Leonardo Muratovic (+ 11, = 4, -7), 17 anni, è uno youth di 69kg. Origini croate, numeri in abbondanza, anche se data la giovane età in embrione. Il giorno che avrà più esperienza e imparerà ad ascoltare l’angolo saranno dolori. Emblematico il suo ultimo match ai regionali con Tancredi Gargallo, divenuto campione italiano a Trevi, una sorta di suicidio affrontarlo a viso aperto come ha fatto lui. Si allena alla Phoenix Gym.
Come hai conosciuto la boxe?
“A me il pugilato piaceva fin da quando avevo 10 anni. Mio padre frenava un po’ perché ero troppo piccolo ancora. Da ragazzo ho iniziato con un po’ di prepugilistica. A 14 anni ho disputato il primo match. La boxe trovava proseliti in famiglia a cominciare da mio padre e da mio nonno”.
Il giorno che ti è rimasto impresso?
“Senz’altro la prima volta che sono salito sul ring. Il giorno più brutto è stato quando ho subito la sconfitta prima del limite ad opera di Gargallo”.
Hai fatto il mea culpa?
“Altrochè”.
Che ti ha detto il maestro dopo la sconfitta?
“Al maestro è dispiaciuto, però era anche felice per il fatto che io ero arrivato in finale, indubbiamente una bella impresa. Il match con Gargallo è stato spettacolare. Poteva andare meglio, però va bene ugualmente così”.
Che cosa ti dà il pugilato?
“Mi ha formato il carattere. Con questa disciplina sono diventato più serio: ascoltare il maestro, avere dei punti di riferimento. E’ importante per imparare a comportarsi”.
Tu hai intenzione di continuare e di passare professionista?
“Di continuare sicuramente. Per quanto riguarda il professionismo, magari. Se vado bene, perché no.Spero”.
Ti interessi anche al di fuori?
“Certo. Vedo molti filmati.Il mio idolo è Vitaly Klitschko, mi piace vederlo combattere così composto, così preciso”.
Come ti definisci?
“Potrei definirmi un pugile dallo stile vario. Un po’ stilista. Dipende dalle situazioni, dalle difficoltà, dall’avversario che ho di fronte. Forse mi piace di più evitare i colpi, stare lontano dallo scambio”.
Lasciando da parte Gargallo, qual è stato l’avversario che ti ha più impressionato?
“E’ stato Mastronunzio, della mia stessa palestra. Contro di lui ho disputato due match. Lui è un fighter, cattivo, non si ferma mai e picchia duro”.
Che dicono i tuoi amici?
“Molti mi seguono, a molti piace il pugilato. Vengono spesso a sostenermi, a fare il tifo per me anche se devo andare in posti lontani. Io sono di Aprilia e vengo tutti i giorni ad allenarmi qui a Pomezia”.
Hai altri hobbies?
“No, solo il pugilato”.
Segui altri sport?
“Gli sport, mi piacciono un po’ tutti: dal calcio alla pallavolo”.
Sei un tipo che legge o da internet?
“Non molto. Navigo poco su internet. Preferisco la vita normale all’ aria aperta. Preferisco andare in giro con gli amici, uscire con le ragazze, andare a ballare”.
(Al. Br.)