un Di Russo mai domo. Guarino parte bene contro Zoto. I suoi colpi dritti fanno breccia nella guardia dell’abruzzese, che spezza l’egemonia avversaria con il gancio sinistro. Zoto si ferisce e il medico nel terzo round chiede lo stop del match tra le proteste dell’abruzzese. Gallarello è uno juniores, ma ha la boxe di un professionistia. I suoi colpi partono sciolti, il gancio sinistro trova un partner perfetto nel destro, sia dritto che largo. Il montante dell’allievo di Vagni e Carice, maestri che stanno seminando fior fiore di campioncini, non è un colpo occasionale e ne fa le spese il solido Fabiani, che spesso replica mettendo ancor più in risalto la bravura di Gallarello. Praticamente non c’è match tra Buono, che s’infortuna subito alla mano, e Maruzzelli, che porta colpi che non sono certo carezze. Il medico controlla la mano di Buono nell’intervallo e scatta l’injury nel secondo round.
Quello di Ostia indubbiamente è stato uno spot favorevole per il pugilato ripreso da RaiSportSat con telecronaca di Nino Benvenuti e Mario Mattioli, ma soprattutto la serata è servita anche a rivedere e scambiare impressioni con campioni del passato compreso quel Luigi Napoleoni, buon professionista, ma soprattutto buon dilettante e strenuo avversario di Nino Benvenuti. C’è posto anche per vecchie glorie della penna e della televisione come Fulvio Stinchelli, da sempre grande appassionato della boxe, che non riesce ancora a capacitarsi come questo sport non abbia il seguito che merita da parte dei media. Ma il tempo è galantuomo…
RISULTATI
Professionisti
Superwelter: Ciro Ciano (Cavallari – kg. 71) b. Andrea Sansoni (Adriatica Boxe – kg. 69,700)  6r.
Medi: Matteo Signani (Cavallari- kg. 74) b.. Ioan Florin ( Croazia) kot 1.
Superleggeri: Fedele Bellusci (Cavallari – kg. 63,400) b. David Makaradze (Georgia – kg. 62,9) per kot 10.- Titolo Intercontinentale IBF.
Arbitro: Giustino Di Giovanni.
Giudici: Matteo Fratini, Luca Montella, Luciano Tagliamonte.
Supervisore IBF: Benedetto Montella.
Osservatore Federale: Antonio Del Greco.   
Arbitri di riunione: Rega (c.r.), Montanini, Lamusta, Marzuoli, Angileri.
Medico: dott. Emiliano Bonanni.
Cronometrista: Luigi Parasecoli.

Di Alfredo

Un pensiero su “Bellusci rimane campione”

I commenti sono chiusi.