di Giuliano Orlando

Gliwice (Polonia). Cinque azzurre hanno preso parte al torneo femminile Silesian in Polonia, giunto alla 17° edizione, aperto a jr., youth ed élite, presenti le migliori atlete delle diverse categorie. La comitiva azzurra comprendeva: 54: Olena Savchuk; 60: Alessia Mesiano; 63: Assunta Canfora; 70: Melissa Gemini; 75: Carlotta Paoletti. Il lotto delle partecipanti comprendeva campionesse del mondo e continentali, oltre che nazionali. Anche le categorie jr. e youth erano di alto livello, molte le titolate europee e asiatiche. Per le jr. iscritte 34 atlete, 62 le youth e 113 le élite. Delle cinque azzurre, Melissa Gemini (70) e Carlotta Paoletti (75) sono uscite all’esordio, battute rispettivamente ai punti dalla thailandese Manikon, campionessa asiatica e vincitrice nella categoria, mentre la Paoletti incrociava subito la vincitrice nei 75 kg. la svedese Halgersson, un  bel talento che ha dominato la categoria, battendo la polacca Toborek. argento mondiale a Istanbul e in finale la kazaka Khalozova (3-2) bronzo iridato in carica nei 70 kg.  Assunta Canfora (63), Alessia Mesiano (60) e Olena Sawchuk (54) sono arrivate in finale, confermandosi pedine importanti per i prossimi europei di ottobre fissati a Budva in Montenegro. L’abruzzese Sawchuk ha disputato un torneo difficilissimo, battendo avversarie sulla carta più quotate. Ha iniziato superando la Tintabthai della Thailandia, poi la ceca Totova. In semifinale la kazaka Muzdiman, campionessa continentale e in finale la thailandese Jitpong. argento mondiale a Istanbul. Il 3-2 per la thai è stato determinato dai giudici, non dalla effettiva superiorità tecnica. Purtroppo a pagare sono sempre le azzurre. La campana Canfora nei 63 kg. sembra trovarsi bene. Esordio positivo sulla svizzera Jenni, guerriera indomita, poi due polacche: Kaleta e Teichman, le promesse della nazione organizzatrice. In finale incrocia la russa Natalia Shadrina nata il 21 aprile 1990, la cui storia è decisamente emblematica e vale la pena di conoscerla.  Dal 2011 al 2019 disputa nove campionati russi. Ottiene due argenti (2016-2017) e cinque bronzi! Ai mondiali 2019 a Ulan Ude (Russia) rappresenta la Russia, arriva ai quarti (tre vittorie) ma viene eliminata dalla brasiliana Ferreira giunta all’oro. Nel 2020 prende la nazionalità serba, come hanno fatto altri connazionali maschi, ora in forza alla nazionale serba, due dei quali (Abbasov e Artjom) hanno vinto l’oro agli europei di Yerevan in Armenia lo scorso maggio. Quest’anno si è presentata da serba ai mondiali di Istanbul, sempre nei 60 kg., trovando nei quarti ancora la brasiliana che l’ha ribattuta! In Polonia nel Silent, debutta e vince facile con la giovane croata Sara Beran, idem con la svedese Lundberg. In semifinale trova la kazaka Abikeyeva, superata alla grande. Nella sfida per l’oro, fa valere la velocità di esecuzione e una condizione ottimale. Assunta cerca lo scambio, ma raramente ci riesce e sia pure dignitosamente deve lasciare il passo alla coetanea. Alessia Mesiano, iridata nel 2014 a Je-Ju in Corea del Sud, nei 57 kg. altre medaglie iridate, vincendo il torneo polacco ha compiuto una grande impresa. Ben 17 atlete in partenza e molte pretendenti alla vittoria finale. La più accreditata era l’italo-cilena Valentina Bustamante, già tricolore nel 2020, professionista dal 2021, dominatrice di importanti tornei, che ambiva al successo finale, dopo aver battuto la kazaka Volossen e la quotata svedese di colore Alexiusson (26 anni), esplosa nel 2013, battendo tra le altre anche la nostra Irma Testa, in semifinale la sfida diretta con la Mesiano à stata la più spettacolare del torneo. Match intenso con due atlete che non intendevano cedere. Primo round alla romana e il secondo alla lombarda. Quando si pensava che la Bustamante avrebbe fatto prevalere il maggior fondo, la Mesiano dimostrava più lucidità e precisione, meritando il round e la vittoria. In finale trova la giovane e lanciatissima Lenka Bernadova, 21 anni, bronzo agli europei youth, che aveva superato il talento kazako Aidana Zabynbekova. Tutto questo non è bastato alla ceca, per impensierire l’azzurra che ha vinto tutti e tre i round, anche se la solita giudice polacca ha visto un altro match, assegnando la vittoria alla Bernadova. Anche in Polonia, il problema dei giudici è stato all’ordine del giorno. Troppi errori e questo aggrava sempre più la situazione. Con questo successo, Alessia si pone tra le favorite agli europei, sempre che sappia mantenere la condizione offerta in Polonia. Tra gli altri risultati, scontato il dominio della turca Surmeneli (24 anni) nei 66 kg. (due ori mondiali e quello olimpico a Tokyo) a Budva dovrebbe completare il ciclo, dopo aver perso a Madrid nel 2019, nei 69 kg. battuta in semifinale dalla russa Sandakova con mille dubbi.  Negli 81, sconfitta a sorpresa la lituana Gabriele Stonkute  (21 anni), iridata in carica, nella  finale contro l’esperta locale Jancelewicz con un 3-2 troppo di parte per essere vero. L’ennesima prova di troppi giudici succubi dell’ambiente casalingo. Nelle categorie jr e youth, si sono viste molte atlete di valore. Nel frattempo, il d.t. Emanuele Renzini ha convocato undici atlete in vista degli europei. Questi i nominativi: 48: Roberta Bonatti, 50: Giordana Sorrentino; 52 Olena Savchuk; 54 Sirine Chaarabi; 57 Irma Testa, 60: Alessia Mesiano e Rebecca Nicoli; 63: Assunta Canfora; 66 Melissa Gemini, 75 Carlotta Paoletti. Lo staff tecnico è composto da Riccardo D’Andrea; Laura Tosti; Max Alota e dal preparatore atletico Tanci Mattia.

Di Alfredo