Marchetto e Capoccia in finale come oggetto avanzato-1Aspettavano l’appuntamento da un mese. Da Spoleto a Trevi, dall’Umbria all’Umbria. L’attesa è terminata per Massimiliano Capoccia ed Angelo Marchetto. I portacolori dell’ASD Boxe Latina raggiungeranno in serata Hotel Della Torre (Località Torre Matigge), dove combatteranno per il titolo italiano Youth (dai 46 ai 91+ kg), in programma dal 21 al 23 novembre.  Ad attenderli, prima agli avversari, visita medica, peso ufficiale e sorteggio che designerà 2 teste di serie, tra gli 8 pugili di ogni categoria. Alla vigilia raccogliamo le sensazioni dei due ragazzi, latinensi doc, prima della partenza.

CAPOCCIA

Massimiliano, 56 kg, 18 anni compiuti il 18 gennaio, ha iniziato a fare boxe nel 2013. Poco più di un anno  per maturare una passione che gli ha fatto dimenticare il calcio (tifa Roma) ed il passato da calciatore nelle file dell’Agora Santa Rita. Guardia sinistra, 175 centimetri di altezza, ha come punto di riferimento il messicano Saul “Canelo” Alvarez. «Sul ring sei te e nessun altro – dice Massimiliano -, avverti i consigli all’angolo, ma puoi fare i conti solo con la tua forza e il valore dell’avversario. Riesco ad isolarmi persino dal pubblico, che mi sostiene. Trasformo l’incitamento dei tifosi in carica».  I quarti di finale saranno il quinto incontro in carriera per Massimiliano Capoccia, che non cambierà tattica per l’occasione: «Studio chi ho di fronte, grande attenzione agli spostamenti e sarò pronto a colpire d’incontro».

 

 MARCHETTO

Angelo, 60 kg, ci prova per la seconda volta. Lo scorso anno a Cuneo ha combattuto da junior (56 kg) fermandosi ai quarti:« Ma – obietta – avevo davanti un pugile più esperto di me». E di esperienza ne ha fatta nel frattempo. Alle spalle 21 incontri, 13 vittorie, sempre con la solita tecnica:«Metto a segno i colpi e mi allontano».  Tecnica sulla quale si è “adagiato” agli Interregionali di Spoleto, rischiando qualcosa nel finale: «Ero sicuro di aver vinto le prime due riprese e quindi ho gestito la terza meno concentrato. Alla fine ho vinto per 2-1, mi servirà da lezione». L’allungo, che Angelo si può permette con metro e 82 di altezza, potrebbe essere l’arma in più per un boxer tifoso dello statunitense Floyd Joy Mayweather e del cubano Lazaro Alvarez. Dopo due anni e mezzo di attività, Marchetto sa di giocarsi molto in un mondo che gli ha insegnato: «Disciplina e senso di responsabilità».

LA “BENEDIZIONE”

Capoccia e Marchetto sono 2 dei 7 atleti che rappresenteranno il Lazio alla kermesse nazionale, dove partecipano in totale 78 pugili. Per entrambi l’obiettivo è vedere coronato lo sforzo di ogni giorno: doppia seduta di allenamento, sveglia alle 8, dieta dello sportivo a tavola (pochi carboidrati – carne bianca – verdure), ritirata entro le 22 la sera. L’obiettivo futuro è invece è quello di entrare un giorno a fare parte dei gruppi sportivi, Esercito o Fiamme Oro: «Vedo nella loro giovane età – dice il tecnico Domenico Prezioso – l’entusiasmo di quando ho iniziato. Hanno i mezzi per fare strada, devono solo crederci».

 

Di Alfredo